“SiAmo Afrin”, mobilitazione per aiutare i profughi siriani che hanno combattuto l’Isis

 

SiAmo Afrin

 

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“SiAmo Afrin”, mobilitazione per aiutare i profughi siriani che hanno combattuto l’Isis

Larga adesione alla campagna di aiuti umanitari. Il fumettista Zero Calcare ha disegnato il logo ufficiale

Per non dimenticare Afrin. Per non dimenticarci di quei curdi che in Siria hanno combattuto fino alla morte contro l’Isis e adesso si ritrovano con l’esercito turco in casa, nel silenzio della comunità internazionale. “SiAmo Afrin”, in due parole. Si chiama così la campagna di aiuti umanitari a sostegno della popolazione curda, araba, yazida e assira in Rojava, che parte oggi dall’Italia ed è appoggiata da un lungo elenco di associazioni e movimenti. Tra i sostenitori anche il fumettista Zero Calcare, che da anni ha sposato la causa curda e ha voluto disegnare il logo ufficiale dell’iniziativa.

Due gli scopi principali di “SiAmo Afrin”. Il primo: racimolare fondi attraverso il crowdfunding (il link è http://l2l.it/siamoafrin) e nelle piazze italiane, dal 25 aprile al 2 giugno. “Quanto raccolto verrà portato alle popolazioni del Rojava come conforto per chi è stato colpito da ‘Ramoscello di ulivo’, l’attacco scatenato dal governo turco insieme a truppe dell’Isis contro Afrin”, fanno sapere gli organizzatori. “Un’azione bellica che ha costretto 350mila persone ad abbandonare le proprie case per rifugiarsi nei campi profughi. Una delegazione solidale sarà poi inviata in Rojava, nella Siria Federale Settentrionale, per consegnare quanto avremo raccolto. Il primo tir di aiuti arriverà a destinazione già il 24 aprile”.

C’è anche un secondo, cruciale, obiettivo, come spiega a Repubblica Hawzhin Azeez, la giovane presidente della fondazione Hêvî attiva in Rojava. “Protestare per il silenzio con cui la comunità internazionale e i governi sono rimasti a guardare l’attacco ad Afrin e le drammatiche condizioni in cui versano le donne e gli uomini coinvolti”. Nel volantino di presentazione, appaiono cifre e circostanze che quantificano la tragedia umanitaria in corso: “500 civili uccisi tra cui molti bambini, 350.000 sfollati, bombardati acquedotti, scuole, siti archeologici, centrali elettriche, ospedali”. Si fa riferimento anche al presunto uso di “napalm, gas clorino e altre armi chimiche” da parte dell’esercito turco.

Appoggiano la campagna Karim Franceschi (il ragazzo di Senigallia che per primo si è unito all’esercito popolare curdo dello Ypg nel 2015 durante la liberazione di Kobane), Paolo Bernabucci presidente del Gruppo Umana Solidarietà (Gus) impegnato nell’accoglienza dei migranti, diversi movimenti di sinistra ed ecologisti, istituti culturali curdi e alcuni centri sociali, tra i quali il napoletano Je so’ Pazzo, lo spazio occupato dove è nata la lista nazionale Potere al Popolo che ha partecipato alle ultime elezioni. Gli organizzatori presentano il progetto questa mattina a Roma, alla “Cittadella dell’altra economia”, Sala dei convegni, alle 9.30.
di FABIO TONACCI

fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2018/04/24/news/_siamo_afrin_mobilitazione_per_aiutare_i_profughi_siriani_che_hanno_combattuto_l_isis-194669690/