Dieci consigli per risparmiare tanto, ma proprio tanto sul riscaldamento

 

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Dieci consigli per risparmiare tanto, ma proprio tanto sul riscaldamento

10 modi per riscaldare casa senza spendere troppo

Non serve pagare salate bollette per riscaldare casa durante l’inverno, basta seguire alcuni facili accorgimenti che vi permetteranno di mantenere l’ambiente caldo anche quando fuori si gela.

Fa freddo e con le temperature che si abbassano inevitabilmente aumenta l’uso di termosifoni e sistemi di riscaldamento che comportano bollette più salate durante il periodo invernale. Riscaldare casa ogni anno non costa poco infatti alle tasche di una famiglia. Ogni inverno gli italiani vedono aumentare, e non di poco, la propria bolletta a causa dei dispendiosi sistemi di riscaldamento. E nonostante sul mercato ormai vengano presentate spesso diverse alternative economiche ed originali ai riscaldamenti tradizionali, a partire dall’uso del legno o dei pellet, il dispendio di energia per il riscaldamento riguarda circa il 70% del consumo energetico totale in casa. Esistono però vari modi per mantenere gli ambienti caldi e risparmiare in bolletta. Forse non tutti sanno che più di un terzo del calore prodotto dai normali sistemi di riscaldamento viene disperso attraverso il pavimento, le pareti, le finestre, i balconi e le porte di casa. Sono vari gli accorgimenti che si possono adottare in casa per tenerla calda ed evitare bollette salate:

1. Valvole termostatiche
Assicuratevi di installare sui radiatori di casa, per chi ha impianti di riscaldamento condominiali, una valvola termostatica. Questa valvola aiuta la regolazione automatica della temperatura in una stanza. Si indica infatti la temperatura che si desidera sulla testa della valvola; quando c’è del calore in eccesso, la valvola limita l’impianto di riscaldamento in modo da farlo funzionare solo quando serve: così si risparmia sui costi in bolletta. Tra l’altro, da giugno 2017, in base alla norma nazionale sulla contabilizzazione individuale del calore e la termoregolazione (d.lgs. 102/2014 e correttivo 141/2016) le valvole termostatiche saranno obbligatorie per tutti i radiatori degli impianti di riscaldamento condominiali.

2. Carta stagnola
Un modo economico per evitare la dispersione di calore in un ambiente, specialmente dove ci sono i termosifoni attaccati alle pareti esterne, è quello di utilizzare un foglio di alluminio riflettente dietro il radiatore. Bisogna posizionare il foglio tra la parete ed il termosifone o fissarlo sulla parte alta dell’elemento in modo da riflettere il calore. Questo impedisce al calore di disperdersi attraverso la parete che assorbe e convoglia le onde verso l’interno della stanza. Esistono anche specifici fogli di alluminio isolanti proprio per radiatori che amplificano l’azione del termosifone con una spesa davvero minima.

3. Tende spesse
Per proteggere la casa dalla perdita di calore attraverso le finestre è consigliabile utilizzare d’inverno delle tende piuttosto doppie che impediscano appunto il passaggio del calore verso l’esterno.Se non potete affrontare la spesa di mettere o cambiare le tende di casa buone, sappiate che le tende con una fodera termica sono un’opzione relativamente a buon mercato per ottenere un risultato soddisfacente. Se poi si vuole spendere ancora di meno si possono creare delle tende fai da te con il pile o con un altro materiale caldo. È anche possibile utilizzare le tende da doccia in PVC. Qualsiasi sarà la vostra scelta noterete subito un risparmio sulla bolletta perché sarà più facile riscaldare casa con le tende chiuse di sera.

4. Luce solare
Mentre quando viene il buio è consigliabile chiudersi bene dentro e accostare le tende davanti alle finestre o ai balconi, di giorno, quando c’è una bella giornata di sole, ricordatevi di aprire le tende e far entrare la luce che riscalderà qualsiasi ambiente naturalmente.

5. Termosifoni liberi
Cercate di evitare di mettere qualsiasi elemento di ostacolo per il calore sul termosifone. Bandite dunque le mensole di legno o marmo sul radiatore perché bloccano il calore; non usate mobili che racchiudono o nascondono il radiatore; togliete eventuali copri-termosifoni di stoffa; non posizionate mobili di grandi dimensioni, come i divani, davanti ai radiatori, almeno in inverno, perché assorbono calore.

6. Paraspifferi
Se ci sono infissi o porte non totalmente ermetici, che lasciano passare un po’ di aria esterna, munitevi di paraspifferi, anche fatti a mano se sapete come si realizzano, in modo da sigillare quello che sono i punti più deboli di una casa, le apertire verso l’esterno.

7. Porte e persiane chiuse
Finestre e balconi sono i punti più delicati di un’abitazione perché è in corrispondenza di questi elementi che sono collocate le aperture verso l’esterno. Conviene dunque, quando inizia a calare il buio o quando fuori è cattivo tempo, chiudere bene persiane e tapparelle in modo da evitare che il calore interno possa essere disperso all’esterno attraverso i serramenti. Inoltre se avete stanze inutilizzate converrebbe mantenere le porte ben chiuse in modo da impedire che l’aria fredda circoli nel resto della casa e contenere il calore generato dal sistema di riscaldamento nell’area della cosa dove si trascorre più tempo.

8. Pavimento coperto
Ben il 10% della dispersione di calore avviene tramite il pavimento, soprattutto se non sono ben isolati. Mettere per terra tappeti e coperte può limitare questo inconveniente e ha il vantaggio di mantenere i piedi più caldi. Se poi ci sono crepe o lacune nel pavimento è opportuno cercare di chiuderle semmai con l’uso di un po’ di stucco e posizionare sopra un bel tappeto che non solo è di arredo ma aiuta anche ad evitare le dispersioni dal pavimento.

9. Timer
Chi ha un riscaldamento autonomo o semiautonomo è importante che inserisca il timer. Tenere il riscaldamento acceso tutto il giorno comporta un consumo di energia notevole e una bolletta davvero alta. Conviene impostare il timer affinché metta in azione il sistema di riscaldamento prima di svegliarsi e di rientrare a casa da lavoro in modo da trovare la casa già un po’ più calda ed evitare di accendere al massimo il termostato fino a riscaldare la casa rapidamente.

10. Infissi ermetici
Se abitate in appartamenti più vecchi o avete notate che i vostri infissi o porte hanno degli spifferi, andrebbero sostituiti. Usare degli infissi a doppi vetri, ad esempio, fa risparmiare il 20-25% sulle spese di riscaldamento. Sicuramente cambiare porte ed infissi esterni ha un costo che si vorrebbe cercare di evitare il più possibile ma tenete presente che si può beneficiare di agevolazioni fiscali e sgravi  (attualmente del 55%) previsti dallo Stato per chi decidere di intervenire. Inoltre bisogna tenere presente anche che il costo di nuovi infissi più funzionali verrà totalmente ammortizzato dalle bollette successive al cambio effettuato.

tratto da: https://design.fanpage.it/come-riscaldare-casa-e-risparmiare-10-modi-per-stare-caldi-senza-spendere-troppo/

 

La casa che si riscalda da sola – Ecco l’edificio che non ha praticamente bisogno di un sistema di riscaldamento. Comodo e soprattutto economico!

 

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La casa che si riscalda da sola – Ecco l’edificio che non ha praticamente bisogno di un sistema di riscaldamento. Comodo e soprattutto economico!

 

La Casa Passiva: ambiente e convenienza
Intervista a Wolfgang Feist, uno degli “inventori” del modello di edificio che non ha praticamente bisogno di riscaldamento.

La casa passiva è un edificio che non ha praticamente bisogno di un sistema di riscaldamento. In quanto tale, è probabilmente una delle migliori invenzioni degli ultimi decenni. Basti pensare che, secondo l’Ispra, l’inquinamento atmosferico nelle principali città italiane è causato soprattutto dal riscaldamento domestico. Ma anche al bilancio di una famiglia media, su cui la bolletta del gas grava in maniera importante.

Le Passivhaus sono diffuse soprattutto in Germania, Austria, Olanda e nei Paesi scandinavi, è molto diffusa negli Stati Uniti e il suo mercato ora si sta espandendo anche in Cina. Da qualche anno, però, se ne vedono anche in Italia, dove il trend sembra in costante crescita. L’Ente certificatore a cui più si deve la diffusione di questo tipo di edifici è sicuramente il Passive House Institute di Darmstadt, in Germania. Questo centro di ricerca, il più importante a livello mondiale nel suo genere, è stato fondato dal Prof. Dr. Wolfgang Feist, che tuttora lo dirige.

Siamo andati in Germania, e lì abbiamo potuto fare qualche domanda a questo precursore delle case del futuro. Sì, perché in Paesi come l’Austria, dal 2015, la casa passiva sarà lo standard prescritto per tutti gli edifici. In tutti gli altri, invece, a imporre norme energetiche più efficienti ci penseranno i costi e il buonsenso. E che sia questa la via per sbloccare il moribondo settore edilizio?

Dottor Feist, vuole presentarci brevemente il suo istituto?  

Il Passive House Institute è un centro di ricerca indipendente, specializzato in edifici dall’alta efficienza energetica. Dalla sua fondazione, nel 1996, ha lavorato allo sviluppo di concetti di progettazione e al miglioramento delle componenti edilizie. Per facilitare il processo di pianificazione ad architetti e designer l’Istituto fornisce il PHPP (Passive House Planning Package) e lo strumento 3-D designPH. La ricerca si concentra anche sul’’applicazione dello Standard Passive House a tipi di edifici diversi e a varie zone climatiche, e al monitoraggio dei progetti realizzati.

Come funziona una Passivhaus? Quali sono le sue principali caratteristiche?  

Lo Standard Passive House è un concetto di design sostenibile, caratterizzato da efficienza energetica e convenienza, così come da condizioni di vita confortevoli e salutari. L’edificio è progettato in modo da ottenere una qualità dell’aria interna ottimale e il comfort termico, mentre il fabbisogno energetico rimane trascurabile. Questo risultato è ottenuto soprattutto attraverso cinque principi fondamentali: un livello di isolamento termico dell’’involucro particolarmente buono, infissi migliorati a livello termico con vetri appropriati (per i climi freddi i tripli vetri), la costruzione senza ponti termici, una buona tenuta dell’aria e, infine, una ventilazione confortevole con recupero del calore nei climi freddi e controllo dell’umidità in quelli umidi. La conseguente domanda di picco per il riscaldamento non deve superare i 10 watt per metro quadrato, e un requisito analogo vale per il raffreddamento sensibile. Poiché il fabbisogno energetico durante l’anno si riduce fino al 90 percento, gli investimenti si ripagano con i risparmi sui costi operativi.

Quanti edifici ha già certificato il Vostro Istituto? E dove, in particolare?

Il numero di unità abitative certificate dal Passive House Institute è di circa diecimila. La maggior parte di esse è stata costruita nell’Europa centrale – e di questo non c’è da stupirsi, dal momento che è dove ne è iniziato lo sviluppo, oltre 20 anni fa. Ma la distribuzione geografica sta cambiando. La ricerca ha dimostrato che il concetto di casa passiva funziona in tutte le zone climatiche. E non solo in teoria: oggi ci sono edifici Passive House dalla Cina al Messico e dalla Nuova Zelanda al Canada. Il numero totale di case passive nel mondo può solo essere stimato, ma è senza dubbio molte volte quello degli edifici certificati.

E in Italia? 

Ci sono già molti edifici Passive House anche in Italia, non solo case unifamiliari, ma anche edifici per uffici e scuole. La maggior parte di essi è situata per ora nella parte settentrionale del Paese. Ma ci sono molti esempi di edifici certificati Passive House anche in Sicilia, per esempio.

La gente pensa spesso che una casa passiva è troppo costosa da costruire, che è “roba da ricchi”. È vero?  

No, è un’idea assolutamente sbagliata. La convenienza è fra i principali vantaggi dello standard. In molte città in Germania, Austria e altre nazioni, società di alloggi municipali hanno scelto la Casa Passiva per i loro programmi di edilizia sociale. Ci sono costi aggiuntivi da anticipare, naturalmente: per i prodotti efficienti energeticamente come le finestre o i sistemi di ventilazione, così come per la manodopera qualificata in cantiere. Rispetto a una casa normale i costi potrebbero essere del sei o sette percento superiori. Anche questo sta cambiando, perché più sono i prodotti sul mercato e più sono i costruttori e i designer con esperienza in questo campo, minore è l’investimento in più che si deve affrontare. Nel corso del tempo in cui si utilizza l’edificio si risparmia parecchio, anche con gli attuali prezzi dell’energia. Se questi ultimi dovessero salire, e secondo la maggior parte delle previsioni sarà così, il risparmio sarebbe ancora più alto.

Quali sono i risparmi nel riscaldamento e la riduzione di gas a effetto serra in un edificio come quelli che certificate?  

Dipende sempre dal punto di partenza, naturalmente. Rispetto al patrimonio edilizio esistente nell’Europa occidentale, il risparmio energetico secondo lo standard della Casa Passiva va dall’80 al 90 percento. La domanda rimanente è così piccola che può essere facilmente coperta con le energie rinnovabili. In questo caso le emissioni di gas serra sono sostanzialmente ridotte a zero.

Si può anche ristrutturare un edificio in modo da renderlo passivo, o è solo possibile costruirne di nuovi?  

È del tutto possibile anche ristrutturare un edifico secondo lo Standard Passive House. Nella maggior parte dei casi però non sarebbe la scelta più efficace e non la consigliamo. A seconda del tipo di costruzione, dell’orientamento, della progettazione e di un paio di altri aspetti, consigliamo di sviluppare un piano di ristrutturazione completo, utilizzando misure più idonee – che saranno i componenti della casa passiva nella maggior parte dei casi. L’obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere l’EnerPHit Standard per retrofit (con il retrofit si aggiungono nuove tecnologie o funzionalità ad un sistema vecchio, ndr), che il Passive House Institute ha sviluppato per aiutare gli ingegneri in questo processo. E in molti casi ha davvero senso realizzare i miglioramenti con un approccio step-by-step. In questo modo, l’efficienza energetica può essere notevolmente migliorata in un modo molto conveniente, utilizzando componenti di una casa passiva in ogni passaggio.

Pensa che potremo vedere nei prossimi anni una larga diffusione di questo tipo di edifici, oppure le persone non sono ancora pronte culturalmente a un tale cambiamento (soprattutto nell’Europa meridionale)?  

Il numero di edifici Passive House e retrofit EnerPHit è in costante aumento, soprattutto in Italia, che vede sicuramente uno sviluppo crescente. E sono abbastanza sicuro che questo aumento continuerà. La lotta al cambiamento climatico e la riduzione del consumo di energia stanno diventando sempre più importanti. E la casa passiva è una soluzione, che oltre tutto è economicamente attraente, e che fornisce un clima interno eccezionalmente buono.

 

 fonte: http://www.lastampa.it/2014/10/02/scienza/ambiente/inchiesta/la-casa-passiva-quando-ledilizia-concilia-ambiente-e-convenienza-zCb8C4lH6ZY819sx5EOpgM/pagina.html