Ti sei mai chiesto perché, nonostante i miliardi spesi da decenni per la ricerca e la promessa di una cura che è da sempre “dietro l’angolo”, il cancro continua ad aumentare e a fare vittime?

 

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Ti sei mai chiesto perché, nonostante i miliardi spesi da decenni per la ricerca e la promessa di una cura che è da sempre “dietro l’angolo”, il cancro continua ad aumentare e a fare vittime?

Ti sei mai chiesto perché, nonostante i miliardi di dollari spesi per la ricerca sul cancro nel corso di molti decenni e la promessa di una cura costante, che è da sempre “dietro l’angolo”, il cancro continua ad aumentare e a fare vittime? «Tutti dovrebbero sapere che la ricerca sul cancro è in gran parte una frode, e che le principali organizzazioni di ricerca sul cancro sono abbandonate nei loro doveri alle persone che le sostengono». Lo afferma Linus Carl Pauling, ricercatore e vincitore del Premio Nobel per la Chimica nel 1954 e per la Pace nel 1962. E’ considerato un genio del XX secolo che ha posto le basi per la chimica quantistica, la biologia molecolare e la medicina ortomolecolare. La ricerca sul cancro? E’ stata un fallimento. Afferma la dottoressa Marcia Angell, medico e direttore della rivista “New England Medical Journal” (Nemj), considerata una delle più prestigiose riviste mediche peer-reviewed di tutto il mondo: «Semplicemente non è più possibile credere a gran parte della ricerca clinica che viene pubblicata, o fare affidamento sul giudizio dei medici di fiducia o delle linee-guida mediche autorevoli. Non ho alcun piacere nel giungere a questa conclusione, che ho maturato lentamente e con riluttanza durante i miei due decenni come direttore della rivista medica».

Il dottor John Bailer, che ha trascorso 20 anni nello staff del National Cancer Institute ed è anche un ex redattore della sua rivista, ha dichiarato pubblicamente in una riunione dell’American Association for the Advancement of Science: «La mia valutazione complessiva è che il programma nazionale sul cancro deve essere giudicato un fallimento qualificato. La nostra ricerca sul cancro degli ultimi 20 anni è stata un totale fallimento. Oggi sempre più persone dai 30 anni in su muoiono di cancro, molto più che in passato. Ci sembra che i nostri pazienti vivano di più con la malattia ma la verità è che la diagnostichiamo prima. Molte persone con malattie lievi o benigne vengono incluse nelle statistiche e riportate come ‘guarite’ dal cancro grazie alla medicina. Quando i funzionari del governo indicano i dati di sopravvivenza e dicono che stanno vincendo la guerra contro il cancro, in verità stanno utilizzando i tassi di sopravvivenza in modo improprio».

Un altro punto da sottolineare è che la maggior parte del denaro donato alla ricerca sul cancro è speso per la sperimentazione sugli animali, che da molti è stata considerata del tutto inutile. Ad esempio, nel 1981 il dottor Irwin Bross, l’ex direttore del Sloan-Kettering Cancer Research Institute (il più grande istituto di ricerca sul cancro di tutto il mondo), ha dichiarato: «L’inutilità della maggior parte degli studi su modelli animali non è molto conosciuta. Ad esempio, la scoperta di agenti chemioterapici per il trattamento del cancro umano è stata ampiamente considerata un trionfo grazie alla sperimentazione sugli animali. Ci sono pochissime evidenze che potrebbero sostenere tali affermazioni». Un’altra citazione che si riferisce a come la medicina sia diventata industria farmaceutica è stata fatta dal dottor Dean Burk, biochimico americano del National
Cancer Institute: «Quando hai il potere non devi dire la verità. Questa è una regola che è stata tramandata in questo mondo da generazioni. E ci sono moltissime persone che non dicono la verità quando sono al potere in posizioni amministrative».

Burk ha anche affermato che «il fluoro provoca più decessi per il cancro rispetto a qualsiasi altro prodotto chimico: è una delle conclusioni scientifiche ed evidenze biologiche a cui sono arrivato nei miei 50 anni nel campo della ricerca sul cancro». Nell’edizione del 15 aprile 2015 della rivista medica “Lancet”, il caporedattore Richard Horton ha dichiarato: «Il caso contro la scienza è molto semplice: gran parte della letteratura scientifica, forse la metà, può essere dichiarata semplicemente falsa. La scienza ha preso una direzione verso le tenebre». Nel 2005, il dottor John P.A. Ioannidis, professore presso la Stanford University, ha pubblicato un articolo sulla “Public Library of Science” (Plos) intitolato “Perché i risultati pubblicati sulla ricerca sono falsi”, dove ha dichiarato: «C’è sempre più preoccupazione che i risultati pubblicati dalle più recenti ricerche siano falsi». Nel 2009, il centro anticancro dell’Università del Michigan ha pubblicato un’analisi dove ha rivelato che gli studi sul cancro sono falsi a causa di conflitti di interesse. Hanno dichiarato che i risultati prodotti erano la conseguenza di ciò che avrebbe funzionato meglio per le aziende farmaceutiche.

Ci sono molte informazioni disponibili provenienti da persone direttamente coinvolte nella ricerca sul cancro. Non solo l’informazione della tv è manipolata, ma la nostra società è diventata un grande conflitto di interessi e le grandi multinazionali vogliono sempre più profitto a scapito della nostra salute e dell’ambiente. La verità è che, secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, «l’80-90 per cento dei casi di cancro sono determinati dall’ambiente e quindi teoricamente evitabili». Le cause ambientali del cancro includono la qualità dell’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, pesticidi, erbicidi, ormoni ed
antibiotici presenti nel cibo del supermercato, le radiazioni elettromagnetiche a cui siamo quotidianamente esposti e anche l’inquinamento luminoso che danneggia le nostre ghiandole.

Inoltre fin da piccoli siamo sottoposti a vaccini e medicinali che danneggiano il nostro sistema immunitario e che si accumulano a vita producendo molti disturbi. Vanno infine inclusi anche i traumi emotivi come dimostra la psicosomatica e la nuova medicina germanica. Ma purtroppo, come ha espresso il dottor Hans Ruesch: «Nonostante il riconoscimento generale che l’85% di tutti i tumori è causato da fattori ambientali, meno del 10% del bilancio del National Cancer Institute è affidato alla ricerca sulle cause ambientali. E nonostante il riconoscimento che la maggior parte delle cause ambientali sono legate alla nutrizione, meno dell’1% del bilancio National Cancer Institute è dedicato agli studi sulla nutrizione». Questo è principalmente il motivo per cui così tante persone si stanno interessando e dirigendo verso trattamenti alternativi e naturali che non vengono approvati dalle case farmaceutiche che controllano la medicina moderna. Come ha detto Pauling riguardo al perché non viene comunicato alle persone quanto la vitamina C possa essere utile per prevenire il cancro: «La mancanza d’interesse delle multinazionali risiede nel fatto che la vitamina C è una sostanza naturale che è disponibile a bassi costi e che non può essere brevettata».

(“Medici rivelano: le ricerche sono false, il cancro è una frode”, da “DioniDream” del 30 dicembre 2015).

Il fantastico messaggio di una ragazza coraggiosa – Nadia Toffa: “Non sospendiamo la vita per colpa del cancro”

 

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Il fantastico messaggio di una ragazza coraggiosa – Nadia Toffa: “Non sospendiamo la vita per colpa del cancro”

La conduttrice e inviata de «Le Iene» presenta «Fiorire d’inverno», il racconto dei suoi mesi più difficili. Quelli in cui ha scoperto anche che «bisogna sorridere sempre perché noi siamo più forti. Trasformare il cancro in un dono è possibile»

nadiatoffa Ecco qui Ragazzi, in questo libro vi spiego come sono riuscita a trasformare quello che tutti considerano una sfiga, il #cancro, in un dono, un’occasione, una opportunità.
A come riuscire a fiorire d’inverno cioè nel periodo più difficile dell’anno. La stagione più fredda quando tutti dormono, non vivono. Stanno chiusi. Aspettano.
E come invece abbia scoperto che questo sia diventato il momento più speciale e unico.
Una creatura, questo libro, nata nel periodo più difficile della mia vita eppure vi inonderà di gioia. Lo troverete pieno d’amore. “FIORIRE D’INVERNO.perché non ho mai sospeso la vita per la malattia, per il cancro e nessuno dovrebbe farlo. Ecco come ci sono riuscita io.

Pierre Rabhi: occorre un ritorno alla terra per cambiare la nostra società fondata esclusivamente sul denaro.

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Pierre Rabhi: occorre un ritorno alla terra per cambiare la nostra società fondata esclusivamente sul denaro.

Pierre Rabhi: l’avvento del capitalismo-schiavistico e LA FINE DI UN MONDO SECOLARE!

Pierre Rabhi, contadino e filosofo Algerino, trapiantato in Francia dai tempi del colonialismo francese, che sostiene, giustamente, che occorre un ritorno alla terra per cambiare realmente le nostre esistenze e la nostra società fondata esclusivamente sul denaro. Lui il passo l’ha fatto già negli anni ’60 ed oggi cerca di diffondere il verbo tramite libri e conferenze in giro per il mondo.

La povertà non sempre è sintomo di malessere. Crediamo che oggi, immersi nell’opulenza e nel materialismo più sfrenato, si viva meglio rispetto al passato e rispetto a quelle società cosiddette sottosviluppate e povere. Siamo convinti di essere ricchi, di poterci permettere tutto, di essere superiori ma ahimè non è così! Per capire il vero senso della vita leggi attentamente i seguenti paragrafi tratti dal libro di Pierre Rabhi “La sobrietà felice” di cui consigliamo la lettura integrale.

Un uomo semplice, che abita in una piccola oasi del Sud dell’Algeria, si dedica ogni giorno ai suoi doveri di padre di famiglia. Apre la porta della sua bottega, accende il fuoco e, per tutta la giornata, lavora il metallo. Fa manutenzione agli attrezzi agricoli dei contadini, ripara i modesti oggetti d’uso quotidiano. Quel piccolo Vulcano del deserto fa cantare tutto il giorno l’incudine, mentre un apprendista tira la corda del mantice della forgia per attizzare le fiamme. Scintille incandescenti….

Un bambino lo guarda ammirato in silenzio, ne è fiero, immensamente fiero. Di tanto in tanto l’uomo, dal volto volitivo, ascetico e grondante di sudore, si ferma per accogliere i clienti, rispondere alle loro richieste. A volte, davanti alla bottega si forma spontaneamente un assembramento di uomini. Accovacciati su una stuoia di fibre di palma chiacchierano, bevono thé, scherzano, ridono, discutono anche di questioni serie.

Non lontano dalla bottega c’è una piazza quadrata, molto ampia, circondata di negozi – droghieri, macellai, venditori di tessuti e quant’altro – e di laboratori di sarti, calzolai, falegnami, piccoli orafi…

Ogni giorno dalla botteghe fuoriescono canti, come balsami di serenità, che si spandono nell’atmosfera tiepida o soffocante, a seconda delle stagioni. Sul lato ovest c’è uno spiazzo spoglio, aperto dove si tiene il mercato. Una sorta di caravanserraglio senza muri in cui dromedari che bramiscono, pecore, capre, asini e cavalli si mischiano sprigionando odori forti. Alcuni nomadi vanno e vengono in silenzio; altri rimangono accovacciati contro sacchi di tela ruvida gonfi di cereali …. Datteri essiccati per la conservazione e a volte, in stagione, tartufi del deserto si offrono a chi desidera comprarli. Tutto ciò produce un ovattato tumulto, punteggiato dalle voci acute dei venditori che richiamano i clienti. Ogni tanto narratori o acrobati propongono le loro prodezze e i loro sogni a un pubblico affascinato che fa loro cerchio attorno. La città intera è percorsa da ombreggiate viuzze che corrono tra case di terra color ocra incastrate le une nelle altre, sormontate da terrazze, al centro un minareto bianco che a mo’ di vedetta scruta i quattro orizzonti…..

L’atmosfera è frugale. La miseria estrema tocca poco la gente di questa cultura dell’elemosina e dell’ospitalità, richiamate senza sosta come doveri fondamentali dai precetti dell’islam. Il tempo è scandito dalle stagioni e dalle costellazioni. La presenza tutelare e secolare del mausoleo del fondatore della città, che per tutta la vita ha predicato la non violenza, da tempo ha creato un clima di spiritualità propizio alla pace, alla concordia.

La tranquilla città non è tuttavia un paradiso terrestre. Qui come altrove gli uomini sono afflitti da preoccupazioni; il meglio e il peggio vi convivono… Una specie di gioia onnipresente ha la meglio sulla precarietà, coglie ogni pretesto per manifestarsi in feste improvvisate. Qui l’esistenza si tocca con mano. In un clima di pazienza continuamente ravvivata, il più piccolo sorso d’acqua, il più piccolo boccone di cibo danno alla vita un sapore vero. Dal momento che l’essenziale è assicurato, tutto li rende felici e grati, come se ogni giorno vissuto fosse già un privilegio, una tregua. La morte è loro familiare, ma non è una tragedia…

Se questo mondo sospeso tra sogno e poesia non era privo di sofferenza, era però un frutto a lungo maturato sull’albero del destino. Come in altri luoghi del pianeta, gli uomini hanno tentato di crearvi un’armonia, senza però riuscirci alla perfezione, non essendo la perfezione una loro prerogativa…

E poi, insidiosamente, lentamente, in questo mondo vecchio di secoli tutto inizia a precipitare. Il fabbro si intristisce. E’ pensieroso, assorto in strani pensieri. Non torna più a casa al crepuscolo come un libero cacciatore, a volte a mani vuote ma più spesso carico di un cesto colmo di cibarie per la sopravvivenza della sua famiglia per le quali deve ringraziare solo i propri meriti, il suo talento e il suo coraggio, favoriti dalla divina benevolenza. Il lavoro per il fabbro comincia a scarseggiare. Gli occupanti francesi hanno scoperto del carbon fossile e propongono a tutti gli uomini in forze un’occupazione retribuita. L’intera città è sottosopra. E’ finita l’epoca in cui si assaporava il tempo come se fosse eterno. Suona l’ora del tempo degli orologi, fino a quel momento sconosciuto, suona con i suoi minuti e i suoi secondi… Questo nuovo tempo ha come intento di abolire ogni <<perdita di tempo>> e, nel regno dei sonni tranquilli, l’indolenza viene presa per pigrizia. Ora bisogna essere seri, sgobbare molto. Ogni mattina, con una lampada ad acetilene in mano, bisogna sprofondare nelle viscere oscure della terra per riesumarne un materiale nero che cela un fuoco sopito da tempo immemore, come in attesa di un risveglio che gli permetterà di cambiare l’ordine del mondo. Ogni sera, gli uomini escono con il volto insozzato dallo strano termitaio in cui sono stati rinchiusi durante il giorno. Si fa fatica a riconoscerli, tanto inefficaci sono stati i lavaggi per togliere dal visto la scura maschera di carbon fossile e polvere che lo ricopre. Attorno agli occhi si ostinano occhiaie nere, emblema della nuova confraternita dei minatori. Sempre più polsi vengono ornati da orologi; per fare più in fretta, si moltiplicano le biciclette; il denaro si insinua in tutte le ramificazioni della comunità. Le tradizioni prendono un gusto di antiquato, di sorpassato. Ora bisogna mettersi al passo con la nuova cultura.

Il fabbro, come il mastro Cornille di Alphonse Daudet, che soffriva per l’onore beffeggiato del suo mulino a vento – <<respiro del buon Dio>> – soppiantato dai mulini a vapore – <<invenzione del diavolo >> -, resiste finché può a tali sconvolgimenti.

Ma alla fine deve arrendersi all’evidenza: i clienti si fanno rari e riuscire a sfamare la famiglia ha ormai del miracoloso. Non gli resta che diventare lui stesso una termite… Grazie alle sue naturali attitudini viene assegnato a guidare una piccola locomotiva che traina un lungo bruco di vagoni pieni di materiale magico, destinato soprattutto a essere trasportato in Francia. I grandi treni dalle potenti locomotive si porteranno via come un bottino il materiale nero. E’ così che il Progresso ha fatto irruzione in quest’ordine secolare.

Il figlio del fabbro è turbato nel vedere il padre tornare sudicio ogni sera, come tutti gli altri. L’idolo è come profanato. La bottega è diventata un guscio silenzioso dietro la porta oramai chiusa sui ricordi dal gusto desueto di un tempo antichissimo all’improvviso superato. L’incudine non canta più. La civilizzazione, con alcuni dei suoi attributi, la sua complessità e il suo immenso potere di seduzione, è arrivata senza che il bambino possa comprenderla e tanto meno spiegarsela…

L servitù del padre infligge al figlio una strana ferita. Tutta la popolazione sente che sta arrivando qualcosa di importante, qualcosa di insidioso e incomprensibile. L’era del lavoro come ragion d’essere e, come corollario, la smoderatezza evocata dal denaro e dalle nuove cose da acquistare. Come in un ultimo sussulto di libertà, appena percepito il primo salario alcuni minatori non tornavano alla miniera. Quando ricomparivano, dopo un mese o due, i datori di lavoro, scontenti, chiedevano loro perché non fossero tornati prima. I minatori allora rispondevano con candore che non avevano finito di spendere il denaro: perché dunque avrebbero dovuto faticare? Senza esserne coscienti, ponevano una domanda che è stata accuratamente evitata, ma che oggi qualcuno considera essenziale, e alla quale, in quest’epoca di grande scombussolamento in cui siamo obbligati a riconsiderare la condizione umana, bisognerà pur rispondere: lavoriamo per vivere o viviamo per lavorare?

Io avrei compreso solo molto più tardi che, negandone l’identità e la persona, la modernità arrogante e totalitaria aveva inflitto a quel fabbro, come a innumerevoli altri esseri umani del Nord e del Sud del mondo, una sorta di annullamento. Peggio ancora: con il pretesto di migliorarla, ha ridotto la condizione di ognuno a una moderna forma di schiavitù, non solo producendo capitale finanziario senza alcuna ricerca di equità, ma instaurando a livello mondiale, semplicemente prendendo il denaro come unità di misura della ricchezza, la peggior disuguaglianza che esista. Lo sfruttamento e l’asservimento dell’uomo da parte dell’uomo, e della donna da parte dell’uomo, sono sempre stati una perversione, una fatalità che ha macchiato la storia con le brutture che conosciamo; ma se quella perversione era per così dire spontanea, la modernità, con le rivoluzioni intese a mettervi fine, l’ha perpetuata sotto l’insegna dei più alti proclami morali: democrazia, libertà, uguaglianza, fraternità, diritti dell’uomo, abolizione dei privilegi…

La Medicina Indiana – Il nostro corpo somatizza quello che lo spirito subisce.

 

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La Medicina Indiana – Il nostro corpo somatizza quello che lo spirito subisce.

Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce. Quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie, i nostri dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima.

Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il naso “cola” quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso, un trauma, una tristezza immensa; il mal di gola ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando non sopporti una persona, non la digerisci, ma devi comunque conviverci o averci a che fare, ti viene acidità di stomaco; le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.

Il diabete “invade” quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l’odio che corrode l’amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisce quando ti senti logorato. Dubbi, preoccupazioni, ansietà, ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita, la pressione del cuore rallenta o accelera: quindi ipotensioni e pressione alta sono sbalzi che ti condizionano l’umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l’aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria). La pressione “sale” quando la paura imprigiona.

Quando ti senti sopraffatto da un problema e sei al limite della sopportazione, allora la febbre ti assale, le frontiere dell’immunità sono all’erta. Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega. Le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione per te insopportabile. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti intasano e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. La diarrea è un atto di difesa dell’organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come anche il vomito), vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti… forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.

La malattia non è cattiva, ti avvisa solo che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c’è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E’ ovvio che non dobbiamo generalizzare, non è un catalogo farmacologico, ma una linea guida… E i bambini? pur innocenti sono spugne emotive e recepiscono ogni energia negativa di chi sta loro accanto; non a caso, i bambini più sani sono quelli che crescono in famiglie unite ed amorevoli. L’amore è vita, dunque qualsiasi mancanza d’amore produce in noi morte: psichica, mentale, emotiva e alla fine anche fisica.

 

Fonti: Varie dal Web

Salute, lʼinfluenza sta arrivando in Italia: “Sarà la peggiore degli ultimi decenni”

 

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Salute, lʼinfluenza sta arrivando in Italia: “Sarà la peggiore degli ultimi decenni”

In Australia lʼepidemia ha già ucciso 52 persone e ora sta facendo rotta verso lʼEuropa. Lʼallarme: “Se prenderanno il sopravvento i virus, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi”

Con i primi freddi alle porte è in arrivo anche il classico malanno di stagione, l’influenza. Secondo i media dell’Australia, si tratterebbe della peggiore epidemia degli ultimi decenni. Proprio nel “continente rosso”, il ceppo ha ucciso 52 persone tra giovani e bambini negli ultimi mesi. Ora sta facendo rotta verso l’Europa l’Italia. Gli esperti avvisano che nell’emisfero boreale bisognerà fare i conti con un’ondata pari a quella australiana.

Nel suo tragitto, il virus ha già raggiunto il sud-est asiatico e la penisola araba. Sull’epidemia in arrivo, gli esperti hanno affermato: “Se prenderanno il sopravvento i virus che si sono scatenati in Australia, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi”.

Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, ha precisato che per difendersi dall’influenza in arrivo sarà fondamentale la prevenzione attraverso la vaccinazione. Ma anche: lavarsi le mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto o con il braccio quando si starnutisce o tossisce, e in particolare restare a casa quando si presentano i sintomi dell’influenza.

Il periodo più a rischio sarà come sempre quello dopo Natale quando un mix tra basse temperature e incontri tra parenti darà un’accelerata alla diffusione dei virus influenzali.

 

fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/salute-l-influenza-sta-arrivando-in-italia-e-la-peggiore-degli-ultimi-decenni-_3104902-201702a.shtml

Smile Mirror: lo specchio per i malati di tumore che funziona solo se sorridi.

 

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Smile Mirror: lo specchio per i malati di tumore che funziona solo se sorridi.

Tumori, uno specchio hi-tech che aiuti a sorridere. Un amico nuovo, un metodo diverso, per tirare su di morale i malati di cancro.  È questa l’idea di base di tale Berk Ilhan, designer che a New York inventa cose per “trasformare in positive esperienze spiacevoli”.

Lo “smile mirror” altro non è che un dispositivo plug-in, molto simile a una tavoletta, dotato di uno specchio, di una fotocamera integrata e di un software di riconoscimento facciale per indicare quando un individuo sorride. La tecnologia di riconoscimento del viso, in pratica, cattura l’espressione del volto e induce la superficie dello specchio a cambiare quando viene rilevato un sorriso.

Si può appendere al muro o appoggiarlo su un tavolo ed è un oggetto pensato principalmente per persone affette da tumore, per le quali, secondo Berk, dovrebbe servire come “terapia del buonumore”, dal momento che è ormai certo che anche un sorriso può dare un aiuto concreto al processo di cura: il paziente si sforza di sorridere e riceve di riflesso una sua immagine più serena.

Dopo aver assistito alla lotta di un suo parente contro un cancro e al calvario delle terapie tradizionali, Berk Ilhan ha infatti deciso di concentrare il suo lavoro principalmente su prodotti che potrebbero portare solo una ventata di gioia.

Le nostre espressioni facciali influenzano il modo in cui ci sentiamo – racconta Ilhan. Se noi ‘costringiamo’ i nostri muscoli facciali a sorridere, il nostro cervello pensa che qualcosa di buono sia accaduto e come risultato, [si sente] felice”.

Il designer ha trascorso due anni a progettare e sviluppare lo specchio con la sola idea che sorridere, anche quando ci si sforza di farlo, può davvero farci sentire meglio. Mentre studiava alla Scuola di Arti Visive di New York e consultava oncologi e pazienti affetti da tumore, una sola cosa gli è stata chiara: una risata migliora la funzionalità del sistema immunitario e fa vivere meglio e, d’altronde, molte sono le ricerche che affermano che ridere può sicuramente aumentare il benessere della propria vita, sostenendo anche l’ipotesi di una vera “terapia dell’umorismo”.

Ilhan sta attualmente producendo lo specchio in quantità limitate al prezzo di 2mila/3mila dollari, ma lancerà presto una campagna su Kickstarter con cui spera di raccogliere fondi sufficienti per portare il prezzo a 500 dollari, sperando anche di donare lo specchio agli ospedali.

 

fonte: https://www.greenme.it/tecno/gadget/25517-specchio-smile-mirror

COLDIRETTI: IL SUCCO DI MELOGRANO È UN VACCINO NATURALE CONTRO L’INFLUENZA.

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COLDIRETTI: IL SUCCO DI MELOGRANO È UN VACCINO NATURALE CONTRO L’INFLUENZA.
Il succo di melograno rafforza il sistema immunitario,grazie ai suoi principi attivi pieni di vitamina c,che svolgono un’azione simile a quella di un vaccino.

Il succo di melograno è il vaccino naturale perfetto contro l’influenza: a dichiararlo sono stati gli esperti Coldiretti, che hanno individuato proprio in questo frutto il rimedio perfetto che la Natura mette a disposizione degli esseri umani per prevenire l’insorgere dell’influenza.

Infatti come citato sul sito della Coldiretti Puglia:

<<E’ il succo di melagrano il miglior vaccino contro influenza e raffreddore perché possiede il 40% del nostro bisogno giornaliero di vitamina C. Il frutto del melograno può essere impiegato non solo in campo alimentare ma anche in quello farmaceutico.>>

Stando ai dati presentati dai ricercatori infatti, un bicchiere di succo di melograno contiene circa il 40% del fabbisogno giornaliero consigliato di vitamina C, essenziale per riuscire a combattere fastidiose malattie stagionali come l’influenza ed il raffreddore.

Grazie alla vitamina C di cui è ricco, il melograno ha delle proprietà anti influenzali molto potenti, proteggendoci contro il raffreddore. Se credevamo che l’arancia riuscisse a proteggersi dall’influenza meglio di qualsiasi altro frutto, è arrivato il momento di ricredersi.

Si tratta comunque di una conclusione che non rappresenta certo una rivelazione per gli agricoltori pugliesi, che sono da tempo consapevoli delle straordinarie proprietà benefiche del melograno.

Infatti, in virtù di ciò Coldiretti, oltre a citare gli altri innumerevoli benefici di questo frutto della salute, specifica che negli ultimi 2 anni, in Puglia, la coltivazione del melograno è cresciuta addirittura del 422%, in seguito ad una esponenziale crescita della domanda e di una esplosione della sua popolarità.

Tuttavia questa situazione ha avuto anche risvolti negativi, perché numerosi agricoltori hanno deciso di cavalcare l’onda e speculare sulle richieste dei consumatori, spacciando partite di melograno provenienti dall’estero come made in Italy.
Infatti come dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele:

L’aumento della domanda di melograno alimenta le importazioni di prodotto oltre che dai paesi produttori dell’Europa del Sud, Spagna, Israele e Marocco, anche da Cile e Sudafrica, come al solito spacciati per ‘made in Puglia’. Oltre al prodotto fresco, sono i semi lavoratori ad essere importati perché destinati all’industria di trasformazione e alla cosmesi”. Oggi i paesi del bacino del Mediterraneo in cui la coltivazione è più diffusa, e si ha maggiore disponibilità di melegrane da commercializzare allo stato fresco, sono Israele e Spagna, ma altri Paesipossono diventare, in futuro, temibili concorrenti.

Sono proprio le melegrane importate dalla Turchia – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – al secondo posto dei cibi più contaminati da sostanze tossiche e il melograno importato da Israele sono al 9 posto dei cibi che inquinano maggioramene l’ambiente, dato che per raggiungere le tavole dei consumatori pugliesi percorrono 2.250 km, bruciando 1,3 chili di petrolio e liberando 4,05 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto

Quindi è un bene consumare succo di melograno, ma bisogna stare molto attenti nella scelta del made in Italy: molti spacciano le importazioni estere fatto da melograni contaminati per prodotti nostrani.

fonte: http://curiosity2015.altervista.org/coldiretti-il-succo-di-melograno-e-un-vaccino-naturale-contro-linfluenza/

Fantastico Gino Strada: “Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità” !!

 

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Fantastico Gino Strada: “Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità” !!

 

Fantastico Gino Strada: “Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità”

Gino Strada: “Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità, risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione.

Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni. Ma nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Io eliminerei tutto questo. Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità. A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico”

Parla Luigi Di Bella: Così affossarono il mio padre ed il “Metodo Di Bella”

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Parla Luigi Di Bella: Così affossarono il mio padre ed il “Metodo Di Bella”

Grillo tempo fa aveva rilanciato il metodo Di Bella, ma è stato davvero un complotto?

Il figlio del medico catanese ideatore della terapia alternativa per la cura al cancro torna sulla sperimentazione che ne decretò l’inefficacia. Una vecchia storia

Se la tormentata vicenda Stamina sembra ormai davvero una storia archiviata, con la richiesta di patteggiamento avanzata da parte di Davide Vannoni per l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, non lo è affatto quella relativa al metodo di Bella. A riportare in auge il trattamento alternativo per la cura al cancro non riconosciuto della scienza (in realtà, a oltre 16 anni dalla sperimentazione che ne decretò l’inefficacia terapeutica, non è mai scomparsa del tutto) è, ancora una volta, Beppe Grillo.

Stavolta, a parlare dalla pagine del blog, è il figlio del medico catanese ideatore della multiterapia che porta il sui nome (un mix, variabile, di somatostatina, bromocriptina, ciclofosfamide, melatonina e alcune vitamine), e non ci si limita a ribadire che la cura funziona, ma si parla anche di tutte le presunte truffe e complotti messi in atto per affossarla.

Oggi, a distanza dalla sperimentazione approvata durante il mandato dell’allora ministro della salute Rosy Bindy, si torna quindi a discutere di come le indicazioni per la sperimentazione e gli stessi protocolli adottati non seguirono le indicazioni di Di Bella, ma vennero piuttosto allestiti per essere già “un risultato preconfezionato” accusa il figlio: “Quando mio padre andò in Commissione oncologica fu verbalizzato, e io li ho i verbali, e li ho messi sul nostro sito, dove si scrive che la sua cura poteva rispondere in pazienti in stato iniziale, non chemio e non radio trattati.

Hanno arruolato pazienti esattamente all’opposto, terminali, chemio e radio trattati e non più responsivi, perciò già le indicazioni della sperimentazione sono state non travisate ma ribaltate!”.

Ma non solo: i protocolli firmati dallo stesso professore non sarebbero stati stilati in presenza di Luigi di Bella, secondo il figlio; per la sperimentazionesarebbe stato scelto come livello di obiettivi quello più basso (la riduzione del tumore), senza doppio cieco e gruppo controllo e non da ultimo sarebbero stati somministrati farmaci scaduti e a dosi sballate.

Un complotto, ordito, neanche a dirlo, a tutto guadagno delle case farmaceutiche: “Siamo in periodo di globalizzazione, l’industria, la finanza, il commercio sono globali, loro hanno calcolato che una persona che non fa le loro terapie, come minimo gli fa perdere dai 200 ai 500 mila euro. È tutta un’aggregazione di poteri perché le case farmaceutiche sono azionisti, ma sono gli stessi azionisti della grande informazione, sono gli stessi azionisti delle banche del farmaco, sono gli stessi azionisti della grande industria….Se noi (con il MDB) abbiamo curato gente a casa, e questi sono a posto, c’è una differenza di costi totali altissima che determina un crollo di un interosistema di impostura, perché il fatto di continuare a imporre queste terapie, vuole dire che c’è un sistema di connivenze”.

Le critiche alla sperimentazione che decretò l’inattività e inefficacia del metodo di Bella non sono però del tutto nuove, ma cominciarono già ai tempi, come vi avevamo raccontato. E insieme alle critiche arrivarono anche le risposte: il ministero giustificò l’assenza di randomizzazione e gruppo controllo in virtù del fatto che stavamo parlando di uno studio di fase II (per valutare l’efficacia di un trattamento), allestito in fretta e non senza difficoltà. Riguardo le accuse relative ai farmaci scaduti, per l’Istituto superiore di sanità fu lo stesso Di Bella ad assicurare la stabilità del composto galenico e non vennero indicate date di scadenza, mentre riguardo ai protocolli questi sarebbero sempre stati visionati dal medico.

Se Stamina quindi sembra finita, senza che ci sia stato bisogno di una sperimentazione, non lo è ancora la vicenda Di Bella, malgrado in questo caso la sperimentazione ci sia stata eccome ed abbia dato risultati negativi.

 

fonte: http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/02/04/grillo-di-bella-complotto/

Tumori: dall’Università di Padova una nuova terapia tutta Italiana che uccide solo le cellule malate

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Tumori: dall’Università di Padova una nuova terapia tutta Italiana che uccide solo le cellule malate

Tumori: una nuova terapia uccide solo le cellule malate

Uno studio italiano ha fatto luce su un nuovo meccanismo per sottoporre le cellule cancerogene a stress ossidativo, risparmiando al contrario quelle sane: un passo avanti rispetto alla normale chemioterapia

Dall’Università di Padova, un team di scienziati ha posto le basi per una nuova terapia antitumorale. I ricercatori sono riusciti infatti a sintetizzate nuove molecole che causano l’alterazione della funzioni dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule: in tal modo le unità cancerose vanno incontro a un forte stress ossidativo, il quale però risparmia le cellule sane. Il processo, descritto sulla rivista Cancer Cell, è stato testato in vitro su alcune cellule isolate e ha dato risultati più che positivi.

Nello specifico, queste nuove molecole bloccano farmacologicamente il funzionamento del canale ionico Kv1.3 mitocondriale, determinando un’eccessiva produzione di radicali liberi dell’ossigeno nelle cellule tumorali che esprimono la cosiddetta proteina Kv1.3.

«In esperimenti di laboratorio su cellule isolate – dichiara Ildiko Szabo, principale autrice dello studio – abbiamo verificato che i composti progettati e sintetizzati dal nostro gruppo di ricerca portano alla morte delle cellule tumorali, anche quando queste sono resistenti ai chemioterapici. Le cellule sane invece sono risparmiate, sia perché il canale ionico è presente in quantità più basse sia per via della limitata produzione di radicali liberi dell’ossigeno».

Questi nuovi composti sintetizzati, dunque, eliminano quasi del tutto le cellule B leucemiche che sono state utilizzate in laboratorio e sono state ottenute da pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, una delle malattie ematologiche più diffuse nel mondo occidentale. Nel sangue ottenuto da questi pazienti solo i linfociti B patologici vengono eliminati, mentre i linfociti T sani, importanti per la difesa immunitaria, non vengono aggrediti, dimostrando l’azione selettiva di queste molecole verso le cellule tumorali.

«Inoltre – conclude la prof.ssa Szabo – abbiamo ottenuto ottimi risultati, sempre su topi di laboratorio, anche per il melanoma e per l’adenocarcinoma del dotto pancreatico, i quali rappresentano due tipi di tumori con prognosi sfavorevole. In entrambi i casi è stata osservata una significativa riduzione del volume tumorale (rispettivamente del 90% e del 60%), senza alcun effetto collaterale per gli animali. In particolare è stata preservata la funzionalità cardiaca e immunitaria, che sono spesso compromesse in seguito ai cicli di chemioterapia»

fonte: http://salute.ilgiornale.it/news/25489/cellule–sane-molecole-/1.html