Un ricordo di Romano Bertola morto il 6 novembre di due anni fa. A lui dobbiamo tanti favolosi caroselli, dal Merendero (Miguel son mi) a Maria Rosa (Brava brava Maria Rosa) al gigante buono della nutella (E che, ci ho scritto Jo Condor?)…

 

Romano Bertola

 

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Un ricordo di Romano Bertola morto il 6 novembre di due anni fa. A lui dobbiamo tanti favolosi caroselli, dal Merendero (Miguel son mi) a Maria Rosa (Brava brava Maria Rosa) al gigante buono della nutella (E che, ci ho scritto Jo Condor?)…

 

A volte, portando a Lourdes un film muto, si mette a parlare.

I cigni mettono continuamente la testa sott’acqua per l’ossessione di avere le scarpe slacciate.

Un cane guardando un albero di Natale acceso: “finalmente hanno messo la luce in bagno”.

Romano Bertola

Inizia la carriera come scrittore nel 1958 con il romanzo “La stanza delle mimose”, che vince il premio Pavese.

Entra quindi nel mondo della pubblicità, scrivendo molti jingle e canzoncine per Carosello che riscuotono un successo straordinario, diventando in breve tempo un patrimonio della memoria collettiva: ricordiamo ad esempio Merenderos per la Talmone, cantata dal gruppo dei Los Gildos e con lo stesso Bertola che recita i versi Miguel son mi e Miguel son sempre mi.

Si dedica anche alla composizione di canzoni, riscuotendo un certo successo con Un diadema di ciliegie, presentata dai Ricchi e Poveri al Festival di Sanremo 1972, e con Torna a casa mamma, incisa da Memo Remigi con il figlio Stefano.

Ma il suo forte resta la pubblicità. Più recenti sono le canzoni per la merendina Fiesta (Fiesta ti tenta tre volte tanto, cantata dai Ricchi e Poveri), per i cioccolatini Pocket Coffee (Un pieno d’espresso, un pieno di sprint, Pocket Coffee), per il lievito Bertolini (Brava brava maria Rosa, ogni cosa sai far tu), per i biscotti della Maggiora (No no no, cara Baffina, questo non succede alle otto di mattina…), per le arance Birichin (Ma che paese straordinario, è il paese dell’incontrario…) e molte altre.

Collabora con Toni Pagot per la realizzazione del cartone animato Jo Condor per il famoso Carosello della Ferrero, dando la voce al condor protagonista della pubblicità (E che, ci ho scritto Jo Condor?).

Con la fine di Carosello riduce la sua attività in campo pubblicitario, pur scrivendo saltuariamente altre canzoni come, ad esempio, quella dell’Olandesina per i prodotti Mira Lanza (Mira mira l’Olandesina) e per alcuni spot radiofonici, come quello per i mobilifici Aiazzone e Granato.

Nel 1980 ottiene un altro grande successo come autore con La puntura, incisa da Pippo Franco; due anni dopo è la volta di Carletto incisa da Corrado (autore del testo) con Simone, figlio di Stefano Jurgens.

Negli ultimi anni si è dedicato a tempo pieno all’attività di scrittore, e nel 2012 ha pubblicato Caro Carosello, in cui ha raccontato i suoi ricordi legati all’attività di pubblicitario per la trasmissione.

Romano è morto il 6 novembre 2017 nella sua casa di Torino, all’età di 81 anni.

Stamattina alle 7 un vertiginoso silenzio mi ha svegliato. Mi sono girato verso mia moglie. Non c’era. Non era neppure in cucina né in nessuna altra stanza. Anche Camillo non c’era. Sono uscito sul balcone: strada deserta. Solo un giornale spinto dal vento. Con l’auto ho attraversato la città. Vie e piazze spopolate. I tram fermi o vuoti. In ufficio nessuno. Anche da Maniglia e da mio cognato Augusto non c’è nessuno. Gli appartamenti abbandonati. Ho puntato verso l’aeroporto. Un jet sulla pista. Fortuna di avere il brevetto di pilota. Mi sono levato in volo. Parigi. Atene. New York. Non un’anima. Vuoto. Deserto. Sul banco di un bar di Adelaide trovo una fotografia. Ci sono tutti. Cinque miliardi di persone che mi fanno ciao con la mano… Sotto, una scritta: “Addio, testa di cazzo!”. D’accordo, d’accordo…Però andarsene così…Senza dire niente… Che figli di puttana.

Mamma, lo sai chi c’è,
è arrivato il Merendero,
è arrivato col sombrero,
è arrivato, eccolo qua.
El Merendero!
L’è li, l’è là,
l’è là che l’aspettava,
l’è li, l’è là,l’è là che l’aspettava,
l’è li, l’è là,l’è là che l’aspettava,
l’è là che aspettava Miguel:
(Miguel son mi!)”