Un cult – Gigi Proietti è il Conte Armando Duval ne La Signora delle Camelie – La scena più divertente della storia del cinema Italiano…

Gigi Proietti

 

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Un cult – Gigi Proietti è il Conte Armando Duval ne La Signora delle Camelie – La scena più divertente della storia del cinema Italiano…

 

LA SIGNORA DELLE CAMELIE

commedia in un atto

adattamento curato dai Mortis’Attori dell’omonimo
episodio di Gigi Proietti tratto dal film “Un’estate al mare”


PERSONAGGI:
(contraddistinti da colori diversi per la stampa a colori
e dalle iniziali diverse per la stampa in bianco e nero)

P          Presentatore  presenta la scenetta e convince Gigi a recitare        

G         Gigi – Armando Duval attore-spettatore chiamato a sostituire l’attore ammalato che doveva impersonare Armando Duval

 M        Madame Margherita cortigiana malata di tisi, innamorata di Armando Duval

J           Josephine  cameriera di Margherita

S          Spartaco  suggeritore

C          Conte Duval    padre di Armando

D         Dottore       dottore

La vicenda si svolge nella camera da letto di Margherita

LA STORIA

Causa improvvisa defezione dell’attore protagonista, Gigi viene chiamato all’ultimo minuto a sostituirlo nel ruolo di Armando Duval nella commedia “La signora delle camelie”.
Non avendo avuto modo di prepararsi, si affiderà completamente al suggeritore Spartaco che reciterà al suo fianco. Essendo tuttavia un po’ sordo e corto di memoria traviserà ogni battuta trasformando la commedia tragica in tragicomica.

 

ATTO UNICO

Occhio di bue che segue il presentatore.
Palcoscenico con tende chiuse, il presentatore al centro annuncia la Commedia

 

P:      Signore e Signori siamo davvero lieti e orgogliosi
di presentare per la prima volta sul nostro Palcoscenico
una Commedia del Repertorio Classico: La Signora delle Camelie

 

      Questa famosa commedia, tratta dall’omonimo libro di Alessandro Dumas, parla della difficile storia d’amore tra il nobile Armando Duval e Margherita, la cortigiana più bella di Parigi.

Già dal primo incontro Armando si innamora di Margherita, chiamata da tutti  Signora delle Camelie perchè ogni volta che va a teatro porta con sè un mazzo di camelie, ma lei, sempre circondata da molti corteggiatori,  inizialmente ride della sua infatuazione.


Col passare del tempo, Margherita si accorge che sta buttando via la propria vita finchè un giorno scopre anche di essersi ammalata di tisi. Vorrebbe lasciarsi morire, ma pian piano il sincero amore di Armando la conquista e le da la forza per ritornare a vivere.

A questo punto interviene però il padre di Armando, che disapprova la relazione del figlio con la cortigiana e vorrebbe costringerlo a lasciare Margherita per non infangare il nome della famiglia.

Quello che vogliamo raccontare è proprio il seguito di questa storia d’amore …

La compagnia dei Mortisattori per questa occasione davvero unica
si avvarrà della collaborazione di un attore famosissimo, un vero maestro, che ha dato la propria disponibilità per questa serata.

 Da dietro il presentatore, tra le due tende del sipario chiuso si affaccia improvvisamente il viso dell’attrice che farà la parte Margherita, che sottovoce e con agitazione si rivolge al presentatore

 M:    No, aspetta… C’è un problema
Il maestro non viene…
Ci hanno appena avvisato che si è ammalato…

 P:     Rispondendo con lo stesso tono
Ammalato!?
E la sua parte?
    

M:    Purtroppo ha appena telefonato il suo agente
dicendo che il maestro si trova in ospedale con 40 di febbre

P:     E noi adesso cosa facciamo?
Chi lo dice a tutta questa gente che aspetta?
 

M:    Non saprei proprio cosa fare…
Servirebbe qualcuno che lo sostituisse…
Ma dove lo troviamo? Ormai è troppo tardi….
 

P:     Aspetta aspetta…
Fatalità ho visto in mezzo al pubblico un vecchio amico
che ha studiato recitazione
e che conosceva a memoria i classici più importanti,
tra cui anche “La signora delle camelie”
 

M:    Ma allora…
Potresti chiederlo a lui…!
 

P:     Hai ragione…
Perchè non provare…?
Tanto ormai, perso per perso…
 

M:    Tu allora cerca di convincerlo
che noi intanto ci prepariamo per andare in scena…!
 

L’attrice scompare dietro il sipario e il presentatore torna a rivolgersi al pubblico cercando di riprendere il tono tranquillo iniziale 

P:     Scusate, abbiamo un piccolo problema… 

 Scende dal palco e si ferma di fronte all’attore che per tempo si era seduto in prima fila 

P:     Ma allora non mi ero sbagliato…!
lo saluta con grande enfasi, facendolo alzare e abbracciandolo
Gigi carissimo, è una vita che non ti vedevo…
E’ la Provvidenza che ti ha mandato qui questa sera…
 

G:     Sorpreso e imbarazzato, non capendo dove l’altro vuole arrivare
No no, sono venuto di mia iniziativa… 

P:     Ascolta…
Mi dovresti fare un grosso piacere:
Abbiamo appena saputo che si è ammalato l’attore protagonista maschile.
So che questa parte tu l’avevi imparata quando studiavi recitazione.
Lo puoi sostituire tu?
Ti prego…
Non può dire di no…
Guarda quanta gente sta aspettando…
 

G:     Sorridendo per la richiesta spropositata, e rispondendo con grande imbarazzo
Ma no, ma ti rendi conto?
Sono tanti anni che non faccio questa parte, ormai ho dimenticato tutto…
Sono anche diventato…un po’ sordo
E poi mi manca…mi manca…
Come si dice quando non ti vengono in mente le cose…?

P:     Ti manca la memoria? 

G:     Sì, proprio quella… 

P:     Ma non c’è problema: noi abbiamo il suggeritore!!!!!
Spartaco, fatti vedere!
 

Dal sipario chiuso esce il suggeritore, portando in mano la giacca e il cappello per il ruolo da protagonista, e si presenta  

S:     Buonasera a tutti…
Sono Spartaco, il suggeritore…
concludendo con un inchino
Al vostro servizio!
Quindi si avvia giù dal palco per raggiungere gli altri due 

P:     Se non ricordi una battuta basta che lo chiami, e lui ti viene vicino e te la suggerisce…
Dai Gigi, facci questo dono prezioso…
 

G:     Beh…
Dopo una breve pausa di indecisione, cedendo alle insistenze del presentatore e battendo la mano sulla spalla del suggeritore che intanto li ha raggiunti
E va beh… Se c’è il suggeritore…
…Provamoce!
 

P:     Grazie, Gigi…
Grazie di cuore
 

S:     Spartaco porge giacca e cappello a Gigi
Guarda: ti ho portato la giacca e il cappello

G:     Grazie!
Inizia ad indossarli con l’aiuto di Spartaco
Però…!
Sono proprio della mia taglia!

S:     A vestizione di Gigi completata:
Perfetto! Un ottimo inizio!
Vieni che ti accompagno…

Spartaco fa cenno di avviarsi sopra il palco, ma Gigi lo ferma trattenendolo per il braccio 

G:    Mi raccomando, eh…
Guarda che non ricordo manco una battuta…
 

S:     Non preoccuparti: sono qua io…

G:    Come?

S:     (Spartaco si gira preoccupato verso il pubblico perché inizia a sospettare che Gigi sia veramente sordo, poi riprendendo ad avviarsi)
Ho detto: Non preoccuparti: sono qua io… 

G:    (fermando ancora Spartaco trattenendolo per il braccio)
Se non me arrivasse il tuo suggerimento,
io so fare una risata molto comunicativa…
(Gigi fa la risata per mostrarla a Spartaco)
Ah Ah
Ecco: durante sta risata tu mi ripeti il suggerimento…
Hai capito?

S:     Ok, va bene…

G:    Però me devi stà vicino…

S:     E come no?…Te stò attaccato!

G:    (ancora una volta Spartaco si avvia verso il palco, ma subito Gigi lo ferma per un  braccio)
Come hai detto che ti chiami tu?

S:     (ancora una volta Spartaco si gira preoccupato verso il pubblico perché inizia a sospettare che Gigi abbia veramente la memoria corta, poi riprendendo ad avviarsi)
Spartaco me chiamo, Spartaco…

Spartaco e Gigi salgono sul palco ed entrano nel sipario chiuso. Il presentatore, dopo averli seguiti a breve distanza, si ferma al centro e conclude la sua presentazione: 

P:     Dunque, Signore e Signori:
“La signora delle camelie”

Il presentatore si defila da un lato del palcoscenico

Stacco Musicale 4 (sinfonia 40 di Mozart) che sfuma prima che gli attori inizino a parlare

Il sipario si apre: in scena c’è Margherita che si alza dal letto, sta male e tossisce.
In un angolo in fondo, seminascosti da una mezza quinta, Gigi e Spartaco.
Josephine entra correndo a piccoli passi per dare assistenza a Margherita, e la chiama con enfasi e preoccupazione
 

J:     Madame…!
Madame…!
 

Margherita tossendo si volge verso Josephine e senza rendersi conto le sputa addosso. 

J:     risentita, fra sé
Questa me sputa tutto lo spettacolo… 

M:    con molto trasporto
Questa tosse che mi squassa il petto…!

J:     Non tema, madame…
La sua salute rifiorirà!
 

M:    Margherita volgendosi verso Josephine e sputandole addosso ancora senza rendersi conto
Pietosa bugia! 

J:     risentita, fra sé
Ridaje…

Coraggio, madame…
Sta per arrivare il conte Duval!
 

M:    Ah…!
l’uomo che amo….
Sì, che amo…
Di vero amore!
Presto! Aiutami a sistemarmi i capelli…

Margherita si siede davanti allo specchio e Josephine inizia a sistemarle i capelli con la spazzola

Intanto Spartaco si affaccia sul palco insieme a Gigi e gli da le indicazioni per impostare il personaggio

  1. Ecco… Tocca a te…
    Mi raccomando, aria da nobile: tu sei il conte Armando Duval
    Lei è una donna molto capricciosa…
    Tu entri e dici: Margherita
     

G:    In tono scherzoso, entrando in scena
Ma che è? Una pizzeria?
Capricciosa… Margherita…
 

Josephine uscendo dal palcoscenico incrocia Gigi e lo ferma un attimo per sussurargli

J:     Stia attento:
L’attrice sputa come un cammello…
Non la sopporto più!
 

Gigi, dopo un attimo di esitazione, entra e andando incontro a Margherita inizia a chiamarla 

G:    con molto trasporto
Margherita
 

M:    con molto trasporto
Armando
 

G:    Margherita 

M:    Oh, Armando 

G:    usando un tono sguaiato e volgendo leggermente la testa indietro per chiamare in aiuto il suggeritore
Spartaco!
riprendendo il tono iniziale di molto trasporto
Margherita 

M:    Armando 

G:    Spartaco! 

Spartaco arriva di corsa

S:     Eccolo

G:    Margherita 

M:    Armando

G:    rivolto a Spartaco in tono seccato
Era ora

Spartaco inizia a suggerire a Gigi: insieme alle battute c’è l’intonazione e la posizione del corpo

S:     leggermente sottovoce e con molto trasporto
La vostra vista sola…

G:    Non avendo capito bene, ride nel modo convenuto
Ah ah…
e volgendosi leggermente verso Spartaco chiede che gli venga ripetuto il suggerimento
Eh? 

S:     La vostra vista sola… 

G:    con convinzione
Un’ intervista sola… 

S:     …Mi piace, il cor consola 

G:    Vi piace il gorgonzola? 

M:    sorridendo imbarazzata, cerca di sorvolare sugli errori di Gigi
Ma cosa dite, Armando?
Io sono devastata dall’amore…
 

S:     L’amore è un perverso folletto… 

G:    L’amore è diverso sul letto, eh? 

S:     …E provoca lutti nel cuore… 

G:    E provoca rutti de core …
volgendosi leggermente verso Spartaco con un po’ perplessità
Sei sicuro? 

S:     E presso parenti e amici… 

G:    L’espresso fra Terni e Parigi… 

S:     Alberga una terza leggenda 

G:    Non avendo capito bene, volgendosi leggermente verso Spartaco chiede che gli venga ripetuto il suggerimento
Eh?
e ride nel modo convenuto
Ah Ah… 

S:     Alberga una terza leggenda 

G:    Alberta s’è persa l’agenda! 

M:    incredula, lasciandosi cadere di schiena tra le braccia di Giulio, per esortare Gigi ad attenersi al copione
Armando, parlate! 

S:     Non sembra voi siate malata 

G:    Non sempre vi siete lavata, eh? 

M:    scattando in piedi perché offesa
Sappiate che io sono mutante!
Oh sì, la mia essenza muta…
come il vento
 

S:     Vi adoro quando siete… 

G:    Vi adoro quando siete… 

S:     Così, in mutante essenza… 

G:    Con le mutande e senza 

M:    con imbarazzo, allontanandosi un poco
Armando, dite cose deliranti…
 

S:     Sono inerme e solitario… 

G:    Sono un verme solitario… 

Entrando di corsa la cameriera dice:

J:     Scusate, il signor conte… 

S:     Dicite ancella 

G:    Dicite
Dicite anc…
 

S:     Dicite Ancella 

G:    Dicite Ancella 

S:     Dicite ancella.. 

G:    Rimproverando il suggeritore perché non passa alla battuta successiva
Eh, l’ho detto…
e per significare “se vuoi te la canto anche” cantando sulle note della canzone napoletana
Dicite ancella, a sta cumpagna vosta… 

M:    Rimproverando Gigi
Ora cantate pure…!?

poi rivolgendosi alla cameriera che intanto le si era avvicinata
Cosa c’è Josephine?
 

J:     C’è il conte Duval che chiede udienza 

G:    sorridendo, con tono scherzoso, convinto ci sia un errore
Ma pofarbà, c’è un equinozio…
Il conte Duval son je, son me, so io
 

S:     No, no 

G:    ridendo
Come no? 
 

S:     No, no no 

G:    No? 

J:     Duval padre 

G:    per spiegare di aver chiarito l’equivoco
Aaaah! ……Padre Duval!
volgendosi verso il suggeritore e facendogli segno con le mani (come per indicare una persona noiosa) “due palle”, cioè “du bal”…
Du val…! 

S:     Padre

G:    Guardando in giro per capire da dove entra il padre
Dov’è?

Conte Duval padre entra sul palco da destra zoppicando

S:     Indicandolo a Gigi
E’ lui
 

G:    ripetendo il suggerimento di prima
Padre
 

S:     Padre 

G:    Padre 

Conte Duval padre si posiziona vicino a Gigi-Armando Duval e al suggeritore e continua a camminare sul posto zoppicando imitato da Gigi e Spartaco che zoppicano in sincronia con lui 

G:    Con rabbia, alzando la voce e gesticolando con le mani
Sappiate che io sono infermo nelle mie precisioni
 

S:     Sono serio e positivo 

G:    Sono siero positivo 

C:    Smettendo di zoppicare sul posto e rispondendo a Gigi con lo stesso tono
Basta!
Evitiamo le dispute!
Mi è sempre stato inviso il disputar!
 

S:     So bene di preciso 

G:    So bene di preciso 

S:     Come il disputar vi è inviso 

G:    Come sputarvi in viso
Travisando il suggerimento di Spartaco Gigi sputa in viso al Conte Duval 

Dopo essere rimasto immobile ed esterefatto per un istante, Duval padre si sposta zoppicando con rabbia vicino a Margherita (e a Josephine) e le dice alzando la voce e gesticolando con le mani 

C:    Per questa insana passione, mio figlio trascura il lavoro
I nostri terreni sono abbandonati
I nostri coloni irrompono nelle nostre case
 

S:     Io non permetto oltre… 

G:    Io non permetto oltre… 

S:     Che irrompano i coloni 

G:    Che rompano i …
prima di finire la frase Gigi si interrompe portando una mano alla bocca, mettendosi a ridere e girandosi verso il suggeritore

No, io questa non la dico
No, me vien da ridere…
No, io questa non la dico…

Poi, per cambiare discorso, girandosi verso Margherita, Josephine e Duval padre

Che se dice a Riva Ombrosa?
 

M:    Al colmo dello stupore, rivolgendosi verso Duval padre (e Josephine)
E’ impazzito!
Poi, riprendendo il filo della commedia, con tono deciso
E sia!
 

G:    Girandosi verso Spartaco con fare interrogativo, perché non ha capito bene
E zia?
 

M:    E sia! 

G:    E zia? 

M:    E sia, conte! 

G:    E zia, conte? 

M:    Mi sacrificherò…
Lascerò vostro figlio…

volgendosi verso Josephine, e senza rendersene conto sputandogli addosso
Josephine!

si lascia cadere sul letto, semisvenuta

Intanto Duval padre si sposta dalla parte di Gigi e Spartaco 

J:     Si?

tra sé, lamentandosi per lo sputo ricevuto
Vaff…

        con molto trasporto
Oddio, madame sta male!
Presto, un dottore!
 

D:    entrando con prontezza
Eccomi 

G:    rivolgendosi scherzosamente a Spartaco
Però, che velocità!
Che ASL,  Eh?
 

S:     Dottore, sentite se il cuore pulsa! 

G:    Dottore, sentite se… 

S:     Se pulsa… 

G:    Se puzza… 

D:    dopo avere auscultato il cuore per qualche istante, con tono professionale
Ancora pulsa 

G:    con stupore
Ancora puzza? 

S:     Dottore, ditemi tutta la verità 

G:    Ditemi tutta la verità 

S:     Parlate a cuor nudo… 

G:    Parlate, a cornuto 

D:    malcelando lo stupore per le parole di Gigi e mantenendo un tono professionale
Ha la tosse 

M:    Armando, esalo l’anima 

G:    volgendosi verso Spartaco
Che vol dire? 

S:     suggeritore e Duval padre insieme
More

 M:    Perdonami Armando se non conoscerai mai
la dolcezza del mio a… a… a…
 

G:    volgendosi verso Spartaco
Quante lettere? 

Margherita segna 5 con la mano 

G:    Ma che deve dì? 

S:     suggeritore e Duval padre insieme
Amore

M:    Margherita al culmine della tragedia, morendo
Amore

 S:     Sentito babbo? 

G:    rivolgendosi a Duval padre
Sentito babbo? 

S:     Non conoscerò mai la dolcezza di Margherita… 

G:    Non conoscerò mai la dolcezza di Margherita… 

S:     Che mi è ignota, e a me ignota resterà! 

G:    Che è mignotta e mignotta resterà!

Stacco musicale 5: (finale Traviata atto terzo “Ah, Violetta”)

Si spengono le luci da davanti e si accendono le luci da dietro i fondali e le quinte
(a significare che la commedia è finita).

Gli attori (in controluce e a microfoni spenti) sfogano scherzosamente la rabbia contro Gigi prendendolo a cuscinate e inseguendolo mentre fugge via.

Il sipario viene chiuso.

FINE

Un cult – Gigi Proietti è il Conte Armando Duval ne La Signora delle Camelie – La scena più divertente della storia del cinema Italiano…ultima modifica: 2018-11-23T22:23:57+01:00da eles-1966
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