Cinque comunissimi cibi da non riscaldare mai e poi mai nel microonde. Si rischia anche la vita!

 

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Cinque comunissimi cibi da non riscaldare mai e poi mai nel microonde. Si rischia anche la vita!

 

Non tutti i batteri che si sviluppano nei cibi già cotti possono essere abbattuti con il riscaldamento al microonde. Di seguito riportiamo la lista di cibi potenzialmente pericolosi stilata dalla Food Standards Agency, l’agenzia pubblica alimentare britannica.

Riscaldamento microonde: 5 cibi da non riscaldare

Vediamoli di seguito:

1. Pollo

La carne del pollo è ricca di batteri come la salmonella e il Campylobacter, che si possono abbattere del tutto solo con un calore forte e uniforme. Che non è quello emanato dal microode, che non penetra in maniera uniforme in tutte le parti della carne.

2. Riso

Se il riso viene conservato a temperatura ambiente, i batteri si moltiplicano, “producendo sostanze velenose che possono causare diarrea e vomito,” ci spiega Ilgiornale.it. E il riscaldamento al microonde può non bastare ad eliminarle.

3. Patate

Se dopo aver riscaldato le patate, le lasciamo raffreddare a temperatura ambiente, può crescere il “Clostridium botulinum” (il batterio del botulismo). E, come nel caso del riso, il riscaldamento al microonde non sempre uccide i batteri.

4. Funghi

Se non vengono conservati in modo adeguato, i funghi possono causare mal di stomaco quando scaldati al microonde.

5 – Spinaci e altre verdure

I nitrati contenuti negli spinaci e in alcune altre verdure con il riscaldamento possono trasformarsi nitriti e poi in composti organici chiamati nitrosammine, che sono cancerogene.

 

fonte: http://fortesano.it/2016/10/19/riscaldamento-microonde/

Cancro al seno: la diagnosi in un respiro

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Cancro al seno: la diagnosi in un respiro

Parte in California un trial clinico per testare BreathLink, apparecchio che analizza il fiato delle pazienti per trovare indizi del tumore

La promessa non è nuova e infatti non è da oggi che la ricerca studia come rintracciare nelle sostanze contenute nel nostro respiro i segni del nostro stato di salute fisica. Già da una ventina d’anni i ricercatori hanno scoperto per esempio che le donne con tumore al seno hanno composti chimici volatili al di fuori della norma nel proprio fiato. Ora la sperimentazione è in fase avanzata per l’uso di strumenti che aiutino a diagnosticare questo tipo di cancro e non solo.

Potere dell’algoritmo

BreathLink, prodotto dall’azienda americana Menssana, analizza proprio il respiro per trarre indicazioni sulla possibile presenza di disturbi. Il Norris Comprehensive Cancer Center dell’Università della California del Sud sta reclutando partecipanti per un trial clinicoche metta alla prova l’efficacia del test del respiro con questo apparecchio nel diagnosticare il cancro della mammella.

Tutto quello che la paziente deve fare è respirare in un tubo collegato alla macchina che cattura un campione del fiato per due minuti, analizza i composti organici volatili presenti e promette di fornire risultati immediati. Le informazioni raccolte sul fiato del paziente vengono inviate al centro di elaborazione dati di Menssana. Qui il sistema identifica i marcatori di stress ossidativo e di malattiausando algoritmi proprietari. E rivela nel giro di pochi minuti se ci sono segnali che possano far pensare a un tumore al seno in corso.

Alleato contro la paura

“La diagnosi del cancro al seno richiede la massima vigilanza, ma dobbiamo temperare questa vigilanza con l’accuratezza per evitare esami inutili“, spiega Linda Hovanessian-Larsen, professoressa associata di radiologia clinica, che conduce il trial alla USC. Gran parte della sua ricerca si concentra sul miglioramento della precisione e dell’efficienza delle tecniche diagnostiche del cancro al seno.

Se da un lato gli screening possono salvare molte vite, rimane il problema dei falsi positivi e della sovradiagnosi che spesso comporta inutili approfondimenti e causa un senso di ansietà non giustificato dalle reali condizioni di salute della persona. “Questo tipo di tecnologia sarebbe benvenuto nel nostro campo e siamo ansiosi di valutare la sicurezza e l’efficacia di questo test”. L’esame del respiro non può diagnosticare la malattia, ma è in grado di fornire un’indicazione sull’opportunità di ulteriori accertamenti, il che può far risparmiare tempo e denaro oltre a prevenire inutili preoccupazioni.

Al momento la ricerca sta cercando di mettere alla prova l’efficacia di questo strumento nel rilevare il cancro al polmone e al seno, il rigetto del trapianto di cuore, l’esposizione a radiazioni e la tubercolosi polmonare. Si tratta pur sempre di un dispositivo in fase sperimentale, tant’è vero che non ha ancora ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration, l’ente preposto a dare il via libera alla commercializzazione di farmaci e dispositivi medici, una volta che se siano state comprovate efficacia e sicurezza. Ma se questo trial dovesse provare che BreathLink è affidabile, il test potrebbe un domani affiancare la mammografia per esempio per escludere falsi positivi, e risparmiare così alle pazienti il fastidio, lo stress e il dolore di una biopsia che non era necessaria.

 

fonte: http://www.panorama.it/scienza/salute/cancro-al-seno-la-diagnosi-un-respiro/

La farina di Canapa: ricca di proteine e fibre e senza glutine – un vero portento per la nostra salute!

 

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La farina di Canapa: ricca di proteine e fibre e senza glutine – un vero portento per la nostra salute!

La canapa è uno dei prodotti agricoli più antichi del mondo, infatti viene usata dagli esseri umani da quasi 10.000 anni. Per secoli, prima della proibizione per uno degli usi più stupidi, ovvero fumarla, la canapa è stata usata come materia prima per la produzione di una grande varietà di prodotti tra cui corde, abbigliamento, alimenti, olio e più in generale come fonte di proteine per l’uomo e per gli animali.

Questa pianta oggi finalmente, anche se non come dovrebbe, è stata rivalutata ed è possibile trovare molti prodotti in commercio. Tra questi da qualche anno la farina di canapa si è affacciata nel panorama dei prodotti salutistici disponibili nel nostro paese.

La farina di canapa si realizza dalla macinazione dei semi che sono avanzati dalle procedure di estrazione dell’olio di canapa. È quasi sempre un prodotto proveniente da agricoltura biologica e può essere consumata anche cruda.

Viene realizzata attraverso la macinazione a freddo puramente meccanica e questo ci riconsegna un prodotto che non contiene in alcun modo né residui chimici né conservanti derivanti dalla sua lavorazione. Ha un sapore molto simile a quello della nocciola e può essere utilizzata (si può mischiare con altre farine) per la panificazione (pane e panini), per i muffin, per i biscotti, per il latte (bliss) ecc. Viene spesso impiegata dai vegani (ma non solo) per aumentare l’apporto proteico degli alimenti panificati, sostituendola parzialmente alla farina di frumento in misura variabile tra il 10 ed il 25%.

Si tratta di una farina priva di glutine, nelle preparazioni in cui è necessaria la lievitazione è meglio utilizzarla insieme a farine che invece contengono questa proteina come ad esempio il frumento o il farro. Ma se invece si soffre di celiachia è possibile comunque sperimentare degli impasti senza glutine utilizzando questa farina e mescolandola magari ad altre come quella di riso o mais.

Proprietà
La farina di Canapa contiene tutti gli 8 amminoacidi essenziali, inclusi metionina e cisteina che normalmente sono scarsamente rappresentati in altre proteine di origine vegetale.

Il 65% delle proteine della canapa è rappresentato dalla edestina, una proteina che si digerisce facilmente, mentre sono completamente assenti la gliadina e la glutenina, ovvero il glutine.

Per questo motivo la farina di canapa è adatta alle persone affetta da celiachia e inoltre è utile per rinforzare il sistema immunitario, quello nervoso e il sistema ormonale.
Le fibre sono molto abbondanti e la rendono un alimento ideale per la lotta o la prevenzione alla stitichezza. I Sali minerali presenti in modo significante sono: potassio, magnesio, ferro e zinco, mentre per quanto riguarda le vitamine sono presenti prevalentemente i tocoferoli (vitamina E).

La farina di semi di Canapa è un alimento ricco di omega 3 e omega 6, acidi grassi importanti per il nostro organismo per le loro proprietà antiossidanti, utile inoltre per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari.

 

Ma quale farmacia. Non buttate soldi – Ecco il fantastico Miele di Manuka che uccide più batteri di qualsiasi antibiotico disponibile.

 

Miele di Manuka

 

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Ma quale farmacia. Non buttate soldi – Ecco il fantastico Miele di Manuka che uccide più batteri di qualsiasi antibiotico disponibile.

Non tutto il miele è uguale. Mentre i benefici del miele crudo e non trasformato sono stati ben documentati nel corso dei secoli, i ricercatori australiani hanno dimostrato che un tipo di miele, chiamato miele di Manuka, si comporta meglio di tutti gli antibiotici noti.

Il miele di Manuka è prodotto dalle api che raccolgono il nettare del Leptospermum Scoparium o della cespuglio Manuka della Nuova Zelanda, così come gli alberi di tè, originari dell’Australia e della Nuova Zelanda.

Questo straordinario tipo di miele non solo effettivamente, uccide i batteri, ma nessuno di quelli uccisi è in grado di costruire l’immunità. Oggi si sente parlare sempre più di batteri resistenti agli antibiotici e il miele di Manuka può contenere la chiave per combattere i problemi di resistenza, salvando migliaia di vite umane in tutto il mondo.

Il dottor Dee Carter, della School of Biosciences molecolare e microbiologica dell’Università di Sydney, ha osservato che gli antibiotici non solo hanno vita breve, ma i batteri che attaccano rapidamente diventano resistenti, rendendoli inutili nel tempo.

Il rapporto, pubblicato nella European Journal of Clinical Microbiology and Infectious Diseases, ha affermato che il miele di Manuka ha ucciso quasi tutti i batteri e il patogeno su cui è stato testato. A differenza di tutti gli antibiotici disponibili sul mercato odierno, nessuno dei batteri verificati è riuscito a sopravvivere al trattamento del miele.

Secondo il dottor Carter, nel miele di Manuka ci sono particolari composti, come il metilglyoxal, che causano un danno al sistema dei batteri, uccidendoli prima di potersi adattare e sviluppare l’immunità.

Le proprietà biologiche del miele di Manuka sono antiossidanti, anti-infiammatorie, antibatteriche, antivirali, antibiotiche e  immuno-stimolatrici. Tuttavia, ciò che separa il miele di Manuka dal resto è che i suoi poteri antibatterici sfidano anche i batteri più duri, come lo Staphylococcus aureus (MRSA) resistente alla meticillina.

Il miele di Manuka è commercializzato per il trattamento e la prevenzione del cancro, il colesterolo alto, l’infiammazione cronica, il diabete, il trattamento dei problemi gastrointestinali e le infezioni dell’occhio, dell’orecchio e del seno. Tuttavia, potrebbe essere più utile nel trattamento delle ferite cutanee e delle ulcere della gamba.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Peer J, le ferite croniche stanno diventando un grave problema di salute globale, a causa del problema della resistenza agli antibiotici. Sono costosi e difficili da trattare, e i biofilm batterici contribuiscono al ritardo della guarigione. C’è urgente bisogno di agenti nuovi e efficaci, e il miele ha dimostrato un grande potenziale per questo proposito.

Per il loro studio, i ricercatori hanno esaminato il miele di Manuka in particolare come un trattamento alternativo per le ferite a causa della sua attività antibatterica ad ampio spettro e dell’incapacità dei batteri a sviluppare resistenza. Il loro studio ha indicato che il miele potrebbe impedire i biofilm batterici e eliminare i biofilm stabiliti. Inoltre, hanno riferito che il miele di Manuka potrebbe essere utilizzato con successo per uccidere tutti i biofilm MSSA e MRSA in una ferita cronica, sostenendo l’uso di questo tipo di miele come un trattamento topico efficace per le infezioni croniche delle ferite.

Negli ultimi anni, la parola dei benefici biologici del miele di Manuka si è diffusa in ogni angolo del mondo, trasformandolo in uno dei “cibi-salutari” più popolari. La sua fama e la sovra-richiesta, tuttavia, hanno causato la mancanza del prodotto e non manca chi ne ha approfittato mettendo sul mercato un “prodotto falso” a basso costo spacciandolo per miele di Manuka.

Da Ninco Nanco Blog

Già in commercio le prime capsule di salvataggio per disastri naturali. Costano poco e ci proteggono da tsunami, tornado, uragani, terremoti e tempeste!

 

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Già in commercio le prime capsule di salvataggio per disastri naturali. Costano poco e ci proteggono da tsunami, tornado, uragani, terremoti e tempeste!

L’idea di due ingegneri statunitensi
Vendute le prime capsule di salvataggio per disastri naturali

Dai film di fantascienza alla cruda realtà, le capsule di salvataggio sono arrivate sul mercato. Potranno servire a chi rimane coinvolto in disastri naturali

Mentre il governo degli Stati Uniti cerca nuove perifrasi per evitare di ammettere che il cambiamento climatico è causato dall’uomo, il mondo scientifico ragiona sulle soluzioni ai suoi effetti più catastrofici. I disastri naturali degli ultimi mesi sono entrati nelle televisioni di tutto il mondo, mostrando come le inondazioni, gli uragani e le alluvioni possano colpire duramente anche i paesi più sviluppati.

Le strategie di adattamento non sono affatto perfette, i piani di evacuazione vanno migliorati e intanto le persone continuano a morire. Forse è per questo che qualcuno ha deciso di cautelarsi acquistando, all’inizio di quest’anno, le prime capsule di salvataggio costruite apposta per far fronte alle inondazioni. Le hanno progettate nel 2004 Julian Sharpe e Scott Hill, due ingegneri aerospaziali a Seattle. Dopo aver partecipato alla finale di un contest della NASA nel 2011, hanno avviato le vendite nel 2017. Per ora, i loro gusci si possono ordinare negli Stati Uniti e in Giappone.

Si tratta di ripari galleggianti che, in caso di disastro, può ospitare da due a dieci persone per un massimo di cinque giorni. Realizzate con l’alluminio impiegato dall’industria aeronautica, le capsule sferiche a tenuta stagna proteggono gli occupanti dagli impatti, dalla penetrazione di oggetti contundenti e dall’esposizione al caldo.

I fondatori della società, denominata Survival Capsule, affermano che i loro gusci sono acquistabili a prezzi accessibili, funzionano in caso di tsunami, tornado, uragani, terremoti e tempeste quando l’evacuazione non è possibile. Le capsule sono disponibili in cinque dimensioni differenti: l’accesso si effettua attraverso un portello e all’interno si trovano sedili, acqua e provviste per cinque giorni. L’idea è che in attesa dei soccorsi, le famiglie possano trovare tepore, sicurezza e riparo dentro questa sfera galleggiante.

La cella è personalizzabile con un pannello solare, cinture di sicurezza, bagnetto chimico, luci e impianto stereo. Le capsule di salvataggio di piccole dimensioni sono ideate per le famiglie, mentre quelle di dimensioni maggiori, secondo i due inventori, potrebbero essere acquistate da edifici comunali, aziende, ospedali, aeroporti o scuole.

fonte: http://www.rinnovabili.it/innovazione/capsule-di-salvataggio-disastri-naturali-333/

Le foreste ci difendono, salviamole – L’importanza e la bellezza delle foreste.

 

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Le foreste ci difendono, salviamole – L’importanza e la bellezza delle foreste.

Le foreste sono il polmone della terra, sono loro che hanno trasformato il nostro pianeta in un’oasi verde adatta alla vita. Se continuiamo a perdere foreste come stiamo facendo oggi e a consumare il pianeta la nostra stessa sopravvivenza è in pericolo.

Le foreste hanno un ruolo insostituibile a livello biologico ed economico

Le foreste sono la casa della biodiversità, è qui che si concentra la varietà della vita, l’80% della biodiversità terrestre si concentra proprio all’interno di questo meraviglioso habitat.

Le foreste costituiscono il bioma più diffuso della Terra, estendendosi su 3,9 miliardi di ettari (pari a circa il 30% della superficie territoriale globale) ed hanno un ruolo fondamentale per l’umanità, fornendo una larga e inestimabile varietà di servizi:

  • forniscono legna da opera e combustibile, fibre, alimenti, sostanze medicinali;
  • costituiscono un immenso e incommensurabile ricettacolo di diversità biologica, ospitano la maggior parte delle specie viventi animali e vegetali;
  • sono il luogo in cui vivono migliaia di piante superiori, le quali generano strutture fisiche e creano nicchie ecologiche per altre piante e per gli animali;
  • consentono di rimettere in ciclo i nutrienti minerali;
  • forniscono acqua, ossigeno e quanto serve agli altri organismi viventi;
  • scambiano e accumulano grandi masse di carbonio, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici;
  • controllano l’erosione del suolo e la regimazione delle acque;
  • intervengono nella genesi stessa del suolo, nel ciclo dei nutrienti, nel trattamento dei rifiuti;
  • esercitano un controllo biologico sullo sviluppo di parassiti e patogeni;
  • rappresentano il luogo per la ricreazione, il tempo libero e per la spiritualità (come ad esempio la città-laboratorio nascosta tra le foreste indiane di Auroville), nonchè una risorsa basilare per le popolazioni indigene, custodi di culture rare e preziose.

Deforestazione nel mondo

Dall’inizio dell’Olocene, circa 10.000 anni fa, l’80% delle foreste che coprivano il pianeta è stato distrutto e quel che rimane risulta, a diversi gradi, frammentato e degradato. Solo il 7% della superficie mondiale è occupata da foreste primarie intatte.

Attualmente, infatti, gran parte delle foreste primarie residue è concentrata in alcune regioni, segnatamente in Amazzonia, Canada, Sud-est asiatico, Africa centrale, Federazione russa.

Nell’ultimo decennio, come si ricava da un recente rapporto della FAO sullo stato delle foreste mondiali, la deforestazione ha assunto un ritmo sconcertante e senza precedenti:

  • 161 milioni di ettari di foreste naturali e semi-naturali sono state erose al patrimonio mondiale, il che equivale alla distruzione annuale di un’area forestale pari a circa la metà della superficie territoriale italiana. Gran parte di questa deforestazione (94,1%) avviene nelle aree tropicali (in particolare in Brasile, Congo, Indonesia);
  • 7 milioni di ettari di foresta persi ogni anno nel periodo 2000-2010;
  • il 40% dovuto alla conversione in campi coltivatati;
  • le percentuali più alte di deforestazione le troviamo nei paesi poveri;
  • casi studio hanno evidenziato che il benessere dei popoli serve a contrastare la deforestazione.

L’immenso patrimonio forestale italiano

Negli ultimi 20 anni, il patrimonio forestale italiano è aumentato di 1,7 milioni di ettari, per un totale di 12 miliardi di alberi e 10 milioni e 400 mila ettari di superficie boscosa. Le foreste italiane sono luoghi di grande valore naturalistico e paesaggistico, luoghi speciali da visitare. Per avere un idea guarda le 5 foreste italiane più belle.

guarda il video QUI

L’Italia è un campione di biodiversità. La sua fauna conta oltre 58.000 specie con numerose varietà “Made in Italy” (o meglio, endemiche, cioè, esclusive del nostro paese, dal camoscio appenninico alla salamandrina dagli occhiali o l’abete dei Nebrodi).

Una diversità enorme anche per la vegetazione, con 8.100 specie di piante autoctone di cui 1460 endemiche, un valore che fa dell’Italia il paese col più alto numero di specie vegetali d’Europa.

Questo immenso patrimonio è però costantemente a rischio: l’Italia è infatti ancora trappola per 8 milioni di uccelli migratori, circa 30 aree sono ancora terreno pericoloso a causa del bracconaggio che miete vittime illustri, dai rapaci ai grandi simboli come lupo, orso, aquile.

Da una parte proteggiamo, dall’altra partecipiamo alla distruzione.

Conclusioni

La deforestazione è senza dubbio il grande male della società moderna, il primo problema che l’umanità deve assolutamente risolvere il prima possibile. Senza foreste non c’è vita sulla terra.

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fonte: http://www.mondoallarovescia.com/importanza-bellezza-foreste/

Bulgur: le fantastiche proprietà benefiche del grano spezzato

 

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Bulgur: le fantastiche proprietà benefiche del grano spezzato

Bulgur: proprietà benefiche e ricette del grano spezzato
Ancora poco diffuso nelle nostre ricette, il bulgur è un cereale versatile in cucina e ricco di importanti proprietà nutrizionali.

Il bulgur (grano spezzato) è un alimento antico ricavato dal frumento integrale ridotto in granella dopo un’apposita lavorazione. Ricco di amido, proteine vegetali e privo di grassi, è una buona fonte di fibra alimentare.

Di origini molto antiche, è diffuso soprattutto nella cucina mediorientaleper la sua estrema versatilità e le caratteristiche nutrizionali. Si può acquistare nei supermercati o, più facilmente, in negozi alimentari etnici o biologici.

Bulgur proprietà

Dall’elevato potere energetico, 100 g di questo cereale apportano circa 350 kcal. Dal punto di vista nutrizionale, contiene una discreta quantità di sali minerali, tra cui ferro, fosforo, magnesio e potassio, che si concentrano soprattutto nel rivestimento esterno dei chicchi. Nel frumento crudo sono presenti vitaminedel gruppo B (B1 e B2), PP ed E, che tendono però a disperdersi nell’acqua in fase di cottura.

Grazie alla presenza di fibra alimentare, svolge un’azione benefica per la motilità intestinale. Rispetto ad altri cereali, presenta una maggiore digeribilità. Utilizzando un metodo di cottura conservativo, il bulgur si rivela anche un’ottima fonte di ferro, indicato in caso di anemia e per chi segue una dieta vegetariana. Il suo potere saziante, inoltre, lo rende ideale come alimento da inserire in una dieta dimagrante. Possiede anche un indice glicemico più basso di altri cereali per cui è indicato per chi soffre di glicemia alta e diabete. È invece sconsigliato a chi soffre di celiachia poiché contiene glutine.

Bulgur come si cucina

Solitamente si trova in commercio in tre pezzature, di cui quella più fine è ideale per preparare insalate e piatti freddi.

Più diffuso è il bulgur precotto, che si può preparare in modo piuttosto semplice e rapido. Occorre farlo prima reidratare lasciandolo in ammollo in acqua per circa 30 minuti. In seguito si lascia cuocere in una quantità d’acqua pari al doppio del suo volume per altri 10 minuti. In caso di bulgur integrale crudo, invece, basta procedere direttamente alla bollitura in acqua salata per circa 15 minuti.

Bulgur ricette

Questo ingrediente è facile da utilizzare in cucina per la sua notevole versatilità. Può facilmente sostituire il riso o il cous cous nelle varie preparazioni ed essere utilizzato per pietanze fredde o calde. Piatti unici, ripieni, crocchette, zuppe e insalate sono solo alcune delle numerose applicazioni culinarie per il grano spezzato. Nella cucina mediorientale serve a preparare il tabulé, una ricetta tipica libanese condita con pomodori, cipolla,  succo di limone, prezzemolo e menta.

 

fonte: http://www.ehabitat.it/2017/09/16/bulgur-proprieta-e-ricette-del-grano-spezzato/

I 12 consigli per vivere bene e a lungo di Shigeaki Hinohara, il medico giapponese scomparso di recente a 105 anni.

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I 12 consigli per vivere bene e a lungo di Shigeaki Hinohara, il medico giapponese scomparso di recente a 105 anni.

Il medico giapponese Shigeaki Hinohara è stato uno degli uomini della Scienza Medicache in Giappone è vissuto più a lungo di tutti. Hinohara nacque infatti il 4 ottobre 1911 ed è deceduto il 18 giugno 2017, alla veneranda età di 105 anni. Giunge quindi spontanea la domanda: un medico come lui, nella sua vita, cosa ha consigliato ai suoi pazienti per poter vivere a lungo?

Prima di elencarvi i suoi consigli, diffusi su molteplici siti web in differenti lingue del mondo, occorre ricordare che, nonostante i suoi 105 anni, il medico giapponese era ancora in servizio con una salute mentale e fisica impeccabile. Nel corso della sua vita, Hinohara ha infatti diffuso 12 consigli importanti, tratti da un’intervista che rilasciò quando aveva 97 anni:

1 – Mangia bene

“Tuttio coloro che vivono a lungo, indipendentemente da nazionalità, razza o genere, hanno una cosa in comune: non sono in sovrappeso”.

2 – Non prendere scorciatoie

“Per rimanere in salute, sali sempre le scale e porta le tue cose. Io salgo i gradini a due a due per esercitare i muscoli”.

3 – Riscopri la tua energia giovanile

“L’energia deriva dal fatto di sentirsi bene, non dal mangiare bene o dal dormire molto. Ricordiamo tutti quando eravamo bambini e ci divertivamo, dimenticandoci di mangiare o di dormire. Credo che da adulti possiamo mantenere questo atteggiamento. È meglio non stancare il corpo con troppe regole come l’ora di mangiare e di dormire”.

4 – Tieniti occupato

“Pianifica sempre in anticipo. La mia agenda è già completa per i prossimi cinque anni, con conferenze e il mio lavoro in ospedale”.

5 – Continua a lavorare

Non c’è mai il bisogno di andare in pensione, ma se è necessario dev’essere ben più in là dei 65 anni. Cinquant’anni fa c’erano solo 125 giapponesi con più di 100 anni, oggi sono oltre 36.000”.

6 – Continua a offrire il tuo contributo alla società

“Dopo una certa età dobbiamo sforzarci di contribuire alla società. Lavoro come volontario da quando avevo 65 anni. Lavoro ancora 18 ore al giorno 7 giorni a settimana, e amo ogni minuto”.

7 – Diffondi le tue conoscenze

“Condividi ciò che sai. Io offro 150 conferenze all’anno, alcune per 100 studenti delle scuole superiori, altre per 4.500 imprenditori. In genere parlo per un’ora o un’ora e mezza, in piedi, per mantenermi in forze”.

8 – Comprendi il valore delle varie discipline

“La scienza di per sé non riesce a curare o ad aiutare le persone. La scienza tratta tutti come una realtà unica, ma le malattie sono individuali. Ogni persona è unica, e le malattie sono collegate al suo cuore. Per comprendere le malattie e aiutare le persone abbiamo bisogno delle arti liberali e visive, non solo della medicina”.

9 – Segui i tuoi istinti

“Contrariamente a quanto si immagina, i medici non riescono a curare tutto e tutti, e allora perché provocare in certi casi un dolore superfluo, come ad esempio un intervento? Credo che la musica e la pet therapy possano aiutare le persone più di quanto immaginano i medici”.

10 – Resisti al materialismo

“Non impazzire nel tentativo di accumulare cose materiali. Ricorda: non sai quando toccherà a te, e non ci porteremo dietro niente di quello che abbiamo qui”.

11 – Trova modelli di vita e fonti di ispirazione

“Trova qualcuno che ti ispiri ad andare oltre. Mio padre nel 1900 è andato a studiare negli Stati Uniti, è stato un pioniere e uno dei miei eroi. In seguito ho trovato altre guide, e quando mi sento come paralizzato da qualcosa mi chiedo come avrebbero affrontato quel problema”.

12 – Non sottovalutare il potere del divertimento

“Il dolore è qualcosa di misterioso, e divertirsi è il modo migliore per dimenticarlo. Se a un bambino fanno male i denti e inizi a giocare con lui, dimenticherà immediatamente il dolore. Gli ospedali devono rispondere alle necessità fondamentali dei pazienti: tutti noi vogliamo divertirci. Al St. Luke Hospital [che ha diretto e nel quale ha lavorato fino all’ultimo giorno] abbiamo musica, pet therapy e lezioni di arte”.

“La mia fonte di ispirazione è la poesia Abt Vogler di Robert Browning, che mio padre mi leggeva sempre. Ci esorta a realizzare vera arte, non scarabocchi. Dice che dobbiamo provare a disegnare un cerchio così grande che non ci sia modo di terminarlo finché siamo in vita. Tutto quello che vediamo è un arco, il resto è al di là della vista, ma è lì, in lontananza”.

Hinohara è diventato membro onorario della Società Cardiovascolare Giapponese e ha ricevuto il Secondo Premio e l’Ordine della Cultura . È stato onorato dall’Università Imperiale di Kyoto, dall’Università di Thomas Jefferson e dalla McMaster Universityricevendo un dottorato onorario. E’ morto il 18 luglio 2017 a Tokyo all’età di 105 anni.

 tratto da: https://www.globochannel.com/2017/09/14/medico-giapponese-muore-a-105-anni-ancora-in-servizio-ecco-cosa-fare-per-vivere-a-lungo/

Caffé – se rinunciate a cialde e capsule per la classica Moka risparmiate almeno 250 Euro l’anno!

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Caffé – se rinunciate a cialde e capsule per la classica Moka risparmiate almeno 250 Euro l’anno!

Il caffè, cosa c’è di meglio la mattina?

Forse molto altro, ma quando ci si trascina in cucina ancora disperatamente attaccati alle vesti di Morfeo, l’unico desiderio è il caffè.

Una volta dire caffè equivaleva a dire moka o napoletana. Se poi si desiderava una tazzina fumante con la cremina in superficie, toccava andare al bar a godersi l’espresso.

Oggi sono arrivate nelle nostre case le comodissime macchine per il caffè domestico con cialde e capsule usa e getta.

Le cialde sono nel migliore dei casi fatte in carta, nel peggiore in plastica passando attraverso metalli come l’alluminio, inoltre non sono tutte uguali costringendo il consumatore ad acquisti compatibili con la propria macchinetta domestica.

Quanto costa un caffè con le cialde?

A seconda delle marche e dell’esclusività della miscela si va, per un prodotto almeno decente, dai 0,25 sino ai 0,60 euro, sembra poco vero? In fondo al bar costa il doppio o il triplo!

Ma invece quanto costa un caffé con la moka?

Per una moka adatta per tre persone servono circa 18 grammi di caffè.

I pacchetti di caffè in commercio hanno un peso standard, 250 grammi, quindi con un rapido calcolo matematico da un pacco si ottengono 42 tazzine.

Mediamente un caffé di buona qualità costa circa 3,50 € a confezione (lasciate perdere, adesso, che se c’è l’offerta, lo portate a casa anche per 2,00 Euro).

Ancora un rapido conto e vi accorgerete che una tazzina domestica fatta con una polvere di qualità buona costa poco più di 0,08 Euro.

Meno di un terzo della cialda o capsula più economica sul mercato, senza considerare i costi ambientali di smaltimento della plastica, carta o alluminio.

Ora, in famiglia prendete 4 caffè al giorno?

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Una ipotesi affascinante: e se gli UFO fossero uomini del futuro in viaggio nel tempo?

 

UFO

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Una ipotesi affascinante: e se gli UFO fossero uomini del futuro in viaggio nel tempo?

 

Gli UFO sono uomini del futuro in viaggio nel tempo?

Per i fisici sarebbe più logico pensare agli UFO non come a viaggiatori dello spazio, bensì come a viaggiatori del tempo. Stiamo parlando di uomini del futuro tornati indietro per documentare le epoche passate, senza interferire con il corso della storia.

Potrebbe essere solo una teoria, ma per molti  fisici questo spiegherebbe il fenomeno UFO in modo diverso dalle teorie attuali. Gli studi più recenti sulla materia, si basano principalmente sui wormhole, una sorta di tunnel in grado di collegare diversi punti spazio/tempo dell’universo. Questa teoria lancia anche un’interessante ipotesi sugli UFO.

Il fenomeno degli oggetti volanti non identificati non ha mai trovato spiegazioni, pur essendo molto diffuso non solo nell’epoca contemporanea ma anche in quelle passate. Finora gli UFO sono stati associati a presunti visitatori provenienti da altri mondi. Sono però in molti a chiedersi come mai gli alieni non si siano mai rivelati. Questo spiegherebbe anche l’immagine antropomorfa dei presunti alieni, molto diffusa non solo negli ambiti cinematografici ma anche nelle testimonianze scientifiche più accreditate.

Naturalmente oltre ai Fisici, ci sono anche personaggi come Philip J. Corso, che nel suo libro “Il giorno dopo Roswell”, aveva accennato all’ipotesi dell’ufo di Roswell come una sorte di ‘macchina del tempo’ precipitata. Tra le ipotesi, Corso ha tenuto grandemente in considerazione la possibilità che l’UFO di Roswell fosse una macchina del tempo progettata e costruita dagli abitanti della Terra di un lontano futuro, inviata indietro nel tempo per una qualche ragione che ci sfugge.

Bisogna dire che la vicenda di Philip Corso è stata oggetto di grandi dibattiti, quasi pari a quelli sul caso Roswell. In effetti, aggiunge solo un’altra teoria alla ridda di ipotesi che sono state avanzate sul velivolo precipitato nel deserto del New Mexico. La verità è che nessuno sa cosa sia veramente accaduto e nessuno è in grado di fornire una versione definitiva.

Certo, l’ipotesi della macchina del tempo forse è la più suggestiva mai proposta. Eppur vero, però, che forse studiando i materiali di Roswell, la burocrazia è venuta a conoscenza di qualcosa di veramente inquietante e terribile sul nostro futuro, qualcosa che non osa condividere con la popolazione mondiale.

Ma Perché uomini del futuro dovrebbero tornare indietro nel tempo?

La risposta a questa domanda possiamo farla a noi stessi e trovare subito la risposta. Se oggi avessimo a disposizione una macchina del tempo, non la useremmo subito per osservare di nascosto gli eventi storici del passato? La risposta è ovviamente sì. Saremmo persino capaci di creare itinerari turistici, oltre che di studio e di documentazione storico-scientifica. Come del resto sta accadendo oggi per i viaggi spaziali.

Palese che per il momento rimane soltanto un’ipotesi. Del resto, nessuno può dire ancora cosa siano quegli strani oggetti volanti che di tanto in tanto sono avvistati in ogni angolo del mondo.

Fonte: http://www.universo7p.it/gli-ufo-uomini-del-futuro-viaggio-nel-tempo/