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L’oncologa Patrizia Gentilini: Bayer-Monsanto, chi fa profitto con farmaci e pesticidi può avere a cuore la salute?
In realtà le promesse degli Ogm faticano sempre di più ad essere mantenute, sia perché le spese a carico degli agricoltori sono quadruplicate ed guadagni non sono quelli sperati, sia perché stanno aumentando le piante che presentano resistenza al glifosato e molecole sempre più potenti e pericolose per la salute vengono messe in commercio con tutto ciò che ne consegue. Già nel 2015 un articolo sul New England Journal of Medicine segnalava l’utilizzo di un nuovo composto ottenuto dalla aggiunta al glifosato del 2-4D, un componente del famigerato “agente arancio” usato come defoliante in Vietnam.
Ma sia ben chiaro, l’effetto cancerogeno è solo la punta dell’iceberg del complesso delle patologie umane cronico-degenerative correlabili ad esposizione cronica a pesticidi, compreso il glifosato. La letteratura scientifica che correla l’esposizione a pesticidi a malattie quali Parkinson, Alzheimer, Sla, diabete, infertilità, endometriosi, patologie respiratorie, autoimmuni, renali, cardiache, malformazioni etc è imponente e purtroppo si conferma che il solo vivere in prossimità di aree in cui si pratica l’agricoltura industriale diminuisce nei bambini le capacità cognitive e ne aumenta il rischio di cancro.
Anche la Bayer è una delle massime multinazionali della chimica, produttrice contemporaneamente di farmaci e di pesticidi, specie insetticidi organofosforici utilizzati in ambiente domestico, ma estremamente pericolosi se l’esposizione avviene durante l’infanzia, la gravidanza o addirittura prima del concepimento. Dati raccolti a livello internazionale e di recente pubblicati hanno dimostrato che i rischi per tutti i tipi di leucemia nella prole aumentano dal 30 al 55% e lo studio conclude con la raccomandazione di limitare il più possibile l’esposizione indoor a tali sostanze nelle fasi più precoci della vita. Ma come si può pensare che chi trae profitto dal vendere farmaci e pesticidi non eserciti ancor più di ora azioni lobbistiche volte ad intralciare qualunque politica orientata alla prevenzione primaria, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare?