Glifosato e malattie: non solo Sla, c’è anche l’autismo. Ecco gli studi del MIT

Glifosato

 

.

.

seguiteci sulla pagina Facebook Curiosity 

.

.

 

Glifosato e malattie: non solo Sla, c’è anche l’autismo. Ecco gli studi del MIT

 

Non solo SLA e Alzheimer, ma una lunga lista di malattie legate all’uso di glifosato nelle coltivazioni di grano che importiamo e che finiscono nella nostra pasta e nel nostro pane. Ecco i link agli studi del Massachusetts Institute of Technology

C’è chi è scettico per natura. E questo articolo è per loro. C’è anche chi parla per conto di quelle multinazionali che si sono non poco infastidite (lo hanno dimostrato con una controffensiva a pagamento su alcuni siti) dal rumore che i nostri articoli sui veleni contenuti nel grano importato (e che finiscono nel pane e nella pasta) hanno fatto sulla rete. E questo articolo è anche per loro.

Parliamo, ovviamente, dell’articolo sul glifosato: “E’ ufficiale: il glifosato contenuto nella pasta provoca la Sla e il morbo di Alzheimer”  che ha registrato un vero e proprio boom di lettori interessati alla propria salute e consapevoli della loro forza (ricordiamo che se le industrie stanno dicendo addio all’olio di palma è proprio grazie alla mobilitazione del web).

La pubblicazione di questo articolo, come detto, oltre all’apprezzamento di migliaia e migliaia di lettori, ha suscitato qualche domanda anche tendenziosa.Del tipo “il link al citato studio del Massachusetts Institute of Technology porta in realtà ad un altro sito, chi ci dice che sia vero”? Nell’articolo, infatti, come è corretto che sia, noi abbiamo riportato il link del sito che aveva dato la notizia. Non avendo nessun motivo di dubitare della sua affidabilità.

Ora, che il glifosato sia un veleno, lo dicono tutti. Che i grandi media non diano spazio a questo problema è scontato: quanta pubblicità perderebbero dalla multinazionali della pasta?

In ogni caso, per gli scettici di buona fede e per i salariati delle multinazionali ecco i link che riportano direttamente agli studi dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, Anthony Samsel e Stephanie Seneff. Che come potrete vedere, dicono molto più di quello che noi abbiamo scritto. I testi sono in inglese ma di facile comprensione, basta ricordare che alcuni acronimi sono diversi: la SLA, ad esempio, in inglese diventa ALS. 

Ebbene, troveremo un lunghissimo elenco di malattie oltre a quelle da noi citate legate al glifosato, tra cui anche l’Autismo, l’asma, la celiachia, l’Alzheimer, il Parkinson e tante altre patologie.

Cominciamo:

Questo lo studio da noi citato e pubblicato dal Journal of Biological Physics and Chemistr

Questa una presentazione di Samsel in power point

Questa una presentazione di Seneff al Congresso USA

Tutti i link, come potete vedere, portano direttamente al MIT.

Buona lettura.

By I Nuovi Vespri

Per rinfrescarVi la memoria – L’oncologa Patrizia Gentilini: Bayer-Monsanto, chi fa profitto con farmaci e pesticidi può avere a cuore la salute?

Bayer

 

.

.

seguiteci sulla pagina Facebook Curiosity 

.

.

 

L’oncologa Patrizia Gentilini: Bayer-Monsanto, chi fa profitto con farmaci e pesticidi può avere a cuore la salute?

La recente notizia dell’acquisto della Monsanto da parte di Bayer è fonte di preoccupazioni molto serie in chi ha a cuore la salute pubblica perché le grandi manovre condotte dalle multinazionali dell’agrochimica stanno portando alla concentrazione in pochissime mani di un enorme potere di controllo sia sulla produzione di cibo che su quella dei farmaci: elementi fondamentali per la salute delle popolazioni. Se prima bastavano le dita di due mani per contare i soggetti che controllavano il settore, oggi, dopo le concentrazioni in atto, le dita di una mano sono sovrabbondanti: in pratica, quando le fusioni in atto andranno definitivamente in porto, saranno solo tre i soggetti che si spartiranno un mercato da cui dipendono le vite dell’intera popolazione mondiale: Du Pont-Dow ChemicalSyngenta- ChemChina e Bayer-Monsanto. L’unica multinazionale del settore che è rimasta tagliata fuori è la Basf, che pure aveva tentato la scalata a Syngenta, ma è stata battuta dal colosso cinese ChemChina, lo stesso che ha acquisito la nostra Pirelli.In particolare è l’ultimo accordo in ordine di tempo tra Bayer e Monsanto, quello destinato a generare il maggiore scalpore per la grande esposizione mediatica della multinazionale statunitense, leader nella produzione di sementi Ogm, in particolare di quelli resistenti all’erbicida Roundup. Come è ben noto anche l’erbicida è prodotto dalla Monsanto ed è a base di glifosato, sostanza recentemente classificata come probabile cancerogeno per l’uomo ed al centro di grande dibattito nei mesi scorsi per quanto riguarda il rinnovo della sua commercializzazione in Europa.

In realtà le promesse degli Ogm faticano sempre di più ad essere mantenute, sia perché le spese a carico degli agricoltori sono quadruplicate ed guadagni non sono quelli sperati, sia perché stanno aumentando le piante che presentano resistenza al glifosato e molecole sempre più potenti e pericolose per la salute vengono messe in commercio con tutto ciò che ne consegue. Già nel 2015 un articolo sul New England Journal of Medicine segnalava l’utilizzo di un nuovo composto ottenuto dalla aggiunta al glifosato del 2-4D, un componente del famigerato “agente arancio” usato come defoliante in Vietnam.

Ma sia ben chiaro, l’effetto cancerogeno è solo la punta dell’iceberg del complesso delle patologie umane cronico-degenerative correlabili ad esposizione cronica a pesticidi, compreso il glifosato. La letteratura scientifica che correla l’esposizione a pesticidi a malattie quali Parkinson, Alzheimer, Sla, diabete, infertilità, endometriosi, patologie respiratorie, autoimmuni, renali, cardiache, malformazioni etc è imponente e purtroppo si conferma che il solo vivere in prossimità di aree in cui si pratica l’agricoltura industriale diminuisce nei bambini le capacità cognitive e ne aumenta il rischio di cancro.

Anche la Bayer è una delle massime multinazionali della chimica, produttrice contemporaneamente di farmaci e di pesticidi, specie insetticidi organofosforici utilizzati in ambiente domestico, ma estremamente pericolosi se l’esposizione avviene durante l’infanzia, la gravidanza o addirittura prima del concepimento. Dati raccolti a livello internazionale e di recente pubblicati hanno dimostrato che i rischi per tutti i tipi di leucemia nella prole aumentano dal 30 al 55% e lo studio conclude con la raccomandazione di limitare il più possibile l’esposizione indoor a tali sostanze nelle fasi più precoci della vita. Ma come si può pensare che chi trae profitto dal vendere farmaci e pesticidi non eserciti ancor più di ora azioni lobbistiche volte ad intralciare qualunque politica orientata alla prevenzione primaria, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare?