Se incontrate un ragazzo africano non donategli un sorriso – Leggi queste poche righe e rifletti…!

 

ragazzo africano

 

.

seguiteci sulla pagina Facebook Curiosity 

.

.

 

Se incontrate un ragazzo africano non donategli un sorriso – Leggi queste poche righe e rifletti…!

Se incontrate un ragazzo africano non donategli un sorriso.

Non ne ha bisogno.

Raccontategli invece quello che forse non sa. E non perché è stupido, ma perché non gliel’hanno mai detto.

Raccontategli che la sua terra è la stessa di grandi rivoluzionari come Thomas Sankara, Samora Machel, Agostinho Neto, Patrice Lumumba, Steve Biko, Nelson Mandela.

E chi e perché ha ammazzato molti di loro.

Raccontategli che il petrolio, l’oro, i diamanti, l’uranio e tutte le altre risorse appartengono al popolo africano e non alle multinazionali che le sfruttano.

Raccontategli che se i loro Paesi fossero veramente liberi, indipendenti e sovrani non vivrebbero fame e carestia.

Raccontategli che l’Europa che sognano non esiste. E che per loro, qui, c’è solo miseria, elemosina, accattonaggio, marginalità, sfruttamento, schiavitù.

Raccontategli che non ha bisogno di diventare come noi, ma che esiste un’alternativa. Quella di vivere da uomo libero in una terra che dà pane e lavoro.

Raccontategli che anzichè sognare l’accoglienza dovrebbe sognare l’emancipazione, della sua terra e dei suoi figli.

Raccontategli che il suo nemico non è il disoccupato europeo che chiamate razzista, ma il colonialista che continua a sfruttarlo.

Raccontategli di come il colonialismo sia diverso rispetto a un secolo fa.

E di come, nonostante la decolonizzazione, l’occidente continui a interferire sulla sua vita.

Con le guerre per procura, gli stati fantoccio, i mercanti d’armi e i signori della guerra, le guerre tribali e i genocidi, che seminano morte e disperazione in quei giovani Paesi.

Le multinazionali che, grazie ad accordi con governi compiacenti e amici dell’occidente, ne depredano le risorse lasciando briciole alle popolazioni. ONG e aiuti umanitari che ne fiaccano la volontà.

Che la principale battaglia politica non è aprire i porti e abbattere le frontiere, ma pretendere che i Governi del mondo ricco la smettano di interferire con la vita dei Paesi africani, che azzerino il loro debito e che investano in infrastutture, sanità e istruzione, senza chiedere nulla in cambio. Se non la facoltà di commerciare le risorse in condizioni eque e paritarie.

Che il socialismo non è donare sorrisi con un sms di 2€.

Ma è coscienza e lotta di classe, cooperazione, solidarietà internazionale, sovranità, indipendenza, autodeterminazione dei popoli.

Se gli racconterete tutto questo, il suo sogno non sarà più essere salvato in mezzo al mare per venire qui a raccogliere pomodori.

Ma capirà che l’unica vera salvezza è “emancipare sé stessi dalla schiavitù mentale”, diventando un combattente per la libertà.

Lo cantava anche Bob Marley ma il significato di quei versi, voi frikkettoni, non l’avete ancora capito.

E continuare a non capirlo significa perseverare nel trattarlo come un selvaggio da civilizzare.

Significa farlo restare uno schiavo.

Raccontategli tutto questo e gli avrete fatto il dono più grande di tutti: la coscienza.

Dopo potete tranquillamente sorridergli.

Perché è vostro fratello.

 

fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-se_incontrate_un_ragazzo_africano/29278_29279/

Smile Mirror: lo specchio per i malati di tumore che funziona solo se sorridi.

 

tumore

 

.

.

seguiteci sulla pagina Facebook Curiosity 

.

.

 

Smile Mirror: lo specchio per i malati di tumore che funziona solo se sorridi.

Tumori, uno specchio hi-tech che aiuti a sorridere. Un amico nuovo, un metodo diverso, per tirare su di morale i malati di cancro.  È questa l’idea di base di tale Berk Ilhan, designer che a New York inventa cose per “trasformare in positive esperienze spiacevoli”.

Lo “smile mirror” altro non è che un dispositivo plug-in, molto simile a una tavoletta, dotato di uno specchio, di una fotocamera integrata e di un software di riconoscimento facciale per indicare quando un individuo sorride. La tecnologia di riconoscimento del viso, in pratica, cattura l’espressione del volto e induce la superficie dello specchio a cambiare quando viene rilevato un sorriso.

Si può appendere al muro o appoggiarlo su un tavolo ed è un oggetto pensato principalmente per persone affette da tumore, per le quali, secondo Berk, dovrebbe servire come “terapia del buonumore”, dal momento che è ormai certo che anche un sorriso può dare un aiuto concreto al processo di cura: il paziente si sforza di sorridere e riceve di riflesso una sua immagine più serena.

Dopo aver assistito alla lotta di un suo parente contro un cancro e al calvario delle terapie tradizionali, Berk Ilhan ha infatti deciso di concentrare il suo lavoro principalmente su prodotti che potrebbero portare solo una ventata di gioia.

Le nostre espressioni facciali influenzano il modo in cui ci sentiamo – racconta Ilhan. Se noi ‘costringiamo’ i nostri muscoli facciali a sorridere, il nostro cervello pensa che qualcosa di buono sia accaduto e come risultato, [si sente] felice”.

Il designer ha trascorso due anni a progettare e sviluppare lo specchio con la sola idea che sorridere, anche quando ci si sforza di farlo, può davvero farci sentire meglio. Mentre studiava alla Scuola di Arti Visive di New York e consultava oncologi e pazienti affetti da tumore, una sola cosa gli è stata chiara: una risata migliora la funzionalità del sistema immunitario e fa vivere meglio e, d’altronde, molte sono le ricerche che affermano che ridere può sicuramente aumentare il benessere della propria vita, sostenendo anche l’ipotesi di una vera “terapia dell’umorismo”.

Ilhan sta attualmente producendo lo specchio in quantità limitate al prezzo di 2mila/3mila dollari, ma lancerà presto una campagna su Kickstarter con cui spera di raccogliere fondi sufficienti per portare il prezzo a 500 dollari, sperando anche di donare lo specchio agli ospedali.

 

fonte: https://www.greenme.it/tecno/gadget/25517-specchio-smile-mirror