Il fenomenale caso della riforestazione del Niger

 

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Il fenomenale caso della riforestazione del Niger

Il Niger è un piccolo stato africano che non se la passa troppo bene. È uno dei paesi più poveri del mondo ed è anche il crocevia di tanti migranti che partono da Nigeria, Guinea, Costa D’Avorio, Malawi e Senegal per venire in Europa. Questa però è una storia bella e ha per protagonisti gli alberi del Paese.

Siamo a Droum nel sud est del Niger. Sorgono qui varie piantagioni spontanee di Gao, detto anche albero di acacia bianca, che secondo i residenti ha poteri magici. Si tratta di alberi autoctoni della zona ma solo in anni recenti la riforestazione è diventata un fenomeno: in trent’anni sono nati duecentomila nuovi alberi di Gao su un’area di cinquemila ettari di terreno prima infertile e degradato. Non li ha piantati nessuno, sono nati da soli, ma dozzine e dozzine di contadini della zona li hanno ben coltivati, dando loro l’opportunità di radicarsi nel terreno e di moltiplicarsi.

I contadini hanno osservato che questi alberi creavano un micro ecosistema che portava miglioramenti alle coltivazioni agricole – le radici di questa pianta sono estese, assorbe azoto dall’atmosfera e lo rilascia nel terreno, aiutando a fertilizzare il suolo – e così li hanno accuditi, non abbattuti, e hanno attribuito al Gao poteri speciali.

In Niger la temperatura spesso si mantiene attorno a 40 gradi e l’ombra degli alberi fa miracolidando rinfresco agli animali selvatici, come i conigli, e alle caprette. I suoi rami sono utili come legna da ardere e dei suoi baccelli è ghiotto il bestiame domestico.
La leggenda narra che il Gao può curare infezioni respiratorie, sterilità, problemi digestivi, malaria, mal di schiena e pure l’influenza così Cooperative di donne lavorano la legna per farne medicine e sapone.

Secondo vari studiosi di botanica e di economia, si tratta di una delle trasformazioni più radicali di tutta l’Africa in termini di ecologia e di benessere comune. Non ci sono state qui le Nazioni Unite a portare soldi, ONG dall’Europa o missionari mormoni. È stata la gente del posto a capire e a aiutarsi da sola.

 

fonte: https://www.dolcevitaonline.it/il-fenomenale-caso-della-riforestazione-del-niger/

Le foreste ci difendono, salviamole – L’importanza e la bellezza delle foreste.

 

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Le foreste ci difendono, salviamole – L’importanza e la bellezza delle foreste.

Le foreste sono il polmone della terra, sono loro che hanno trasformato il nostro pianeta in un’oasi verde adatta alla vita. Se continuiamo a perdere foreste come stiamo facendo oggi e a consumare il pianeta la nostra stessa sopravvivenza è in pericolo.

Le foreste hanno un ruolo insostituibile a livello biologico ed economico

Le foreste sono la casa della biodiversità, è qui che si concentra la varietà della vita, l’80% della biodiversità terrestre si concentra proprio all’interno di questo meraviglioso habitat.

Le foreste costituiscono il bioma più diffuso della Terra, estendendosi su 3,9 miliardi di ettari (pari a circa il 30% della superficie territoriale globale) ed hanno un ruolo fondamentale per l’umanità, fornendo una larga e inestimabile varietà di servizi:

  • forniscono legna da opera e combustibile, fibre, alimenti, sostanze medicinali;
  • costituiscono un immenso e incommensurabile ricettacolo di diversità biologica, ospitano la maggior parte delle specie viventi animali e vegetali;
  • sono il luogo in cui vivono migliaia di piante superiori, le quali generano strutture fisiche e creano nicchie ecologiche per altre piante e per gli animali;
  • consentono di rimettere in ciclo i nutrienti minerali;
  • forniscono acqua, ossigeno e quanto serve agli altri organismi viventi;
  • scambiano e accumulano grandi masse di carbonio, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici;
  • controllano l’erosione del suolo e la regimazione delle acque;
  • intervengono nella genesi stessa del suolo, nel ciclo dei nutrienti, nel trattamento dei rifiuti;
  • esercitano un controllo biologico sullo sviluppo di parassiti e patogeni;
  • rappresentano il luogo per la ricreazione, il tempo libero e per la spiritualità (come ad esempio la città-laboratorio nascosta tra le foreste indiane di Auroville), nonchè una risorsa basilare per le popolazioni indigene, custodi di culture rare e preziose.

Deforestazione nel mondo

Dall’inizio dell’Olocene, circa 10.000 anni fa, l’80% delle foreste che coprivano il pianeta è stato distrutto e quel che rimane risulta, a diversi gradi, frammentato e degradato. Solo il 7% della superficie mondiale è occupata da foreste primarie intatte.

Attualmente, infatti, gran parte delle foreste primarie residue è concentrata in alcune regioni, segnatamente in Amazzonia, Canada, Sud-est asiatico, Africa centrale, Federazione russa.

Nell’ultimo decennio, come si ricava da un recente rapporto della FAO sullo stato delle foreste mondiali, la deforestazione ha assunto un ritmo sconcertante e senza precedenti:

  • 161 milioni di ettari di foreste naturali e semi-naturali sono state erose al patrimonio mondiale, il che equivale alla distruzione annuale di un’area forestale pari a circa la metà della superficie territoriale italiana. Gran parte di questa deforestazione (94,1%) avviene nelle aree tropicali (in particolare in Brasile, Congo, Indonesia);
  • 7 milioni di ettari di foresta persi ogni anno nel periodo 2000-2010;
  • il 40% dovuto alla conversione in campi coltivatati;
  • le percentuali più alte di deforestazione le troviamo nei paesi poveri;
  • casi studio hanno evidenziato che il benessere dei popoli serve a contrastare la deforestazione.

L’immenso patrimonio forestale italiano

Negli ultimi 20 anni, il patrimonio forestale italiano è aumentato di 1,7 milioni di ettari, per un totale di 12 miliardi di alberi e 10 milioni e 400 mila ettari di superficie boscosa. Le foreste italiane sono luoghi di grande valore naturalistico e paesaggistico, luoghi speciali da visitare. Per avere un idea guarda le 5 foreste italiane più belle.

guarda il video QUI

L’Italia è un campione di biodiversità. La sua fauna conta oltre 58.000 specie con numerose varietà “Made in Italy” (o meglio, endemiche, cioè, esclusive del nostro paese, dal camoscio appenninico alla salamandrina dagli occhiali o l’abete dei Nebrodi).

Una diversità enorme anche per la vegetazione, con 8.100 specie di piante autoctone di cui 1460 endemiche, un valore che fa dell’Italia il paese col più alto numero di specie vegetali d’Europa.

Questo immenso patrimonio è però costantemente a rischio: l’Italia è infatti ancora trappola per 8 milioni di uccelli migratori, circa 30 aree sono ancora terreno pericoloso a causa del bracconaggio che miete vittime illustri, dai rapaci ai grandi simboli come lupo, orso, aquile.

Da una parte proteggiamo, dall’altra partecipiamo alla distruzione.

Conclusioni

La deforestazione è senza dubbio il grande male della società moderna, il primo problema che l’umanità deve assolutamente risolvere il prima possibile. Senza foreste non c’è vita sulla terra.

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fonte: http://www.mondoallarovescia.com/importanza-bellezza-foreste/