“La libertà è un lusso di pochi” – Il 13 maggio di due anni fa ci lasciava il grande Oliviero Beha. Un uomo libero…

 

Oliviero Beha

 

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“La libertà è un lusso di pochi” – Il 13 maggio di due anni fa ci lasciava il grande Oliviero Beha. Un uomo libero…

La “libertà è un lusso di pochi” ripeteva spesso alla figlia…

Oliviero Beha stava antipatico a molti, quasi a tutti. Soprattutto ai giornalisti. Solo dopo ai politici e al potere – che lo rispettavano e lo temevano – ma prima ai giornalisti: per la sua intelligenza, irriverenza a tratti arrogante, la sua sferzante capacità di mettere in scacco semplicemente combinando insieme “le tessere del mosaico”.

Con Oliviero Beha il 13 maggio del 2017 abbiamo perso un paladino della libertà di parola.

Da sempre in guerra per denunciare il deserto di valori e la mafiosità della classe dirigente e degli intellettuali troppo spesso al seguito del potente di turno, non è mai stato tenero con nessuno. E per questo ha pagato. Ha pagato duramente questa sua libertà di parola.

Autore di trasmissioni di successo, è stato mal sopportato dalla Rai e considerato sempre molto scomodo da tutti i direttori di giornali con cui ha lavorato perché diceva quello che pensava e aveva il coraggio di mettere davanti a tutti le verità più indicibili, come quella della combina da lui scoperta e documentata, della partita tra Italia e Camerun ai Mondiali del 1982. Non volle tenere la bocca chiusa e questo gli valse il posto a la Repubblica.

Ma, come ha spesso ricordato la figlia Germana “Papà non aveva paura e per questo era libero”