Buon compleanno Sic – Oggi 20 gennaio Marco Simoncelli avrebbe compiuto 33 anni – Un ricordo.

 

Marco Simoncelli

 

.

seguiteci sulla pagina Facebook Curiosity 

.

.

 

Buon compleanno Sic – Oggi 20 gennaio Marco Simoncelli avrebbe compiuto 33 anni – Un ricordo.

Il 20 gennaio 1987 nasceva Marco Simoncelli – Sic – il gigante buono del motaciclismo. Un ragazzone dalla faccia scanzonata che diceva di se “Voglio essere ricordato come uno che regala emozioni”.

E di emozioni ce ne ha regalate. Alcuni entrano nel cuore delle persone perché un tragico destino li ha strappati alla vita anzitempo; diventano miti, ricordi indelebili, volti che si trasformano in icone per la loro generazione per quelle a seguire.

E quel 23 ottobre 2011 Sic è uscito dalle nostre vite per entrare per sempre nei nostri cuori.

Davvero quel 23 ottobre ce l’hai stampato nel cervello, come il 1 maggio di Senna, il 14 febbraio di Pantani, l’8 maggio di Villeneuve. I giorni in cui quel pezzo del tuo cuore che avevi delegato al tuo idolo, al tuo campione, se n’è andato irrimediabilmente con lui. Perché Marco Simoncelli apparteneva a quella razza. Non tanto e non solo dei campioni (chissà dove sarebbe oggi Marco nell’immaginaria griglia di partenza di questa MotoGp: quel che è certo è che con i big aveva dimostrato di poterci stare alla grande…).

Il Sic apparteneva a quella rara stirpe di fenomeni che ti entrano sotto pelle, ti portano in moto o in auto o in bici con loro, ti entrano in casa e diventano parte di te, della tua quotidianità.

Lo abbiamo capito dopo, ahinoi, che cosa era diventato Marco, per i suoi tifosi, per i suoi fan, ad uno ad uno, in centinaia di migliaia, aggrappati ai suoi riccioli biondi e castani per provare invano a invertire il senso di un destino infame e avverso, che invece il Sic ce lo aveva portato via, in quell’umido pomeriggio di otto anni fa, a Sepang: Marco che cade, le moto di Edwards e Rossi che lo urtano, l’immediata percezione che quanto avevamo appena visto era troppo grave per sperare in un miracolo.
Fu in quell’istante che scoprimmo la “generazione Sic”: quella di quei giovani che nel sorriso bonario, nell’accento, nei riccioli di Marco s’identificavano, come lo facevano twettando all’impazzata, o ascoltando le note di Vasco Rossi. Un popolo immenso e dolente, che abbracciò l’amico e l’idolo al ritorno del feretro dalla Malesia fino alla sua Coriano.

Sepang, l’incidente, i soccorsi inutili, la tragedia, le lacrime, il cordoglio: un Paese intero si scoprì affratellato nello strazio, per aver perso, insieme a quei riccioli, un pezzetto del proprio futuro, della propria fantasia, della propria immaginazione. Perché Marco era soprattutto questo: un frammento maledettamente prezioso e nascosto del nostro domani, dei nostri sogni, delle nostre attese. E’ allora – come faranno molti suoi fan – ricordiamolo con una bella sgasata, pronto a scattare dal via, destinazione infinito.