Tutti pazzi per la pianta “salva-api”

 

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Tutti pazzi per la pianta “salva-api”

ARCUGNANO. Nel Vicentino è esplosa la facelia mania. Ovvero l’interesse per il fiore “salva-api”, con una spettacolare infiorescenza violacea, che funziona anche come concime naturale una volta sfiorito. Il Comune di Arcugnano si è fatto promotore da qualche mese, in collaborazione con Coldiretti e Sis, Società Italiana Sementi con sede a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, di divulgare la coltivazione della facelia. E la risposta del territorio è andata oltre le attese. Ad Arcugnano sono arrivate chiamate da tutta la Provincia, da Breganze a Sossano, da Trissino a Zovencedo, e i 200 chili di sementi a disposizione ai magazzini comunali di Torri per circa 20 ettari di terreno, forniti gratuitamente dalla Sis, sono praticamente già assegnati o prenotati.

 

«Si tratta per lo più di coltivatori diretti o apicoltori – spiega l’assessore all’ambiente Gino Bedin – un’azienda importante di Arcugnano ha già fissato sementi per 10-12 ettari, altre invece hanno prenotato per 5/6 ettari complessivi. E poi ci sono tante microrealtà che hanno chiesto sementi per 500 o 1000 metri quadrati di terreno. Abbiamo anche avviato una collaborazione con Zovecendo, per una superficie di 2000/3000 metri quadrati, in cui gli apicoltori hanno compreso il valore agronomico oltre che ambientale dell’operazione facelia e quindi sono già venuti a prendersi le sementi». «Ma ci hanno chiamato anche tanti privati – continua l’amministratore – persone che hanno chiesto di poterla coltivare nell’orto o nell’aiuola davanti casa. In questi giorni una piccola realtà di Altavilla, 500 metri di orto con 4 arnie di api, ha chiesto le sementi per procedere alla coltivazione. Saranno almeno una trentina i contatti che abbiamo avuto. I semi sono a disposizione gratuitamente, ma qualcuno era disposto pure a pagare per avere la facelia».

 

Un fiore che al di là dell’aspetto estetico, sicuramente di grande impatto, rappresenta una sorta di concimazione naturale del terreno, perché una volta sfiorita lo arricchisce di materia organica naturalmente, senza contare che è una sorta di salvezza per le api e la produzione di miele di qualità, perché se seminata a giugno, fiorisce a luglio e agosto, periodo in cui le api vanno in difficoltà per la mancanza di fioriture.

 

«Stiamo praticamente già raccogliendo adesioni per un eventuale progetto il prossimo anno – aggiunge l’assessore Bedin – speriamo che la Sis appoggi nuovamente l’iniziativa. Si potrebbe anche pensare ad un progetto di consegna a domicilio delle sementi. L’idea ci era piaciuta subito, ma non era così scontato far passare il messaggio ai coltivatori, perché far crescere la facelia non porta reddito e quindi come secondo raccolto si potrebbe pensare ad altro, come la soia. Invece l’interesse è stato notevole, dai coltivatori diretti in primis e poi dagli hobbisti e apicoltori in particolare. Siamo decisamente soddisfatti dell’inaspettato successo dell’operazione, che speriamo di poter ripetere anche il prossimo anno. In modo da poter dare risposta alle tante richieste e continuare ad abbellire il territorio di Arcugnano».

Luisa Nicoli
tratto da: http://m.ilgiornaledivicenza.it/permanent-link/1.5812292

La foresta degli elefanti massacrata dai giganti dell’Olio di Palma!

 

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La foresta degli elefanti massacrata dai giganti dell’Olio di Palma!

Pepsico, Unilever, Nestlé, McDonald’s e molti altri comprano olio di palma da aziende che stanno devastando gli ultimi ettari di una foresta pluviale patrimonio dell’umanità

L’olio di palma ha portato l’Ecosistema Leuser sull’orlo della crisi

Le principali multinazionali dell’agroalimentare sono complici della deforestazione degli ultimi brandelli di un luogo unico sul pianeta, rimpiazzato con colture per l’olio di palma. L’Ecosistema Leuser, 2.6 milioni di ettari di foresta pluviale in Indonesia, è l’ultimo posto sulla terra dove vivono gli elefanti, i rinoceronti, le tigri e gli orangutan di Sumatra. Ha uno dei sistemi forestali più ricchi ma meno conosciuti, ma è stato semidistrutto da aziende collegate alla filiera di Pepsico, Unilever e Nestlé. Le piantagioni di palma da olio su terreni deforestati forniscono il grasso vegetale a decine di marchi, inclusi McDonald’s, Mars, Kellogg’s e Procter & Gamble.

Le accuse sono contenute nel nuovo rapporto di Rainforest Action Network (RAN), organizzazione ambientalista impegnata nella salvaguardia delle foreste. Tramite dati satellitari, prove fotografiche e coordinate GPS, la ricerca è tesa a dimostrare la continua distruzione dell’ecosistema Leuser, sull’orlo del collasso nonostante una moratoria annunciata lo scorso giugno.

Gli attivisti hanno ricostruito la filiera dell’olio di palma dalla società di disboscamento Agra Bumi Niaga (ABN), che vende ad un impianto di trasformazione della Ensem Sawita (ES), la distribuisce l’olio di palma ad alcuni dei più grandi commercianti del mondo. Il tutto a danno dell’ecosistema, che viene utilizzato come corridoio ecologico dagli ultimi elefanti di Sumatra, specie a rischio estinzione. A Leuser tra il 2012 e il 2015, almeno 35 di loro sono stati uccisi, ma il numero degli scontri tra umani e animali è destinato a crescere man mano che le piantagioni di palme frammentano gli habitat.

Tigri, leopardi nebulosi e orsi del sole diventano sempre più vulnerabili ai bracconieri, poiché il loro ambiente scompare. Leuser è ancora la più grande foresta pluviale di Sumatra e rientra nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ma il suo tasso di disboscamento è tra i più alti del mondo. Nel 2015, gli incendi legati alle piantagioni di palma da olio hanno distrutto 8 mila chilometri quadrati di giungla.

Il presidente dell’Indonesia Joko Widodo ha risposto con una moratoria sui nuovi permessi alle aziende legate al business dell’olio di palma lo scorso aprile. Due mesi dopo, il governatore di Aceh, Zaini Abdullah, ha ordinato alle compagnie di fermare la deforestazione, anche in caso di licenze valide. Tuttavia, la ricerca di RAN dimostra come le operazioni sul terreno siano proseguite, mantenendo aperto il flusso di risorse dall’Indonesia alle grandi multinazionali del cibo.

fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/foresta-elefanti-olio-di-palma-333/

Testosterone: perché è tanto importante per gli uomini e come stimolare naturalmente il corpo a produrne di più.

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Testosterone: perché è tanto importante per gli uomini e come stimolare naturalmente il corpo a produrne di più.

Il testosterone è un ormone presente anche nelle donne ma è maggiormente prodotto negli uomini. Oggi giorno molti maschi (sia ragazzi che adulti) hanno livelli di testosterone bassi che si riflettono su:

  • Autostima
  • Energia
  • Capacità sessuale
  • Massa muscolare
  • Peso corporeo
  • Instabilità mentale

Sebbene la questione del testosterone sia sconosciuta o viene associata semplicemente alla libido, tutti i maschi dovrebbero valutare se sono carenti di testosterone, l’ormone maschile per eccellenza. L’uomo è strutturato diversamente dalla donna, ma spesso oggi sembra che i ruoli si sono invertiti a causa di uno squilibrio ormonale sempre più diffuso.

Il testosterone è l’ormone che fa avere agli uomini una voce profonda (“la voce sensuale” insomma), che stimola la crescita dei peli nel corpo, e che fa avere un bella struttura muscolare ideale per le attività fisiche.

Bassi livelli di testosterone possono indurre anche

  • Problemi cognitivi
  • Depressione
  • Irritabilità
  • Sfiducia in se stessi
  • Difficoltà a dormire

tutte problematiche che danneggiano la nostra vita e rendono anche difficili i rapporti con gli altri.

Se quindi ad esempio fai difficoltà ad aumentare la tua muscolatura, hai eiaculazione precoce e non hai abbastanza autostima che ti permette di esporre le tue idee e progetti senza sminuirti o farti sminuire, allora forse devi considerare di aumentare il tuo testosterone.

Non bisogna assumere sostanze esterne che contengono testosterone in quanto queste danneggiano solamente il nostro organismo e peggiorano la situazione. L’unico modo è quello di stimolare naturalmente il corpo a produrne di più, cosicché non ne avremo mai troppo e avremo ristabilito la normale produzione interna.

1. Abbassare i livelli di zucchero nel sangue

Mangiare un sacco di dolci, zucchero e carboidrati raffinati (pasta, pane, pizza, crackers, ecc) induce un aumento brusco dell’indice glicemico. In uno studio infatti i ricercatori hanno somministrato a 74 uomini (che avevano diverse tolleranze al glucosio) un test del glucosio standard che consisteva in 75 grammi di zucchero in una forma di glucosio puro. Quello che hanno visto è stato che in tutti i loro soggetti i livelli di testosterone sono scesi fino al 25%, indipendentemente dal fatto che gli uomini erano sani, pre-diabetici o diabetici. Circa 2 ore dopo il carico di glucosio, il 15% dei soggetti aveva dei livelli di testosterone ancora bassi che sono quelli per cui i medici spesso prescrivono sostituzione con testosterone sintetico.

2. Fare attività fisica anaerobica

Esercizi che mirano all’aumento della massa muscolari stimolano la produzione di testosterone nell’organismo. Eseguire quindi esercizi di forza più volte a settimana, come squat, piegamenti, panca e trazioni sono efficaci per incrementare la produzione di testosterone.

3. Riposare

Affaticare il proprio corpo sia con lo stress quotidiano che con un’eccessiva attività fisica, ha l’effetto di inibire la produzione di testosterone. Secondo uno studio la mancanza di sonno può portare a una diminuzione dei livelli di testosterone anche del 50 per cento. I risultati infatti hanno mostrato che i ragazzi che avevano dormito per 4 ore, avevano livelli di testosterone di circa 200-300 ng/dl, mentre i ragazzi che dormivano per 8 ore, avevano i loro livelli di circa 500-700 ng/dl. Cerca di avere almeno otto ore di sonno nelle ore migliori per dormire (dalle 22.30 alle 6.30).

4. Digiuno

Digiunare non è solo una pratica naturale dagli enormi benefici per la salute fisica e mentale come ho descritto spesso su Dionidream, ma è utile anche per migliorare i livelli di testosterone. Uno studio ha dimostrato che un breve digiuno di sole 24 ore aumenta i livelli di ormone della crescita in modo incredibile del 2.000% negli esseri umani. Un altro studio ha dimostrato che il digiuno diminuisce i valori di leptina che favorisce la produzione di testosterone.

5. Ridurre lo stress

Lo stress sarà la causa principale di malattia nei prossimi anni secondo un recente rapporto dell’Unione Europea. Non solo danneggia la nostra salute ma abbassa anche i livelli di testosterone. Uno studio ha dimostrato che i livelli di cortisolo nel sangue salgono bruscamente in risposta allo stress, con conseguente involuzione testicolare seguita da una significativa diminuzione della secrezione di testosterone.

6. Assimilazione di nutrienti

Con un’alimentazione carente di alcuni nutrienti, il testosterone non può essere prodotto. Vediamo in dettaglio quali sono i principali:

Zinco. Lo zinco è importante per la produzione di testosterone e le migliori fonti di zinco sono da alimenti ricchi di proteine ma anche fagioli, yogurt fatto in casa, kefir, semi di zucca e semi di girasole. Tieni a mente che la cottura riduce il contenuto di zinco da questi alimenti. Una soluzione può anche essere l’integrazione di zinco. Lo zinco è il minerale più importante per il testosterone ed uno studio ha dimostrato che assumere zinco è legato ad una migliore produzione di testosterone.
Vitamina D. La vitamina D è essenziale per la sintesi del testosterone e per una buona fertilità. La migliore fonte di vitamina D è la naturale esposizione al sole. In assenza di questa, perché vivi in un clima poco soleggiato o perché passi poco tempo all’aria aperta esponendo tutto il corpo, un supplemento di vitamina D3 è consigliato.
Grassi sani. Mangiare grassi sani che includono i grassi saturi di origine animale eolio di cocco contribuirà a dare i livelli di testosterone una grande spinta. Altre buone fonti di grassi sani sono da olio extravergine d’oliva, frutta secca, uova e avocado. E’ importante assumere molti grassi per avere un sano sistema endocrino, infatti tutti gli ormoni dell’organismo vengono prodotti a partire dai grassi. Purtroppo la propaganda contro i grassi degli ultimi decenni ha fatto solo danni dato che è stato scoperto che non sono coinvolti con le malattie cardiache.

7. Integratori Stimolanti

Esistono delle piante che stimolano naturalmente la produzione di testosterone:

Epimedium. Chiamato anche Horny Goat Weed, è la pianta più efficace per migliorare tutte le problematiche sessuali dovute ad un basso testosterone (eiaculazione precoce, disfunzione erettile, poca libido).

Ashwagandha. Famosa nella medicina ayurvedica, è stato dimostrato che nei soggetti poco fertili migliora la qualità dello sperma ed aumenta i livelli di testosterone anche del 40% in 90 giorni di assunzione.

Tribulus. Il tribulus terrestris è utile per aumentare il testosterone e la massa muscolare.

Mucuna Pruriens. Usata nella medicina ayurvedica da più di 4000 anni, la mucuna pruriens è ottima per migliorare la libido e il livello di testosterone come dimostrato da uno studio che ha analizzato gli effetti benefici sugli ormoni maschili.

He Shou Wu. Questa pianta molto usata nella medicina tradizionale cinese è ricchissima di zinco biodisponibile stimolando naturalmente la produzione di testosterone. Sono numerose le testimonianze di come l’He Shou Wu abbiamo permesso anche uomini anziani e sterili di riacquistare la fertilità.

Fieno Greco. Il fieno greco contiene fenuside, un principio attivo in grado di aumentare i livelli di testosterone provocando in tal modo un aumento della massa muscolare e della libido.

via Dionidream

Il Fiuto dei cani per “annusare” e scoprire i tumori

 

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Il Fiuto dei cani per “annusare” e scoprire i tumori

 

Fiuto di cane per annusare i tumori

In Giappone un ampio test di valutazione dell’affidabilità dei cani nel diagnosticare il cancro dello stomaco.

In una piccola cittadina in Giappone, a diagnosticare i tumori con il fiuto saranno i cani. Kaneyama è un villaggio di seimila abitanti nella prefettura di Yagamata con il triste primato di essere il posto con i più alti tassi di mortalità per tumore dello stomaco in Giappone. La malattia, che dà pochi sintomi nelle sue fasi iniziali, quando sarebbe curabile con l’intervento chirurgico, ha invece bassi tassi di sopravvivenza nelle fasi più avanzate. Per questo, i ricercatori cercando di scoprire se i cani, che in varie altre occasioni hanno dimostrato di essere in grado di riconoscere malattie – tra cui i tumori, possano essere d’aiuto per una diagnosi tempestiva.

QUASI INFALLIBILI. L’intera città prenderà parte al programma di ricerca: i residenti invieranno i loro campioni di urina, congelati, alla Nippon Medical School, nei pressi di Tokyo, dove alcuni cani sono stati addestrati come diagnosti. «Nel nostro studio, finora i cani sono stati in grado di identificare tracce di tumore con un’accuratezza di quasi il 100 per cento», ha dichiarato Masao Miyashita, che dirige il programma.

FIUTO PER LE MALATTIE. Ma non è l’unico studio in corso per testare la fattibilità della diagnosi canina. In Gran Bretagna, la Medical Detection Dogs, fondata da uno dei primi ricercatori a notare la capacità dei cani di riconoscere malattie, valuta l’affidabilità degli animali nell’identificare il tumore della prostata.

In altre ricerche già concluse, per riconoscere il cancro della vescica, del colon, dell’ovaio e della prostata, i cani hanno avuto percentuali di successo dal 90 a quasi il 100 per cento.

 

fonte: http://www.focus.it/scienza/salute/fiuto-di-cane-per-annusare-i-tumori

Il succo di mela è un potente antitumorale, uno studio del CNR spiega il perché.

 

succo di mela

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Il succo di mela è un potente antitumorale, uno studio del CNR spiega il perché.

Uno studio condotto dal Cnr spiega per la prima volta quali sono, nello specifico, le proprietà antitumorali del succo di mela.

Secondo uno studio condotto dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) in collaborazione con l’Università di Salerno, il #succo di mela ha proprietà antitumorali ed è ricco di antiossidanti utili alla salute. Grazie a questa ricerca ora si potrà conoscere il modo in cui le cellule malate vengono contrastate, in particolare per il tumore del colon retto.

Succo di mela: spiegato il motivo per cui ha effetti antitumorali

Angelo Facchiano, ricercatore presso il Cnr, ha dichiarato che, per la prima volta, è stato analizzato in maniera specifica il modo in cui i polifenoli contenuti nel succo di mela operano come agenti antitumorali.

In sostanza, i ricercatori hanno analizzato, quantificato e identificato i principali composti antiossidanti di tre tipi di mela: Annurca, Red Delicious, Golden Delicious ed hanno scoperto che i polifenoli contenuti nel suo succo ostacolano “la replicazione ed espressione del DNA nelle cellule cancerose del colon” impedendo loro di far aumentare la massa tumorale, dichiara Facchiano. Questa scoperta è molto importante, ma non ancora sufficiente per mettere a punto terapie mirate, continua il ricercatore del Cnr. Sarà quindi necessario effettuare altri studi per capire i meccanismi molecolari e le proteine coinvolte.

Succo di mela: gli altri vantaggi di questo frutto

Ma ci sono molti altri vantaggi nel bere succo di mela eccoli elencati:

  • E’ carico di sostanze nutritive grazie all’alto contenuto di antiossidanti che sono cruciali per prevenire l’invecchiamento precoce e combattere i radicali liberi associati alle malattie croniche.
  • E’ ricco di potassio, un nutriente che controlla l’attività elettrica del cuore e regola l’acidità del corpo. Inoltre è utile per la costruzione della massa muscolare, nel processo di assimilazione dei carboidrati e la loro successiva trasformazione in energia.
  • Salute del fegato: per le sue proprietà alcaline che aiutano il corpo ad eliminare le tossine.
  • Protezione del cuore: in quanto il succo di mela riduce le probabilità di attacchi di cuore, diminuendo l’accumulo di colesterolo nelle arterie.
  • Migliora la digestione: le mele contengono l’acido malico che contribuisce alla corretta funzione del fegato e aiuta la digestione.

Dopo aver letto i vantaggi di bere succo di mela, capirete perché le mele sono il frutto più popolare nel mondo.

Si chiama AMLA. È il frutto più ANTIOSSIDANTE in assoluto, è in grado di disintossicare il fegato e, pensate, ha 20 volte più vitamina C del succo d’arancia.

AMLA

 

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Si chiama AMLA. È il frutto più ANTIOSSIDANTE in assoluto, è in grado di rigenera il fegato e, pensate, ha 20 volte più vitamina C del succo d’arancia.

 

Nell’ayurveda si fa spesso riferimento ad un piccolo frutto chiamato amla (nome scientifico Phyllanthus Emblica Linn). Questo frutto viene usato da più di 5000 anni in India, col fine di ringiovanire il corpo e rinforzare il sistema immunitario.

Di colore giallo e verde, l’amla è molto diffusa in Asia ma poco conosciuta in Italia. Possiede antiossidanti come polifenoli e vitamina C, che proteggono da malattie croniche come cancro, malattie cardiache e diabete.

100 grammi di amla possono apportare al nostro corpo circa 450 milligrammi di vitamina C. Di seguito tutti i benefici di questo frutto:

  1. Cura il mal di stomaco. Tanti problemi addominali si possono risolvere con l’amla: diarrea, vomito, coliche, infezioni e altri problemi digestivi.
  2. Previene il diabete. L’amla migliora la funzione del fegato, aiuta a curare la pancreatite, il gonfiore e il dolore del pancreas. Il suo consumo regolare riduce il livello di zucchero nelle persone con diabete di tipo 2.
  3. Disintossica il fegato. E’ stato dimostrato scientificamente che l’amla è ottima nella pulizia del fegato in quanto aiuta ad espellere le tossine.
  4. Combatte il cancro. Gli antiossidanti contenuti nell’amla possono giocare un ruolo importante nel trattamento contro il cancro.
  5. Rigenera la pelle. Questo incredibile frutto viene usato contro eruzioni cutanee, brufoli e altri problemi della pelle.
  6. Stimola la crescita dei capelli. Mescola della polvere di amla con dell’acqua calda, poi applica sul cuoio capelluto effettuando massaggi. Dopo 30 minuti i tuoi capelli saranno più idratati, protetti e luminosi.

E’ possibile acquistare l’amla in erboristeria, spesso viene venduta sotto forma di frutto, ma sono diffusi anche polveri ed estratti di amla.

Fonte: rimedio-naturale.it