Bulgur: le fantastiche proprietà benefiche del grano spezzato

 

Bulgur

 

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Bulgur: le fantastiche proprietà benefiche del grano spezzato

Bulgur: proprietà benefiche e ricette del grano spezzato
Ancora poco diffuso nelle nostre ricette, il bulgur è un cereale versatile in cucina e ricco di importanti proprietà nutrizionali.

Il bulgur (grano spezzato) è un alimento antico ricavato dal frumento integrale ridotto in granella dopo un’apposita lavorazione. Ricco di amido, proteine vegetali e privo di grassi, è una buona fonte di fibra alimentare.

Di origini molto antiche, è diffuso soprattutto nella cucina mediorientaleper la sua estrema versatilità e le caratteristiche nutrizionali. Si può acquistare nei supermercati o, più facilmente, in negozi alimentari etnici o biologici.

Bulgur proprietà

Dall’elevato potere energetico, 100 g di questo cereale apportano circa 350 kcal. Dal punto di vista nutrizionale, contiene una discreta quantità di sali minerali, tra cui ferro, fosforo, magnesio e potassio, che si concentrano soprattutto nel rivestimento esterno dei chicchi. Nel frumento crudo sono presenti vitaminedel gruppo B (B1 e B2), PP ed E, che tendono però a disperdersi nell’acqua in fase di cottura.

Grazie alla presenza di fibra alimentare, svolge un’azione benefica per la motilità intestinale. Rispetto ad altri cereali, presenta una maggiore digeribilità. Utilizzando un metodo di cottura conservativo, il bulgur si rivela anche un’ottima fonte di ferro, indicato in caso di anemia e per chi segue una dieta vegetariana. Il suo potere saziante, inoltre, lo rende ideale come alimento da inserire in una dieta dimagrante. Possiede anche un indice glicemico più basso di altri cereali per cui è indicato per chi soffre di glicemia alta e diabete. È invece sconsigliato a chi soffre di celiachia poiché contiene glutine.

Bulgur come si cucina

Solitamente si trova in commercio in tre pezzature, di cui quella più fine è ideale per preparare insalate e piatti freddi.

Più diffuso è il bulgur precotto, che si può preparare in modo piuttosto semplice e rapido. Occorre farlo prima reidratare lasciandolo in ammollo in acqua per circa 30 minuti. In seguito si lascia cuocere in una quantità d’acqua pari al doppio del suo volume per altri 10 minuti. In caso di bulgur integrale crudo, invece, basta procedere direttamente alla bollitura in acqua salata per circa 15 minuti.

Bulgur ricette

Questo ingrediente è facile da utilizzare in cucina per la sua notevole versatilità. Può facilmente sostituire il riso o il cous cous nelle varie preparazioni ed essere utilizzato per pietanze fredde o calde. Piatti unici, ripieni, crocchette, zuppe e insalate sono solo alcune delle numerose applicazioni culinarie per il grano spezzato. Nella cucina mediorientale serve a preparare il tabulé, una ricetta tipica libanese condita con pomodori, cipolla,  succo di limone, prezzemolo e menta.

 

fonte: http://www.ehabitat.it/2017/09/16/bulgur-proprieta-e-ricette-del-grano-spezzato/

I 12 consigli per vivere bene e a lungo di Shigeaki Hinohara, il medico giapponese scomparso di recente a 105 anni.

vivere bene

 

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I 12 consigli per vivere bene e a lungo di Shigeaki Hinohara, il medico giapponese scomparso di recente a 105 anni.

Il medico giapponese Shigeaki Hinohara è stato uno degli uomini della Scienza Medicache in Giappone è vissuto più a lungo di tutti. Hinohara nacque infatti il 4 ottobre 1911 ed è deceduto il 18 giugno 2017, alla veneranda età di 105 anni. Giunge quindi spontanea la domanda: un medico come lui, nella sua vita, cosa ha consigliato ai suoi pazienti per poter vivere a lungo?

Prima di elencarvi i suoi consigli, diffusi su molteplici siti web in differenti lingue del mondo, occorre ricordare che, nonostante i suoi 105 anni, il medico giapponese era ancora in servizio con una salute mentale e fisica impeccabile. Nel corso della sua vita, Hinohara ha infatti diffuso 12 consigli importanti, tratti da un’intervista che rilasciò quando aveva 97 anni:

1 – Mangia bene

“Tuttio coloro che vivono a lungo, indipendentemente da nazionalità, razza o genere, hanno una cosa in comune: non sono in sovrappeso”.

2 – Non prendere scorciatoie

“Per rimanere in salute, sali sempre le scale e porta le tue cose. Io salgo i gradini a due a due per esercitare i muscoli”.

3 – Riscopri la tua energia giovanile

“L’energia deriva dal fatto di sentirsi bene, non dal mangiare bene o dal dormire molto. Ricordiamo tutti quando eravamo bambini e ci divertivamo, dimenticandoci di mangiare o di dormire. Credo che da adulti possiamo mantenere questo atteggiamento. È meglio non stancare il corpo con troppe regole come l’ora di mangiare e di dormire”.

4 – Tieniti occupato

“Pianifica sempre in anticipo. La mia agenda è già completa per i prossimi cinque anni, con conferenze e il mio lavoro in ospedale”.

5 – Continua a lavorare

Non c’è mai il bisogno di andare in pensione, ma se è necessario dev’essere ben più in là dei 65 anni. Cinquant’anni fa c’erano solo 125 giapponesi con più di 100 anni, oggi sono oltre 36.000”.

6 – Continua a offrire il tuo contributo alla società

“Dopo una certa età dobbiamo sforzarci di contribuire alla società. Lavoro come volontario da quando avevo 65 anni. Lavoro ancora 18 ore al giorno 7 giorni a settimana, e amo ogni minuto”.

7 – Diffondi le tue conoscenze

“Condividi ciò che sai. Io offro 150 conferenze all’anno, alcune per 100 studenti delle scuole superiori, altre per 4.500 imprenditori. In genere parlo per un’ora o un’ora e mezza, in piedi, per mantenermi in forze”.

8 – Comprendi il valore delle varie discipline

“La scienza di per sé non riesce a curare o ad aiutare le persone. La scienza tratta tutti come una realtà unica, ma le malattie sono individuali. Ogni persona è unica, e le malattie sono collegate al suo cuore. Per comprendere le malattie e aiutare le persone abbiamo bisogno delle arti liberali e visive, non solo della medicina”.

9 – Segui i tuoi istinti

“Contrariamente a quanto si immagina, i medici non riescono a curare tutto e tutti, e allora perché provocare in certi casi un dolore superfluo, come ad esempio un intervento? Credo che la musica e la pet therapy possano aiutare le persone più di quanto immaginano i medici”.

10 – Resisti al materialismo

“Non impazzire nel tentativo di accumulare cose materiali. Ricorda: non sai quando toccherà a te, e non ci porteremo dietro niente di quello che abbiamo qui”.

11 – Trova modelli di vita e fonti di ispirazione

“Trova qualcuno che ti ispiri ad andare oltre. Mio padre nel 1900 è andato a studiare negli Stati Uniti, è stato un pioniere e uno dei miei eroi. In seguito ho trovato altre guide, e quando mi sento come paralizzato da qualcosa mi chiedo come avrebbero affrontato quel problema”.

12 – Non sottovalutare il potere del divertimento

“Il dolore è qualcosa di misterioso, e divertirsi è il modo migliore per dimenticarlo. Se a un bambino fanno male i denti e inizi a giocare con lui, dimenticherà immediatamente il dolore. Gli ospedali devono rispondere alle necessità fondamentali dei pazienti: tutti noi vogliamo divertirci. Al St. Luke Hospital [che ha diretto e nel quale ha lavorato fino all’ultimo giorno] abbiamo musica, pet therapy e lezioni di arte”.

“La mia fonte di ispirazione è la poesia Abt Vogler di Robert Browning, che mio padre mi leggeva sempre. Ci esorta a realizzare vera arte, non scarabocchi. Dice che dobbiamo provare a disegnare un cerchio così grande che non ci sia modo di terminarlo finché siamo in vita. Tutto quello che vediamo è un arco, il resto è al di là della vista, ma è lì, in lontananza”.

Hinohara è diventato membro onorario della Società Cardiovascolare Giapponese e ha ricevuto il Secondo Premio e l’Ordine della Cultura . È stato onorato dall’Università Imperiale di Kyoto, dall’Università di Thomas Jefferson e dalla McMaster Universityricevendo un dottorato onorario. E’ morto il 18 luglio 2017 a Tokyo all’età di 105 anni.

 tratto da: https://www.globochannel.com/2017/09/14/medico-giapponese-muore-a-105-anni-ancora-in-servizio-ecco-cosa-fare-per-vivere-a-lungo/

Caffé – se rinunciate a cialde e capsule per la classica Moka risparmiate almeno 250 Euro l’anno!

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Caffé – se rinunciate a cialde e capsule per la classica Moka risparmiate almeno 250 Euro l’anno!

Il caffè, cosa c’è di meglio la mattina?

Forse molto altro, ma quando ci si trascina in cucina ancora disperatamente attaccati alle vesti di Morfeo, l’unico desiderio è il caffè.

Una volta dire caffè equivaleva a dire moka o napoletana. Se poi si desiderava una tazzina fumante con la cremina in superficie, toccava andare al bar a godersi l’espresso.

Oggi sono arrivate nelle nostre case le comodissime macchine per il caffè domestico con cialde e capsule usa e getta.

Le cialde sono nel migliore dei casi fatte in carta, nel peggiore in plastica passando attraverso metalli come l’alluminio, inoltre non sono tutte uguali costringendo il consumatore ad acquisti compatibili con la propria macchinetta domestica.

Quanto costa un caffè con le cialde?

A seconda delle marche e dell’esclusività della miscela si va, per un prodotto almeno decente, dai 0,25 sino ai 0,60 euro, sembra poco vero? In fondo al bar costa il doppio o il triplo!

Ma invece quanto costa un caffé con la moka?

Per una moka adatta per tre persone servono circa 18 grammi di caffè.

I pacchetti di caffè in commercio hanno un peso standard, 250 grammi, quindi con un rapido calcolo matematico da un pacco si ottengono 42 tazzine.

Mediamente un caffé di buona qualità costa circa 3,50 € a confezione (lasciate perdere, adesso, che se c’è l’offerta, lo portate a casa anche per 2,00 Euro).

Ancora un rapido conto e vi accorgerete che una tazzina domestica fatta con una polvere di qualità buona costa poco più di 0,08 Euro.

Meno di un terzo della cialda o capsula più economica sul mercato, senza considerare i costi ambientali di smaltimento della plastica, carta o alluminio.

Ora, in famiglia prendete 4 caffè al giorno?

In un anno si risparmiano qualcosa come 250 euro, una bella cifretta.

E pensate che il raffronto è stato fatto tra la migliore miscela sul mercato e la peggiore cialda, senza tener conto di offerte e sconti e nell’ipotesi che non invitate mai nessuno a casa per un caffé…

Fatevi un po’ voi i conti…

Una ipotesi affascinante: e se gli UFO fossero uomini del futuro in viaggio nel tempo?

 

UFO

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Una ipotesi affascinante: e se gli UFO fossero uomini del futuro in viaggio nel tempo?

 

Gli UFO sono uomini del futuro in viaggio nel tempo?

Per i fisici sarebbe più logico pensare agli UFO non come a viaggiatori dello spazio, bensì come a viaggiatori del tempo. Stiamo parlando di uomini del futuro tornati indietro per documentare le epoche passate, senza interferire con il corso della storia.

Potrebbe essere solo una teoria, ma per molti  fisici questo spiegherebbe il fenomeno UFO in modo diverso dalle teorie attuali. Gli studi più recenti sulla materia, si basano principalmente sui wormhole, una sorta di tunnel in grado di collegare diversi punti spazio/tempo dell’universo. Questa teoria lancia anche un’interessante ipotesi sugli UFO.

Il fenomeno degli oggetti volanti non identificati non ha mai trovato spiegazioni, pur essendo molto diffuso non solo nell’epoca contemporanea ma anche in quelle passate. Finora gli UFO sono stati associati a presunti visitatori provenienti da altri mondi. Sono però in molti a chiedersi come mai gli alieni non si siano mai rivelati. Questo spiegherebbe anche l’immagine antropomorfa dei presunti alieni, molto diffusa non solo negli ambiti cinematografici ma anche nelle testimonianze scientifiche più accreditate.

Naturalmente oltre ai Fisici, ci sono anche personaggi come Philip J. Corso, che nel suo libro “Il giorno dopo Roswell”, aveva accennato all’ipotesi dell’ufo di Roswell come una sorte di ‘macchina del tempo’ precipitata. Tra le ipotesi, Corso ha tenuto grandemente in considerazione la possibilità che l’UFO di Roswell fosse una macchina del tempo progettata e costruita dagli abitanti della Terra di un lontano futuro, inviata indietro nel tempo per una qualche ragione che ci sfugge.

Bisogna dire che la vicenda di Philip Corso è stata oggetto di grandi dibattiti, quasi pari a quelli sul caso Roswell. In effetti, aggiunge solo un’altra teoria alla ridda di ipotesi che sono state avanzate sul velivolo precipitato nel deserto del New Mexico. La verità è che nessuno sa cosa sia veramente accaduto e nessuno è in grado di fornire una versione definitiva.

Certo, l’ipotesi della macchina del tempo forse è la più suggestiva mai proposta. Eppur vero, però, che forse studiando i materiali di Roswell, la burocrazia è venuta a conoscenza di qualcosa di veramente inquietante e terribile sul nostro futuro, qualcosa che non osa condividere con la popolazione mondiale.

Ma Perché uomini del futuro dovrebbero tornare indietro nel tempo?

La risposta a questa domanda possiamo farla a noi stessi e trovare subito la risposta. Se oggi avessimo a disposizione una macchina del tempo, non la useremmo subito per osservare di nascosto gli eventi storici del passato? La risposta è ovviamente sì. Saremmo persino capaci di creare itinerari turistici, oltre che di studio e di documentazione storico-scientifica. Come del resto sta accadendo oggi per i viaggi spaziali.

Palese che per il momento rimane soltanto un’ipotesi. Del resto, nessuno può dire ancora cosa siano quegli strani oggetti volanti che di tanto in tanto sono avvistati in ogni angolo del mondo.

Fonte: http://www.universo7p.it/gli-ufo-uomini-del-futuro-viaggio-nel-tempo/

Tutti pazzi per la Facelia, pianta “salva-api”

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Tutti pazzi per la Facelia, pianta “salva-api”

Nel Vicentino è esplosa la “facelia mania”. Ovvero l’interesse per il fiore “salva-api”, con una spettacolare infiorescenza violacea, che funziona anche come concime naturale una volta sfiorito.

Nella foto: Una distesa viola, l’effetto creato dalla coltivazione di facelia, la pianta nota anche come “salva api”.

Il Comune di Arcugnano si è fatto promotore da qualche mese, in collaborazione con Coldiretti e Sis, Società Italiana Sementi con sede a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, di divulgare la coltivazione della facelia. E la risposta del territorio è andata oltre le attese. Ad Arcugnano sono arrivate chiamate da tutta la Provincia, da Breganze a Sossano, da Trissino a Zovencedo, e i 200 chili di sementi a disposizione ai magazzini comunali di Torri per circa 20 ettari di terreno, forniti gratuitamente dalla Sis, sono praticamente già assegnati o prenotati.

«Si tratta per lo più di coltivatori diretti o apicoltori – spiega l’assessore all’ambiente Gino Bedin – un’azienda importante di Arcugnano ha già fissato sementi per 10-12 ettari, altre invece hanno prenotato per 5/6 ettari complessivi. E poi ci sono tante microrealtà che hanno chiesto sementi per 500 o 1000 metri quadrati di terreno. Abbiamo anche avviato una collaborazione con Zovecendo, per una superficie di 2000/3000 metri quadrati, in cui gli apicoltori hanno compreso il valore agronomico oltre che ambientale dell’operazione facelia e quindi sono già venuti a prendersi le sementi». «Ma ci hanno chiamato anche tanti privati – continua l’amministratore – persone che hanno chiesto di poterla coltivare nell’orto o nell’aiuola davanti casa. In questi giorni una piccola realtà di Altavilla, 500 metri di orto con 4 arnie di api, ha chiesto le sementi per procedere alla coltivazione. Saranno almeno una trentina i contatti che abbiamo avuto. I semi sono a disposizione gratuitamente, ma qualcuno era disposto pure a pagare per avere la facelia».

Un fiore che al di là dell’aspetto estetico, sicuramente di grande impatto, rappresenta una sorta di concimazione naturale del terreno, perché una volta sfiorita lo arricchisce di materia organica naturalmente, senza contare che è una sorta di salvezza per le api e la produzione di miele di qualità, perché se seminata a giugno, fiorisce a luglio e agosto, periodo in cui le api vanno in difficoltà per la mancanza di fioriture.

«Stiamo praticamente già raccogliendo adesioni per un eventuale progetto il prossimo anno – aggiunge l’assessore Bedin – speriamo che la Sis appoggi nuovamente l’iniziativa. Si potrebbe anche pensare ad un progetto di consegna a domicilio delle sementi. L’idea ci era piaciuta subito, ma non era così scontato far passare il messaggio ai coltivatori, perché far crescere la facelia non porta reddito e quindi come secondo raccolto si potrebbe pensare ad altro, come la soia. Invece l’interesse è stato notevole, dai coltivatori diretti in primis e poi dagli hobbisti e apicoltori in particolare. Siamo decisamente soddisfatti dell’inaspettato successo dell’operazione, che speriamo di poter ripetere anche il prossimo anno, in modo da poter dare risposta alle tante richieste e continuare ad abbellire il territorio di Arcugnano».

Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/arcugnano/tutti-pazzi-per-la-pianta-salva-api-1.5812292

Tumori: una penna li diagnosticherà in 10 secondi

Tumori

 

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Tumori: una penna li diagnosticherà in 10 secondi

Diagnosticare un tumore in un attimo e così arrivare alla sua rapida asportazione. Non si ferma la ricerca per debellare uno dei mali che causa più decessi in tutto il mondo, il cancro, e che ha, nella maggioranza dei casi, un iter di diagnosi e di cure lunghi oltre ogni tempo.

Un team di scienziati e ingegneri dell’Università di Austin, nel Texas, hanno ora messo a punto un potente strumento in grado di identificare rapidamente e accuratamente i tessuti cancerosi durante un intervento chirurgico, fornendo risultati in circa 10 secondi, più di 150 volte più veloci della tecnologia esistente.

Si tratta della penna MasSpec, uno strumento palmare innovativo che fornisce ai chirurghi informazioni diagnostiche precise su quali tessuti asportare e quali conservare, aiutando a migliorare il trattamento e ridurre le probabilità di recidiva del cancro.

La nostra tecnologia potrebbe migliorare notevolmente le probabilità che i chirurghi veramente eliminino fino all’ultima traccia del cancro durante l’intervento chirurgico”, spiega Livia Schiavinato Eberlin, assistente di chimica presso l’Università di Austin che ha coordinato il progetto.

Come spiega la ricerca pubblicata su Science Translational Medicine, la rivista dell’Associazione americana per l’avanzamento della scienza, la “penna” ha una punta stampata in 3D e di un materiale biocompatibile. La punta consente di estrarre le molecole da controllare dal tessuto con poche gocce d’acqua e le trasferisce allo spettrometro di massa, che calcola la massa delle molecole presenti nel campione. Dopo una manciata di secondi circa compare il risultato. In alcuni casi il dispositivo è in grado anche di riconoscere il sottotipo del tumore.

Su 253 pazienti affetti da tumore, la penna MasSpec ha impiegato circa 10 secondi per dare una diagnosi ed è stato più preciso al 96%.

guarda QUI il video

Ogni volta che possiamo offrire al paziente una chirurgia più precisa, una chirurgia più veloce o una chirurgia più sicura, non desideriamo altro che farlo”, spiega James Suliburk, responsabile della chirurgia endocrina presso il Baylor College of Medicine e collaboratore del progetto. “Questa tecnologia fa tutte e tre le cose e ci permette di essere molto più precisi su quali tessuti rimuovere e quali lasciare”.

Anche se la massimizzazione della rimozione del cancro è fondamentale per migliorare la sopravvivenza del paziente, la rimozione di un numero troppo elevato di tessuti sani può anche avere profonde conseguenze negative per i pazienti, si pensi a coloro affetti da cancro al seno o con cancro alla tiroide, con possibili danni ai nervi o ai muscoli. Questa “penna” riesce ad essere 150 volte più veloce rispetto alle attuali tecnologie nell’identificare i tumori e riesce a farlo anche senza provocare danni ai tessuti sani.

È per questo che, ottenuto il brevetto, i ricercatori sperano in una sua rapida applicazione.

fonte: https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/24981-penna-tumori

Melograno: veleno per i tumori !!

 

Melograno

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Melograno: veleno per i tumori !!

 

Il succo di melograno, potente arma contro la diffusione del cancro

Alcuni componenti del succo di melagrana riescono a inibire il movimento delle cellule tumorali. Lo studio
Un aiuto alla lotta contro il cancro pare arrivare dal succo della melagrana, il frutto del melograno.
In particolare, gli scienziati dell’Università della California, hanno scoperto che i componenti del succo possono essere un efficace preventivo. In più, questi componeneti, riescono a indebolire l’attrazione delle cellule tumorali a un segnale chimico che favorisce la diffusione delle metastasi del cancro alla prostata fino all’osso. Questa scoperta si pone in quella branca di ricerca atta a prevenire le metastasi del cancro, ma non solo, come vedremo.

I risultati di questo studio sono stati presentati dalla dottoressa Manuela Martins-Green al 50th meeting annuale della American Society for Cell Biology, in corso a Philadelphia dall’11 al 15 dicembre 2010.
La ricercatrice ha applicato, in laboratorio, del succo di melagrana alle cellule del cancro alla prostata che erano risultate resistenti al testosterone.
Dalle analisi poi condotte, Martins-Green e colleghi hanno scoperto che le cellule tumorali trattate con il succo di melagrana, e che non erano morte con il trattamento, mostravano una maggiore adesione cellulare e una diminuzione della migrazione.

Alcuni dei componenti responsabili di questi effetti, identificati dai ricercatori, sarebbero i fenilpropanoidi, gli acidi idrobenzoici, i flavoni e gli acidi grassi coniugati.
«Avendoli identificati, ora possiamo modificare i componenti inibenti il cancro nel succo di melagrana per migliorare le loro funzioni e renderli più efficaci nel prevenire le metastasi del cancro alla prostata, portando a terapie farmacologiche più efficaci», hanno spiegato i ricercatori.

Oltre a ciò, ha ricordato Martins-Green, è possibile studiare terapie efficaci contro altri tipi di cancro e non solo per quella alla prostata. Questo sarebbe possibile poiché «i geni e le proteine coinvolte nel movimento delle cellule del cancro alla prostata sono essenzialmente gli stessi di quelli coinvolti nel movimento di altri tipi di cellule tumorali».

Buone speranze, e tutte naturali, quindi quelle che arrivano da Philadelphia. Ora non resta che attendere gli ulteriori studi che possano, nel caso, aprire la strada sulla sperimentazione in ambito umano.

fonte: http://www.lastampa.it/2010/12/14/scienza/benessere/medicina/il-succo-di-melograno-potente-arma-contro-la-diffusione-del-cancro-tgZIbqwCnZxVWjZPwzgssO/pagina.html

Ogni due minuti un bambino muore di malaria! Per debellarla basterebbe rinunciare a due giorni di spese militari. Ma per “loro” la “nostra sicurezza” è troppo importante per metterla in pericolo per qualche moccioso che crepa! (sostituisci “nostra sicurezza” con “business” e capirai meglio).

 

malaria

 

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Ogni due minuti un bambino muore di malaria! Per debellarla basterebbe rinunciare a due giorni di spese militari. Ma per “loro” la “nostra sicurezza” è troppo importante per metterla in pericolo per qualche moccioso che crepa! (sostituisci “nostra sicurezza” con “business” e capirai meglio).

 

Sradicare la malaria? Basta rinunciare a tre ore all’anno di spese militari

Nel mondo ogni due minuti un bambino muore per la malaria. Ma per rendere accessibili i farmaci a tutte le persone colpite e fare interventi strutturali che cancellino la malaria dal mondo basterebbero tra gli 8,5 e i 11,2 miliardi di euro. «Equivale a due giorni, al massimo due e mezzo di spese militari», denuncia Francesco Vignarca, portavoce di Rete Disarmo

Saw Zar Li è uno degli «eroi anti-malaria» del Mekong. Come lui, sono 20mila gli operatori che girano i villaggi della Cambogia, del Laos, del Myanmar, della Thailandia e del Vietnam, in prima linea per distribuire zanzariere, test rapidi per la diagnosi della malaria, medicinali e buoni consigli. La malaria, che il drammatico caso della piccola Sofia ha riportato alla nostra attenzione, non è una malattia incurabile né inguaribile. Abbiamo tutte le conoscenze per abbatterla e sradicarla e invece continua a uccidere, per quanto solitamente lo faccia lontano da noi.

Ogni anno – ha ricordato Mondo e Missione ieri – vi sono ancora 212 milioni di casi registrati e 429 mila morti di malaria: il 70% delle vittime sono bambini sotto i cinque anni, significa un bambino ogni due minuti. Un dato che leggiamo e scorre via, come se la malaria fosse una compagnia inevitabile per chi vive in un Paese tropicale. Invece le cose non stanno così: la storia di tanti Paesi (compresa l’Italia) dimostra che la malaria si può combattere e debellare.

Il mondo si è assunto questo impegno la creazione del Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, nel 2002 (la storia di Saw Zar è raccontata proprio sul sito The Global Fund). L’Onu negli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile ha porto come meta l’abbattimento del 90% dei casi di malaria entro il 2030.

Uno studio pubblicato su PloSOne il 31 dicembre 2014 affermava che sradicare la malaria in quindici anni (fra il 2015 e il 2030) costa circa 1,84 dollari all’anno per ogni persona che vive nei 34 Paesi a rischio, complessivamente 8,5 miliardi di dollari. Altri studi arrivano a stimare un costo massimo di 11,2 miliardi. Sradicare la malaria significa rendere accessibili i farmaci per tutte le persone che ne sono colpite ma anche fare interventi strutturali, ad esempio sull’accesso all’acqua, la bonifica di aree stagnanti, la prevenzione. Tutte conoscenze che abbiamo. E i soldi? «Abbiamo anche quelli», afferma Francesco Vignarca, portavoce di Rete Disarmo: «il costo stimato per sradicare la malaria sta fra gli 8,5 e gli 11,2 miliardi di dollari da qui al 2030, equivale a due giorni, al massimo due giorni e mezzo di spese militari nel mondo. Se volessimo invece suddividere la cifra per anno, significa che se ogni anno da qui al 2030 rinunciassimo a tre ore di spese militari, tre ore all’anno complessivamente nel mondo, lo ripeto, avremmo i 600 milioni annui necessari per sradicare la malaria».

fonte: http://www.vita.it/it/article/2017/09/08/sradicare-la-malaria-basta-rinunciare-a-tre-ore-allanno-di-spese-milit/144422/?utm_content=buffer1dcb8&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

 

Il Codice Etico dei Nativi Americani

Nativi Americani

 

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Il Codice Etico dei Nativi Americani

La rivista Inter-Tribal Times che tratta di notizie e storie delle popolazioni native di tutto il mondo, in special modo quelle nord-americane ha pubblicato più di 10 anni fa quello che viene considerato il codice etico dei nativi americani. E’ bellissimo e ci fa capire quanto sia facile vivere in gioia e armonia se solo volessimo.

1. Alzati con il sole per meditare. Medita da solo. Meditate spesso.
Il Grande Spirito ascolterà, se si prega da soli.

2. Sii tollerante con quelli che si sono persi nel loro percorso.
L’ignoranza, la presunzione, la rabbia, la gelosia e l’avidità germogliano
da un’anima perduta. Prega affinché trovino una guida.

3. Cerca per testesso, da solo. Non permettere ad altri
di fare il tuo percorso per te. E’ la tua strada, e
solo tua. Altri possono camminare con te,
ma nessuno può camminare per te.

4. Tratta gli ospiti nella tua casa con molta considerazione.
Servigli il cibo migliore, dagli il letto migliore
e trattali con rispetto e onore.

5. Non prendere ciò che non è tuo anche se è di
una persona, di una comunità, della natura o di una
cultura. Non è guadagnato né dato. E non è tuo.

6. Rispettare tutte le cose che risiedono su
questa terra – che si tratti di persone, animali o vegetali.

7. Onora gli altrui pensieri, desideri e parole.
Non interrompere mai un altro e non deriderlo né imitalo.
Consenti ad ogni persona il diritto della propria espressione personale.

8. Mai parlare di altri in brutto modo. L’energia
negativa che si mette fuori nell’universo
si moltiplicherà quando ritorna a te.

9. Tutte le persone commettono errori.
E tutti gli errori possono essere perdonati.

10. I cattivi pensieri causano malattie nella mente,
nel corpo e nello spirito. Pratica l’ottimismo.

11. La natura non è per noi, è una parte di noi.
Fanno parte della nostra famiglia terrena.

12. I bambini sono i semi del nostro futuro. Pianta
amore nei loro cuori e annafiali con
la saggezza e le lezioni della vita. Quando essi
sono cresciuti, dagli spazio per crescere.

13. Evita di danneggiare il cuore degli altri.

14. Il veleno del nostro dolore tornerà a noi.

15. Siisincero in ogni momento. L’onestà è la
prova della propria volontà all’interno di questo universo.

16. Tenetevi equilibrati. Il tuo corpo mentale, spirituale
emotivo e fisico – tutti hanno bisogno
di essere forti, puri e sani. Allena
il corpo per rafforzare la mente. Cresci
abbondantemente nello spirito per curare i disturbi emotivi.

17. Prendi decisioni consapevoli su chi
vuoi essere e come vuoi reagire. Sii
responsabile delle tue azioni.

18. Rispetta la privacy e lo spazio personale degli
altri. Non toccare la proprietà personale
degli altri – specialmente gli oggetti sacri
e religiosi. Questi sono vietati.

19. Sii fedele a te stesso prima. Non puoi
nutrire e aiutare gli altri se non è possibile
nutrire e aiutare te stesso prima.

20. Rispetta le altre credenze religiose.
Non forzare la tua fede agli altri.

21. Condividi la tua fortuna con gli altri.
Partecipa nella carità.

Combattere il tumore con un virus? La ricerca è a buon punto. Forse presto avremo una cura più efficace della chemioterapia e senza effetti collaterali.

 

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Combattere il tumore con un virus? La ricerca è a buon punto. Forse presto avremo una cura più efficace della chemioterapia e senza effetti collaterali.

Salute. Virus contro i tumori, a buon punto la ricerca

Cellule killer contro il cancro I virus sono considerati fonti di malattie. Vediamo come un laboratorio bio-tech invece li utilizza nel trattamento di malattie mortali come il cancro, cambiando il loro DNA.

Biotech: innovazione e finanziamenti europei. La biotecnologia e le ricerche scientifichevengono sono spesso utilizzate in vari settori: sanità, industria farmaceutica, cura degli animali, industria tessile, prodotti chimici o materie plastiche. Nel settore sanitario e farmaceutico, la biotecnologia ha portato alla scoperta e allo sviluppo di farmaci, terapie, diagnostica e vaccini innovativi. Le innovazioni biotecnologiche hanno creato nuovi farmaci per pazienti affetti da malattie metabolichesclerosi multiplaartrite reumatoidecancro o Alzheimer.

Per finanziare la ricerca, le imprese più innovative possono ottenere il sostegno dell’Unione europea nell’ambito dell’iniziativa InnovFin, sostenuta da Horizon 2020, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione. InnovFin è un progetto di sostegno, con strumenti finanziari e servizi di consulenza, lanciati dalla Commissione Europea e dal Gruppo BEI, composto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti, FEI, per aiutare le imprese ad accedere più facilmente ai finanziamenti. Infectious Diseases Finance Facility fornisce prodotti finanziari a imprese e società attive nello sviluppo di vaccini innovativi, farmaci, dispositivi medici e diagnostici o nuove infrastrutture di ricerca per combattere le malattie infettive. Maggiori info Biotecnologia e ricerca EU InnovFin InnovFin Infectious Diseases Facility Ricerca e innovazione sanitaria europea Ultime news su InnovFin Biotech: tra innovazione e finanziamenti Il nostro inviato Faruk Can è stato a Parigi e Strasburgo per incontrare ricercatori ed esperti.

Qual è la differenza tra i trattamenti convenzionali e questa nuova tecnica?

Secondo un esperto di biotecnologia Jean-Jacques Le Fur la differenza principale è che l’immuno-oncologia, agisce sul sistema immunitario per debellare le cellule tumorali. Quindi è più efficace e ha meno effetti collaterali; utilizziamo lo stesso farmaco per trattare diversi tipi di cancro. Il caso “Transgene Transgene è una società francese, con sede a Strasburgo. Progetta e sviluppa vaccini terapeutici, utilizzando i virus, per curare tumori e malattie infettive. Si modifica il DNA dei virus specifici in modo che possano scovare le cellule tumorali.

Questi virus distruggono la struttura delle cellule replicandosi o distruggendo le cellule cancerose segnandole e attivando il sistema immunitario. Inoltre non hanno effetti collaterali come la chemioterapia e la radioterapia. “Usiamo i virus ricostruiti per curare il cancro o le malattie infettive. Ad esempio, nel campo dell’oncologia stiamo studiando come aiutare il sistema immunitario a combattere e uccidere cellule anomali, proprio come quelle tumorali”, Phillipe Archinard, AD di Transgene. Una ricerca non facile, e soprattutto molto costosa. Ecco perché il progetto di Transgene è stato supportato dai suoi azionisti, con il sostegno speciale del governo francese e di un prestito del programma InnovFin della Banca europea per gli investimenti. Ora che la cura sta per essere ultimata, l’Amministratore Delegato si dice ottimista: “Stiamo completando un programma di sviluppo clinico molto ambizioso. L’obiettivo è quello di ottenere importanti risultati clinici e quello che vogliamo fare nei prossimi 12 mesi è riuscire a stringere partnership con grandi aziende farmaceutiche o biotecnologiche per condividere i nostri prodotti.”

Qual è il futuro di questo nuovo approccio?

Secondo l’AD di Trasngene è una vera rivoluzione nel trattamento del cancro. L’efficacia è chiaramente superiore alla chemioterapia e in alcuni casi c‘è una remissione completa. Questi sviluppi innovativi possono davvero rivoluzionare l’industria farmaceutica, ma non è sempre facile per le piccole imprese fare ricerche e effettuare costose prove cliniche. Ecco perché richiedono sostegni più specifici. Secondo punto: Come fanno queste società a finanziare i loro progetti di ricerca? In una prima fase, le imprese sono generalmente finanziate da iniziative private o da fondi per l’innovazione. In una fase più avanzata possono guardare al mercato e firmare accordi con i laboratori farmaceutici.

 

fonte: http://www.ilquaderno.it/salute-virus-contro-tumori-buon-punto-ricerca-122633.html