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Ricordate l’Agente Smith in Matrix? “L’essere umano è un virus, è un’infezione, una piaga, un cancro su questo pianeta” …Forse aveva ragione: Abbiamo cancellato dal Pianeta il 60% delle specie animali in soli quarant’anni…!
Prima di leggere l’articolo, ecco cosa dice l’agente Smith a Morfeus…
Siamo oggi a 7.5 miliardi di persone, il doppio di 40 anni fa.
Trecento specie di mammiferi sono in via di estinzione perche’ ne mangiamo troppi.
Abbiamo usato energia, terra ed acqua piu di quanto non potessimo permetterci.
Dal 1950 ad oggi abbiamo tirato su dal mare 6 miliardi di pesci, grazie alla pesca industriale, sostiutendoli con plastica.
Il 90% dei coralli a livello mondiale e’ a rischio di estinzione.
Abbiamo abbattuto le foreste per farci piantagioni di soya o di olio di palma.
Nella savana tropicale ogni due mesi scompare un area grande quanto Londra.
Le meta’ delle orche assassine morira’ per inquinamento chimico nel mare.
Il risultato di queste nostre azioni e’ del tutto consequenziale: il numero di animali che vivono allo stato selvaggio e’ in declino, con la scomparsa del 60% delle specie animali nel corso degli scorsi 40 anni.
Sono cifre impressionanti, rilasciate dal WWF mondiale Living Planet Report 2018.
Lo studio ha coinvolto 59 scienziati in tutto il pianeta ed ha concluso che noi uomini stiamo distuggendo gli equilibri che in milioni di anni ci hanno permesso di sviluppare la nostra civita’, basata su acqua pulita e aria respirabile.
Sono stati studiati gli impatti dell’attivita’ umana su popolazioni di mammiferi, uccelli, pesci, anfibi e rettili, dal 1970 al 2014, e l’analisi ha riguardato 4,005 specie animali distinte, con 16,704 esemplari in totale. di Appunto, il 60% delle specie selvagge e’ andato estinto.
Le popolazioni di rinoceronti sono calate del 63% fra il 1980 e il 2006 a causa del mercato illegale delle loro corna.
Le popolazioni di orsi polari, gia’ in declino, caleranno del 30% entro il 2050 a causa dello scioglimento delle nevi.
Le popolazioni di squali nell’oceano indiano e in quello pacifico sono scese del 63% negli scorsi 75 anni.
Le popolazioni di pappagalli grigi africani nel Ghana sono calate del 98% fra il 1992 e il 2014 a causa della perdita di habitat.
Le popolazioni di pulcinelle di mare, uccelli acquatici, in Europa caleranno del 79% fra il 2000 e il 2065.
Le specie piu a rischio sono nei Caraibi e nell’America centrale e meridionale, con il declino dell’83% delle specie animali selvagge e dei pesci, dal 1970 al 2014. A rischio oranghi-tanghi, rinoceronti, elefanti, e altre specie della foresta tropicale.
La cosa importante da ricordare e’ che le foreste non sono terra sprecata, di nessuno, oppure un qualche cosa di carino, ma tutto sommato nonesseniziale. La natura ci consente di vivere, e’ il nostro habitat.
Perche’ non ne parliamo troppo della diversita’ che continua a declinare? Perche’ e’ un processo incerementale, che accade lontano. Non ce ne accorgiamo, gli squali e gli orsi sono fuori dagli occhi, fuori dal cuore.
E invece occorrerebbe ripensare lo status quo, smettere il sovrasfruttamento del pianeta e dei costi in tutto quello che facciamo. Le risorse naturali, si calcola, se dovessero essere quantificate in una cifra economica sarebbero $125 trillioni di dollari.
Si e’ gia’ parlato della sesta estinzione di massa, causata da noi uomini.