Una storia triste: mi sono fatto ibernare nel ’94 e mi sono risvegliato oggi…!

 

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Una storia triste: mi sono fatto ibernare nel ’94 e mi sono risvegliato oggi…!

Ciclicamente vivo periodi di introspezione conditi da sprazzi di scarsa tolleranza nei confornti del prossimo. Giorni in cui mi sveglio e mi sento un alieno. Ecco la mia triste storia:

Corre l’anno 1994. Berlusconi, con Fini e Bossi, vince le elezioni ed io non posso accettarlo. Mi chiedo come sia possibile che la gente abbia cacciato a calci in culo dall’Italia uno come Craxi, perché rubava, ed accetti senza problemi il suo vassallo Silvio. Mi chiedo come sia possibile che in una nazione intelligente come la nostra, che per anni si è fatta guerra per unirsi sotto un’unica bandiera, possa vincere un partito secessionista come quello di Bossi. Mi chiedo come sia possibile che in una nazione che decenni prima aveva appeso a testa in giù un fascita come Mussolini dare di nuovo il proprio voto a gente dello stesso partito. Follia! Che problema ha la gente?

Internet è agli albori e Google ancora non esiste. La maggior parte delle persone non ha ancora un telefonino da mettere in tasca. La vecchia politica è oramai andata, i grandi eroi come Falcone e Borsellino sono passati a miglior vita. Si prospettano anni bui e per questo motivo contatto un mio amico negli Stati Uniti che anni prima mi aveva parlato di una tecnica criogenica messa a punto da alcune aziende americane:

– Ehi, ciao! Hai letto? Qui in Italia ce la passiamo un po’ male
– Yes cavolo, my friend, non vi invidio!
– Senti, ti ricordi di quando mi hai parlato di quelle società in cui è possibile farsi congelare in attesa che si trovi una cura alla propria malattia?
– Sure! È nella mia city! Ma why me lo chiedi?
– Perché non c’è cura alla mia orticaria, ai bruciori di stomaco e al giramento di palle che mi provoca il vivere in questa nazione! A condividere la stessa aria con questo popolo demente. Voglio ricorrere al trattamento criogenico e farmi risvegliare quando Berlusconi, Bossi e Fini non saranno più al potere!
– Cavolo, è una scelta drastica, ne sei sure?
– Cazzo, si! Mettimi in contatto con loro immediatamente!

Segue un lungo scambio di lettere tra me e l’azienda, spiego le mie forti motivazioni e loro accettano.
Passa ancora qualche mese, sento il suono del campanello di casa, apro e mi ritrovo davanti questi scienziati americani che mi avvertono di salutare i miei cari, di raccogliere solo il necessario e di seguirli al loro laboratorio.
Il cuore mi batte forte, finalmente il mio sogno si avvera!
Li seguo, entro in macchina, mi bendano come nei film. Segue un lungo viaggio, parlano tra di loro, non capisco un cazzo! Dannata inutile ora di inglese a scuola, dopo 10 anni so solo intrattenere conversazioni il cui soggetto sia la penna sul tavolo!
Il viaggio dura un bel po’’. Si fermano, mi fanno scendere, mi tengono per le braccia. Una strada sterrata seguita da scalini e poi in ascensore. Arriviamo al piano, mi tolgono la benda. Cazzo che luce! Non ci vedo più. Si avvicina a me un dottore, mi visita e da l’ok. Mi mostrano una specie di contentiore con tanti tubi intorno, mi dicono di spogliarmi e di stendermi all’interno. Lo faccio.
Passano alcuni minuti, arriva un nuovo scienziato che sa parlare italiano:

– Buongiorno Signor Christian
– Buongiorno
– Le diamo il benvenuto presso il nostro laboratorio. non si deve preoccupare, la criogenia è oramai una pratica sicura al 100%. La addormenteremo e il computer la risveglierà non appena ci sarà una cura per la sua orticaria e per il suo giramento di palle cronico. La sveglieremo come da sua richiesta presumibilmente quando Berlusconi and friends non saranno più al potere.
– Che dire? Grazie! Grazie per questa fantastica opportunità, grazie per avermi salvato la vita!

Il sarcofago si chiude, arriva il freddo, tanto freddo, la luce si spegne. Chiudo gli occhi. Che cazzo di freddo!

zzzzzzz…
zzzzzz…….
zz….
Tlin…tlin…beep…beep…beeeeeep!

Che cos’è questo rumore? Riapro gli occhi. Qualcosa secondo me non ha fuznionato. Il sarcofago si riapre, passati gli effetti della luce accecante riesco ad intravedere delle figure. La vista mi ritorna, “Cazzo, sono tutti più vecchi!”:

– Bentornato Sig. Christian e benvenuto nel 2018! Sono passati 24 anni!
– …eh? Ma cosa dice? Saranno passati si e no 10 minuti!
– Per Lei forse si, ma si fidi, sono trascorsi 24 anni!

Non ci credo, ma poi mi portano un giornale, è esattamente il 26 settembre del 2018, Grande Giove!

– Sig. Christian abbiamo una buona notizia! Berlusconi, Fini e Bossi non sono più al potere!
– Oddiooooooooooo, allora sono in paradiso!!!

Tutto il team ride.

Mi riaccompagnano a casa, i miei sono invecchiati, mio padre mi viene incontro e mi abbraccia.
Passati i convenevoli inizia a spiegarmi di come si sia evoluto il mondo:

– Internet è il luogo in cui è racchiusa tutta la conoscenza umana e tu puoi accedervi grazie allo Smartphone!
– Porca troia che bello!
– Si ma per la maggior parte del tempo lo userai con i giochini
– Ah…
– Hanno inventato dei luoghi in cui puoi dar sfogo a la tua rabbia, a tutte le tue frustrazioni e alle tue insicurezze. Si chiamano Social Network.
– Per la puttana miseria! Finalmente un mondo migliore!
– Per niente! È peggio di prima, prima se eri scemo te lo tenevi per te, adesso ne fai sfoggio senza vergogna
– Ma che cazzo dici?
– Si! È così, mi spiace! Oggi la gente crede di sapere tutto ma non sa un cazzo e se glielo fai notare ti offende
– Oddio…
– La TV tradizionale è quasi morta…
– …finalmente una buona notizia…
– Ma c’è gente che si arricchisce con inutili filmini amatoriali su Youtube
– Cazzo! Be’ almeno gli scienziati mi hanno detto che Berlusconi, Fini e Bossi non ci sono più…
– …nsomma…
– In che senso “insomma”?
– Ricordi Beppe Grillo?
– Chi, il comico?
– Si, ha creato un partito politico fatto da gente che non capisce un cazzo di politica e fa politica. Ha creato un partito di gente che non capisce un cazzo di medicina e parla di medicina…
– Ma papà, cosa stai dicendo? Mi stai facendo venire i brividi!
– I “presidenti del consiglio”…
– …guarda che secondo la Costituzione in Italia c’è un solo presidente del coniglio…
– …adesso ne abbiamo 2 in pratica…
– …ho paura, dimmi chi sono!
– Luigi Di Maio del partito di Beppe Grillo, prima di diventare un politico vendeva hot dog alle partite di calcio. Una garanzia per questo paese. L’altro è Salvini della Lega…
– …della Lega Nord?
– No, della Lega, ha cambiato nome così da prendere voti in tutta Italia. Infatti lo hanno votato pure al Sud. L’Italia ha molti più problemi di prima
– Papà mi stai mentendo, sto leggendo i giornali su internet e vedo che non esiste più la Mafia, almeno questa è una conquista!
– Non è che non esiste più, semplicemente non ne parlano più! Salvini e il suo partito danno, per ogni cosa, la colpa agli immigrati e ai rifugiati…
– …del resto il nero sta bene su tutto no?
– Fai lo spiritoso tu, ma puntano il dito verso chi è diverso solo per non parlare più di disoccupazione, corruzione, delle mafie. Hai fatto una scelta sbagliata, ti sei fatto congelare per metterti alle spalle anni che ti sembravano bui per ritorvare al tuo risveglio anni ancora più cupi. Oggi è uno schifo. Ti ricordi dell’Africa, della gente in fila per farsi vaccinare? Qui in Italia li consideriamo arretrati ma poi abbiamo il problema opposto, da qualche anno infatti ci sono i NOVAX, gente che si batte per non far vaccinare i propri figli. Ti rendi conto?
– Papà mi presti 3.000 Euro?
– Cazzo ci devi fare?

Adesso è il 28 settembre 2018, sono volato in Svizzera. Grazie ad Internet ho scoperto che esistono cliniche specializzate nell’eutanasia. Dentro è appena entrato il paziente numero 18, tra un poco tocca a me.

Addio.

 

fonte: http://www.conlecorna.it/una-storia-triste-mi-sono-fatto-ibernare-nel-94-e-mi-sono-risvegliato-oggi/

Paolo Villaggio in “Dottor Jekyll e gentile signora” – Il memorabile, geniale, brillantissimo discorso agli studenti. Come, 40 anni fa, in meno di un minuto riuscì a sintetizzare e mettere a nudo il volto mostruoso e spietato del capitalismo!

Paolo Villaggio

 

 

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Paolo Villaggio in “Dottor Jekyll e gentile signora” – Il memorabile, geniale, brillantissimo discorso agli studenti. Come, 40 anni fa, in meno di un minuto riuscì a sintetizzare e mettere a nudo il volto mostruoso e spietato del capitalismo!

Paolo Villaggio in “Dottor Jekyll e gentile signora” del 1979 sul volto mostruoso del capitalismo.

Questo corpo rappresenta un paese ad economia sottosviluppata.

La testa è il top del paese, dove sono concentrati potere politico, potere militare, banche, chiesa.

Questa è la spina dorsale con le aziende agricole, unica risorsa di questo schifoso paese.

Queste sono le membra, gambe e braccia, la massa inerte dei lavoratori, i cosiddetti braccianti.

Quale è il nostro obiettivo? Corrompere qui (la testa), distogliere capitale all’agricoltura creando nuove masse di disoccupati, in modo che, offrendo lavoro sottocosto con paghe da fame, si possa succhiare il sangue fino al midollo a questa massa di poveracci…

Quaranta anni dopo Diego Fusaro così giustificava le migrazioni: “Il capitale ha bisogno di masse di schiavi ricattabili e senza diritti, ecco a cosa serve l’immigrazione di massa” …Uguale no?

 

By Eles

 

Il fantastico monologo di Paola Cortellesi sulla famiglia dell’amore – Mi chiamo Anna e credo nella famiglia, la famiglia dell’amore…

 

Paola Cortellesi

 

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Il fantastico monologo di Paola Cortellesi sulla famiglia dell’amore – Mi chiamo Anna e credo nella famiglia, la famiglia dell’amore…

“Mi chiamo Anna e credo nella famiglia”. Sono appena apparsa nella pancia di mia mamma e sono piccola piccola. I miei genitori hanno 19 anni e si amano di una passione infinita infatti tra di loro sento arrivare parole di incoraggiamento….La prima volta che ci siamo visti è stato durate l’ecografia, loro mi guardavano e io guardavano loro. Mia madre era bellissima e mi ha detto: “Ciao Amore”. Io non conosco ancora il significato delle parole…ma sto imparando alcune frasi….ho sentito mia nonna: “siete degli incoscienti,ci potevate pensare prima”. Ho sentito anche mio papà: “sono troppo giovane e non ce la faccio” E poi mia mamma: “ma io ti amo”. 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Sono alta un metro perché sono ancora piccola ma ho due occhi azzurri e tutti mi dicono che sono bellissima.
Mamma invece ha gli occhi neri ma è bellissima anche lei. Io e mamma  abitiamo da sole in un casa piccola ma con una terrazza piccola grande dove vediamo il parco…. certe volte stiamo zitte e sentiamo gli uccellini cantare sugli alberi e stiamo benissimo. Ho tre giocattoli preferiti: un orsetto che se gli pigi la pancia emette peti strazianti, una signorina bionda di plastica…..e un tamburo di latta che io e mamma prendiamo a bastonate e ridiamo ridiamo finché non dormiamo sul lettone.
Io e mamma siamo felici. A scuola mi prendono in giro perché dicono che non ho un papà…ma non mi serve un papà se ho una mamma che mi vuole così bene. 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Faccio la terza elementare, ho una bicicletta rossa che però posso usare solo nel cortile, e sono fortissima a campana e un genio a un due tre stella. L’unico gioco in cui stento è nascondino….perché i maschi barano perché sono dei puzzoni. Sono un po’ agitata perché mamma la vedo meno. Esce con uno…sembrano fidanzati…Lui si chiama Massimo….con me è molto gentile ma non mi fa tanto piacere quando rimane a dormire con noi. Prima passavo tutto il mio tempo con mamma e adesso lei vuole stare con lui. L’altro giorno Massimo mi ha accompagnato a scuola e la bidella mi ha chiesto: “Eh chi è questo bel signore? E’ il tuo papà?”. No è solo Massimo, un amico di mamma. Non mi piace che venga a scuola e poi mamma non è più completamente mia . Massimo è simpatico ma con me non c’entra niente. Una volta ho fatto una marachella a scuola…ho messo dei sassi nel cesso delle femmine. Hanno subito chiamato mia madre ma lei era al lavoro…..è arrivato Massimo…mi ha dato un bacino….mi ha fatto una carezza. Si è chiuso nella stanza della direttrice e difendeva me. Mi ha fatto un’altra carezza e mi ha detto: “Andiamo a casa”. 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Io, mamma e Massimo, balliamo cantiamo e cuciniamo insieme. Massimo mi aiuta anche a fare i compiti. Io quest’anno ho gli esami di terza media e mi fa un po’ paura anche se la paura più grande è un’altra…Mamma da qualche settimana ha cominciato a stare poco e bene. Ha smesso di lavorare e sta poco bene. Prende quelle medicine che le fanno cadere i capelli. Questa notte ho sognato che ballavamo tutti e tre insieme…in equilibrio su una corda sospesa tra due grattacieli. Alla fine mi sono svegliata e quando mi sono voltata mamma non c’era più. Sono rimasta da sola con Massimo. Da sola con Massimo. Mi dicono che Massimo era solo il compagno di mia madre ma non mio padre……mi dicono che un padre vero in realtà io ce l’ho….mi dicono che devo andare a vivere con lui. Mi dicono che lui vuole conoscermi e continuare la sua vita con me. Questo signore…me lo hanno fatto conoscere e quando ha pronunciato il mio nome…..io non ho riconosciuto la sua voce: “Anna io sono Claudio tuo padre”.

E’ un bell’uomo. Ha i miei stessi occhi, la mia bocca e anche il mio sorriso. Gli somiglio tanto ma lui non assomiglia alla mia anima, alla mia vita non somiglia a me. Mi dicono che posso scegliere con chi stare….mi dicono che dipende da me. Quando sono arrivato a casa, Massimo stava preparando da mangiare come sempre…l’ho abbracciato stretto stretto: ” Ti serve una mano papà?”

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia, la famiglia dell’amore. 

20 drammatiche differenze tra le ragazze di vent’anni e quelle di trenta

 

ragazze

 

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20 drammatiche differenze tra le ragazze di vent’anni e quelle di trenta

C’è l’errata tendenza a considerare la ragazza alla stregua di un concetto astratto, come fosse un individuo eterno e immutabile, e invece anche le fighe sono soggetto all’erosione del tempo, esattamente come le catene montuose o il girovita di Giuliano Ferrara. Perciò oggi analizzeremo le principali differenze tra una bella sgnacchera nel fiore dei suoi anni e una che orbita attorno al pianeta dei trenta. Che bella la superficialità.

#1. A vent’anni il sabato vai in discoteca, a trenta vai all’Ikea.

#2. Quando hai vent’anni sui siti ti compaiono banner di minigonne, a trenta di cosmetici antirughe.

#3. A vent’anni vorresti avere le certezze dei trenta, a trenta le certezze dei vent’anni.

#4. A vent’anni non pensi a sposarti ma credi lo farai, a trenta pensi a sposarti ma credi non lo farai.

#5. A vent’anni non hai ancora imparato bene a truccarti, a trenta nemmeno.

#6. A vent’anni vuoi andare in vacanza ad Ibiza, a trenta in una SPA vicino casa.

#7. A vent’anni ti alleni per la prova costume, a trenta ti compri un pareo.

#8. A vent’anni non disdegni la camporella, a trenta pretendi almeno 80 mq di appartamento per fare sesso.

#9. A vent’anni quando qualcuno ti parla alle spalle ne fai una tragedia, a trenta te ne sbatti le palle.

#10. A vent’anni ti senti più giovane di quel che sei, a trenta più vecchia di quel che sei.

#11. A vent’anni cerchi il principe azzurro, a trenta ti basta uno che usi il deodorante.

#12. A vent’anni il reggiseno è un mero accessorio, a trenta deve svolgere il ruolo del suo nome.

#13. A vent’anni la tua miglior amica è la tua confidente, a trenta la tua migliore amica è il piumino.

#14. A vent’anni hai il fisico per comprarti vestiti audaci ma non hai i soldi, a trenta non hai più il fisico per comprarti vestiti audaci ma hai ancora meno soldi.

#15. Se sei single a vent’anni è normale, se sei single a trenta sei pazza.

#16. A vent’anni il culo è più forte della gravità, a trenta bisogna convertirsi al Dio dello squat.

#17. A vent’anni hai paura di rimanere incinta, a trenta hai paura di chi ti mette incinta.

#18. A vent’anni ti innamori, a trenta stringi contratti.

#19. A vent’anni liste come queste ti lasciano indifferente, a trenta cominci a lanciare la bibliografia di Hannah Arendt contro lo schermo del PC.

#20. A vent’anni è facile essere fighe, ma se lo sei a trenta hai vinto la guerra.

 

fonte: OLTREUOMO

Forse non lo sapete, ma Caparezza ha composto l’inno della Lega Nord – Assolutamente da non perdere: il fantastico Inno Verdano…!

 

Caparezza

 

 

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Forse non lo sapete, ma Caparezza ha composto l’inno della Lega Nord – Assolutamente da non perdere: il fantastico Inno Verdano…!

Di seguito il testo, ed i video del fantatico inno scritto da Caparezza per omaggiare la Lega Nord

Inno Verdano
Imbraccia il fucil,
prepara il cannòn,
difendi il verdano dai riccioli d’or
espelli il negròn,
inforca il terròn
e servi il tuo popolo con fulgido amor

Anche se sono del Gargano

sogno di diventare verdano.
Mamma, asciugati le lacrime
porto le mie natiche
in fabbriche che non abbiamo.
Mollami la mano, dico, mollami la mano,
che da quando sono nato bramo lo Stato verdano.
No, non amo ciò che è sotto il mio meridiano,
da piccolo odiavo l’inquilino del primo piano.
Sul banco tracciavo linee di confine,
di Rijkaard e Gullit niente figurine,
bambini e bambine in cortile,
io verde di bile col Monopoli mettevo in prigione le mie pedine.
Bene, sto bene nel mio ruolo,
volo, non sono solo,
siamo uno stuolo. La Verdania chiama all’armi: mi arruolo
Con la mia divisa cetriolo io:

Voglio una Verdania secessionista,
con una bandiera secessionista,
una fidanzata secessionista
con cui fare l’amore secessionista,
un appartamento secessionista
con arredamento secessionista,
raccolta di rifiuti secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

‘Noi marcerem verso Roma ladrona perché chi va a Roma prende la poltrona.’

All’inizio quel tizio
che s’attizza al comizio
pare un alcolista alla festa di San Patrizio,
parla da un orifizio sporco di pregiudizio, pubblico in prestito dal museo egizio.
Ora capisco quanto aveva ragione,
ora che sono soldato di Stato senza Meridione,
ora che è finita la carta del cesso,
ma fa lo stesso,
tanto ci ho messo la Costituzione.
Ora che la mia ambizione è fare la pulizia,
primaverile o etnica che sia, la farò,
il manico ce l’ho duro perciò scoperò
dove si può per il potere dell’ampolla nel Po.
Il popolo verdano smania
per la separazione dall’Italia che dilania.
E se cade il muro in Germania
chi se ne frega io lo innalzo in Verdania
dato che…

Voglio una Verdania secessionista
con un quotidiano secessionista,
un telegiornale secessionista
con un giornalista secessionista,
una passerella secessionista
con una modella secessionista:
sogno di qualunque secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

‘Conquisteremo la Rai lottizzata per sistemare i nostri direttori di testata.’

Io voglio diventare un verdano avvinazzato,
sputare parlando un italiano stentato.
Io, servitore di uno Stato
dove chi non è come me viene discriminato.
Voglio sbandierare commosso
un tricolore senza bianco, né rosso.
Voglio lodare il deputato esaltato,
che vuole l’immigrato umiliato e percosso.
Voglio denigrare le prostitute
disinfettando i treni dove sono sedute,
questione di cute su cui non si discute,
sono puro come l’aria: tutta salute.
Voglio giurare fedeltà al senatùr,
voglio vendicare la mia Pearl Harbour.
Roba da fare rivoltare nella tomba
Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour.
Allora fate come me: Tutti in Verdania!
Italiani: Tutti in Verdania!
Ottomani: Tutti in Verdania!
Venusiani: Tutti in Verdania!
Andini e Atzechi: Tutti in Verdania!
Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania!
Arditi e Galati: Tutti in Verdania!
Dove si lavora, si guadagna e si magna!

Voglio una Verdania secessionista,
con una bandiera secessionista,
una fidanzata secessionista
con cui fare l’amore secessionista,
un appartamento secessionista
con arredamento secessionista,
raccolta di rifiuti secessionista,
ma che cosa sta secedendo?

Imbraccia il fucil,
prepara il cannòn,
difendi il verdano dai riccioli d’or
espelli il negròn,
Inforca il terròn
Inforca il terròn
Inforca il terròn
Inforca il

Caparezza

 

 

Una fantastica attualissima poesia di TRILUSSA – Doppo l’elezzioni…

 

TRILUSSA

 

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Una fantastica attualissima poesia di TRILUSSA – Doppo l’elezzioni…

TRILUSSA – Doppo l’elezzioni

Nun c’era un muro senza un manifesto,
Roma s’era vestita d’Arlecchino;
ogni passo trovavi un attacchino
c’appiccicava un candidato onesto,
còr programma politico a colori
pè sbarajà la vista a l’elettori.
Promesse in verde,affermazioni in rosso,
convincenti in giallo e in ogni idea
ce se vedeva un pezzo di livrea
ch’er candidato s’era messa addosso
cò la speranza de servì er Paese….
(viaggi pagati e mille lire ar mese.)
Ma ringrazziamo Iddio! ‘Sta vorta puro
la commedia è finita, e in settimana
farà giustizia la Nettezza Urbana
che lesto e presto raschierà dar muro
l’ideali attaccati co’ la colla,
che so’ serviti a ingarbujà la folla.
De tanta carta resterà, se mai,
schiaffato su per aria, Dio sa come,
quarche avviso sbiadito con un nome
d’un candidato che cià speso assai…
Ma eletto o no, finchè l’avviso dura,
sarà er ricordo d’una fregatura.